I migliori libri per capire la politica attualmente disponibili in Italia: classici, saggi sulla realtà internazionale contemporanea e sulla politica italiana contemporanea più in particolare.
Il contratto sociale di Rousseau
“L’uomo è nato libero” ma “ovunque si trova in catene” A partire da questa constatazione, nel “Contratto sociale” (1762) Rousseau raccoglie una delle sfide decisive della modernità: la ricerca di un ordine politico fondato non sulla forza ma sul diritto. La versione del contratto proposta da Rousseau crea una “comunità” in cui il diritto di cittadinanza si esprime nella facoltà di partecipare alla deliberazione pubblica sulle leggi, che incarnano la volontà generale. In questa prospettiva lo “stato civile” diventa la premessa per realizzare la “libertà morale”. Questa edizione presenta una nuova traduzione, un apparato di note nel quale il testo è puntualmente commentato e un “Lessico minimo” in cui sono illustrati i concetti dell’opera.
Democrazia: storia di un’idea tra mito e realtà
La democrazia – il potere, il governo, la sovranità suprema del popolo – ha sempre costituito, dalla Grecia antica in poi, un problema: circa il modo di intenderla, le sue possibilità di attuazione, i suoi lati positivi o negativi, il suo essere soprattutto un mito o anche una realtà. Dal Settecento in avanti non sono mai venute meno le aspre divisioni che hanno contrapposto i fautori della democrazia diretta ai sostenitori della democrazia rappresentativa. In queste pagine, uno dei maggiori storici della politica ci consegna un’opera con un duplice intento: da un lato ricostruire la storia del pensiero dei grandi filosofi politici classici – dall’età di Pericle a quella contemporanea – sul tema della democrazia e sui suoi dilemmi, dall’altro offrire una serie di riflessioni sui limiti e persino gli stravolgimenti che la sovranità popolare in quanto mito, potente ideologia, progetto astratto, ha conosciuto e non poteva non conoscere nelle sue molteplici attuazioni.
Propaganda. Della manipolazione dell’opinione pubblica in democrazia
Uno degli aspetti più intriganti del lavoro di Bernays concerne l’arte della politica su cui esprime una serie di valutazioni, di grande attualità, che investono le modalità di quella che oggi chiamiamo la “comunicazione politica” e la definizione della leadership. Chi governa deve sapere esercitare l’arte del comando, deve guidare i cittadini e non essere al seguito degli umori dell’opinione pubblica perché la società moderna complessa e caotica esige una leadership forte. Va sottolineato il rilievo che per Bernays assume questo aspetto della lotta politica in cui dovrebbe emergere chi ha una spiccata personalità, una sorta di “carisma” attraverso il quale, per usare le parole di Max Weber: “egli si distingue dagli uomini comuni come se fosse investito di qualità o poteri soprannaturali, sovrumani o almeno particolarmente eccezionali, in base ad esse l’individuo in questione viene trattato come un leader”. Ispirandosi a questo principio Bernays difende il forte ruolo simbolico, quasi mistico, che riveste la figura del presidente nella vita politica degli Stati Uniti, ma si fa anche in qualche modo il mallevadore di scelte politiche autoritarie. Un’indicazione che verrà più tardi raccolta e tradotta in Europa nella sua forma più radicale.
