In questo articolo scopriremo quali sono i migliori libri sull’alpinismo per gli amanti della montagna: i manuali illustrati più belli, le storie più appassionanti e i misteri ancora irrisolti sulle vette più affascinanti del mondo.
La montagna è passione di molti e l’alpinismo sta diventando sempre più popolare tra le discipline sportive in Italia, racchiudendo in sé la passione per la natura incontaminata e la volontà di superare i propri limiti, fisici e mentali.
L’etimologia della parola “alpinismo” si collega direttamente alle Alpi e a primi tentativi di scalata delle sue vette considerate impervie.
Questa magnifica disciplina sportiva, basata sul superamento delle difficoltà poste dall’ascensione su roccia, neve, ghiaccio o percorsi misti, utilizza tecniche varie tra le quali quelle relative all’arrampicata su roccia o su ghiaccio.
L’alpinismo è una pratica molto dura e richiede una ottima preparazione psico-fisica: i rischi connessi ad esso includono sia quelli tipici dell’escursionismo sia i rischi di caduta da un pendio o da una parete.
A queste difficoltà “tecniche” si sommano poi i disturbi dovuti all’altitudine come il mal di montagna (AMS), l’edema cerebrale da alta quota (HACE) o l’edema polmonare da alta quota (HAPE). Per evitare questi problemi si ricorre all’acclimatamento.
Molto spesso si confonde l’alpinismo con l’arrampicata.
La differenza principale tra queste due discipline consiste in quello che è il fine della pratica sportiva: mentre nell’alpinismo (che a differenza dell’arrampicata sportiva, praticabile anche indoor, implica una ottima conoscenza dell’ambiente montano) lo scopo dell’ascensione è conquistare la vetta della montagna, nell’arrampicata sportiva l’obiettivo è invece il superamento di una difficoltà su parete attraverso la cura del gesto atletico.
Chi si avvicina al mondo dell’alpinismo, generalmente, è amante e pratica assiduamente l’escursionismo.
In questo articolo troverete i migliori libri sull’alpinismo per gli amanti della montagna e i volumi più belli dedicati a chi ha trovato in questo mondo il proprio scopo di vita.
Contenuti
Alpinismo: libri da leggere per chi ama la montagna
Va da sé che i volumi sull’argomento sono moltissimi e di diverse tipologie: si va dai saggi tecnici ai saggi storici, dalle apprezzate autobiografie dei grandi alpinisti ai volumi dedicati a specifiche montagne.
Aria sottile
Nanga
Montagna spettacolare. Ediz. illustrata
Allenarsi per gli sport di montagna
K2. Storia della montagna impossibile
Colpevole d’alpinismo
La montagna dentro
Montagne di una vita
La versione di Tomek
La montagna della morte. L’incidente del passo Dyatlov
La sentinella delle Dolomiti. La mia vita sulla Marmolada a 3343 metri d’altitudine
Le montagne rosa. Viaggio alla scoperta delle Dolomiti. Ediz. illustrata
Vivere. La mia tragedia sul Nanga Parbat
Mezzo secolo d’alpinismo. La storia del Diavolo delle Dolomiti
Winter 8000. Himalaya d’inverno: gli alpinisti che hanno sfidato la montagna nella stagione impossibile
Assolutamente da considerare sono poi due libri di Joe Simpson, entrambi editi da Corbaccio: Il richiamo del silenzio, in cui si narra della vita di passione e tragedie dell’autore (compagni deceduti, l’incidente gravissimo subito sulle Ande peruviane) e si riflette sul pericolo, la morte e la natura, sullo sfondo dell’ultima impresa decisa da Simpson: l’ascesa alla Nord dell’Eiger. Altro libro molto famoso di Simpson è La morte sospesa, in cui narra della scalata del Siula Grande in compagnia di Simon Yates, e di come entrambi si siano trovati più volte faccia a faccia con la morte, e nondimeno, riescono infine a sopravvivere.
Finiamo citando un libro di Reinhold Messner: Spostare le montagne – Come si affrontano le sfide superando i propri limiti, in cui si parte dalle ascensioni per allargare il discorso a come chiunque possa riuscire ad affrontare grandi sfide non solo nell’ambito dello sport o del lavoro, riuscendo a superare i propri limiti.
Libri di arrampicata: allenamento e tecnica
Per quanto riguarda più specificamente i rocciatori, abbiamo, per iniziare, diverse guide di ottimo livello, come la Guida completa all’arrampicata su roccia di Lebben, edito da Hoepli, utile per rocciatori di tutti i livelli, certificata AMGA, con tecniche illustrate passo dopo passo grazie anche a un corredo di ben 300 fotografie.
Per la stessa collana Hoepli segnaliamo Arrampicata su roccia per esperti di Topher Donahue, dedicato a chi ha già delle competenze relative all’attività. Il volume raccoglie, in ogni capitolo, i consigli di alcuni tra i migliori rocciatori del mondo, con istruzioni chiare e dettagliate e tante fotografie.
Molto bello è il volume Oltre la verticale arrampicata artificiale e mista – 105 vie dalle Alpi agli Appennini, che si concentra sulla pratica dell’arrampicata artificiale, senza dimenticare l’utilissimo Atlante delle Vie ferrate di Christjan Ladurner, che tratta tutti i più bei percorsi in zona Alto Adige, Dolomiti e Garda.
Infine ricordiamo L’arte del ghiaccio – Tecniche, materiali, storie dell’arrampicata su ghiaccio di Blanc-Gras e Ibarra, edito da Versante Sud, che con approccio pedagogico utile tanto a principiante quanto a esperti, fornisce un ampio inquadramento tecnico della disciplina.
Uno dei più grandi misteri ancora irrisolti è raccontato nel libro, presente nella nostra selezione, intitolato “La montagna della morte. L’incidente del passo Dyatlov”.
In questo testo si narra una delle vicende più strane e ancora assolutamente incomprensibili accadute a un gruppo di giovani escursionisti, che avvenne la notte del 2 febbraio 1959, quando nove giovani, uomini e donne, accampati nella parte settentrionale dei monti Urali morirono per cause sconosciute, un mistero mai risolto. Il passo montano della scena dei fatti è stato da allora rinominato “passo di Djatlov”, dal nome del capo della spedizione, Igor Djatlov.
Quel che si sa è che nella notte del primo febbraio qualcosa ha spaventato al punto gli escursionisti da portarli a tagliare la loro tenda dall’interno, correndo via a piedi nudi nella neve alta e con una temperatura esterna attorno ai −30 °C!
Morti di ipotermia quasi tutti, ma due delle vittime avevano il cranio fratturato, due avevano le costole rotte e a una mancavano la lingua e gli occhi. Sui loro vestiti fu riscontrato un elevato livello di radioattività .
Grazie alla completa mancanza di testimoni e di prove, il mistero del Dyatlov Pass è diventato leggenda: tante le teorie avanzate, da quelle più semplici come una valanga alle più fantasiose e complottiste. Di fatto ancora oggi nessuno sa veramente come andarono le cose, il 28 maggio 1959, la procura della Regione di Sverdlovsk chiuse il caso spiegando che il gruppo degli escursionisti: “Sono stati sopraffatti da una irresistibile forza sconosciuta”.