Capire la politica. Una prospettiva comparata di Pietro Grilli
“Perché gli esseri umani si fanno le guerre? Quali sono le cause delle rivoluzioni? Cosa spinge l’élite politica di un regime autoritario ad avviare un processo di democratizzazione? Su quali basi gli elettori modificano il proprio comportamento di voto? Perché è finita la stagione dei grandi partiti di massa? L’idea di fondo di questo libro è che siamo in grado di rispondere a tutte queste domande solo attraverso l’analisi comparata”. La comparazione diventa, quindi, lo strumento indispensabile con cui esaminare i fenomeni politici che ci circondano e scoprirne le “regolarità”. Il volume illustra le definizioni, i concetti e i metodi scientifici più appropriati per studiare e capire la politica; inoltre, approfondisce anche le questioni fondamentali della macropolitica (lo Stato, la nazione, i regimi democratici e non), degli attori (le élite politiche, i partiti, i gruppi d’interesse), delle istituzioni (i governi, i parlamenti, i sistemi elettorali), dei processi decisionali e dei loro effetti sul cittadino. “Capire la politica” è un libro rivolto in particolare agli studenti dei corsi di Scienze politiche e sociali, ma è utile e accessibile a chiunque voglia rispondere a quelle domande affascinanti che tutti ci poniamo in quanto cittadini.
Il principe di Niccolò Machiavelli
Nessun libro italiano è stato ed è tanto diffuso e conosciuto nel mondo quanto Il Principe. Nel momento forse più buio della storia d’Italia, mentre potenze straniere si contendevano i ricchi ma deboli Stati regionali, Machiavelli, allontanato dalla politica attiva, trasfuse il sapere acquisito in quindici anni di amministrazione dello Stato in un’opera amara e disincantata nella quale, tracciando il profilo del principe ideale, analizzò le ragioni dell’agire umano, separò la politica dalla morale e dette avvio al pensiero politico moderno. Questa nuova edizione del testo, accompagnata da un commento linguistico e storico e da una silloge di letture critiche, si propone di esaminare la genesi dell’opera e le ragioni ideologiche a essa sottese. Raffaele Ruggiero è ricercatore di letteratura italiana presso la facoltà di Lingue a Bari.
La mente politica di Drew Western
Drew Westen non ha dubbi: da sempre democratici e progressisti parlano alla parte sbagliata del cervello. Mentre repubblicani e conservatori sanno, fin dai tempi di Nixon, che la politica è soprattutto una “questione di racconto”. L’idea della mente dell’elettore che decide come un freddo calcolatore, scegliendo sulla base di dati razionali, non coincide con il modo in cui lavora davvero il cervello. In politica, quando ragione ed emozione si scontrano, immancabilmente è l’emozione a uscirne vittoriosa. Per questo le elezioni vengono decise al “mercato delle emozioni”, uno spazio dove si negoziano valori, immagini, analogie, convinzioni morali e performance retoriche, dove alla logica è riservato solo un ruolo secondario. Non si eleggono i leader in base alla valutazione razionale dei programmi, ma si scelgono ponendosi domande di carattere esclusivamente emotivo: “Cosa provo verso un partito?”; “Quali sono le mie impressioni sulle sue qualità personali?”; “Che sentimenti provo verso le sue posizioni?”. I consiglieri di Bush l’hanno capito perfettamente e l’hanno proposto come baluardo nella lotta al terrorismo e a difesa dei cittadini quando, a partire dal 2001, il popolo americano è precipitato nell’ossessione per la minaccia alla sicurezza nazionale. Un viaggio tra psicologia e neuroscienza, ripercorrendo le più importanti campagne elettorali degli ultimi cinquant’anni – da Reagan a Barack Obama – Westen mostra come le campagne elettorali riescono o falliscono.
Politica comparata: introduzione alle democrazie contemporanee
Quando si parla di democrazia, in senso empirico, occorre intendersi: non c’è una sola “democrazia”, ma ce ne sono molte. Nessuna è superiore all’altra per definizione. Questo manuale non è un libro sulla democrazia, sul piano teorico, ma sulle democrazie, cioè su come funzionano, come sono organizzate e governate, in cosa differiscono tra loro. L’autore prende in esame solo le democrazie consolidate, ovvero da tempo stabilmente democratiche: si occupa dunque delle ventitré democrazie occidentali, più il Giappone e l’Unione Europea nel suo complesso. Dallo studio delle diverse soluzioni adottate, emerge come le più importanti democrazie della contemporaneità siano strutturate secondo tre grandi modelli: democrazie competitive, ovvero basate sull’alternanza di governo; consensuali, basate sull’aggregazione al governo di diverse opzioni politiche; composite, basate sull’equilibrio tra istituzioni separate. Fabbrini passa in rassegna le democrazie contemporanee nei loro tre principali livelli di organizzazione: quello dei sistemi elettorali e dei partiti, dei sistemi di governo e della distribuzione territoriale del potere. L’ottica comparata in cui viene svolta l’analisi consente di capire le modalità concrete attraverso cui una democrazia differisce dalle altre, e di risalire alle cause storiche di queste divergenze.
La catastrofe della politica nell’Italia contemporanea
La catastrofe della politica che dà il titolo al volume è quella avvenuta in Italia negli ultimi anni, quando sempre più l’etica e il diritto hanno sottratto spazi alla politica, senza peraltro che il rispetto delle leggi e la moralità pubblica e privata ne abbiano tratto particolare giovamento. La torsione etico-giudiziaria della politica è stata certamente legata alla peculiarità di una seconda Repubblica incentrata sulla “guerra civile fredda” tra berlusconismo e antiberlusconismo. Ma a ben vedere precede la discesa in campo di Berlusconi e anche la stessa stagione delle inchieste chiamate a far pulizia nel verminaio di Tangentopoli. Attraverso un’analisi originale delle trasformazioni subite dalla cultura politica del Paese negli ultimi decenni, l’autore analizza le ragioni profonde della situazione di stallo e di impotenza in cui la politica italiana si trova ormai da molti anni.
Quali sono le caratteristiche della democrazia italiana? Da quali sorgenti origina la sua particolare fisionomia? Come mai l’Italia è l’unica democrazia consolidata ad aver visto crollare l’intero sistema politico negli anni Novanta? E quali strade si stanno percorrendo per superare una crisi politica ormai ventennale? Il libro fa comprendere le dinamiche profonde del caso italiano con un approccio di politologia storica che collega la nascita e l’evoluzione delle istituzioni democratiche con le matrici culturali presenti nei contesti locali. Accanto ai grandi accadimenti storici, nelle pagine del volume, si riscopriranno i sentieri in cui si formano e cambiano le culture politiche diffuse, ossia quell’insieme di norme sociali condivise, linguaggi, riti, pratiche sociali, visioni del mondo che hanno contribuito a definire nel tempo l’identità di milioni di italiani. Ricostruendo le vicende dei partiti nell’Italia contemporanea e di due società locali emblematiche quali il Veneto “bianco” e la Toscana “rossa”, il testo evidenzia come la politica italiana di oggi affondi le sue radici nei conflitti irrisolti della storia del paese.
Democrazia senza popolo. Cronache dal parlamento sulla crisi della politica italiana
Galli racconta in questo libro il farsi e disfarsi della politica in azione, visti attraverso “lo sguardo di un intellettuale che si sforza di capire la politica reale. Uno sguardo parziale e soggettivo, anche se non biografico, sul potere reale dal centro del potere legale. Dal Parlamento, e precisamente dalla Camera dei deputati, si sono visti, giorno per giorno, formarsi e distruggersi disegni: non si vedono le mani che li tracciano e li ordiscono, e si ignorano i retroscena – ma quasi sempre si intuiscono”. Con una diagnosi che emerge man mano dal racconto, cioè che in Italia la democrazia stia diventando una pseudo-democrazia: “il mantenimento delle forme istituzionali della democrazia parlamentare rappresentativa, e contemporaneamente il loro superamento sostanziale. Così che la post-democrazia si deforma verso la pseudo-democrazia”.
Per delle utili nozioni sul funzionamento della macchina politica nel nostro paese, rimandiamo infine alla pagina di Wikipedia dedicata al sistema politico italiano.
Belli questi libri. Danno la vera storia della politica italiana.