Una panoramica dei libri sulla decrescita felice da Serge Latouche a Maurizio Pallante passando per un gran numero di altri autori: ecco alcuni dei testi principali disponibili in italiano, dai volumi classici ad altri più recenti che ne approfondiscono argomenti specifici, senza dimenticare alcuni testi considerati precursori dell’attuale corrente.
Iniziamo col vedere i tanti libri sulla decrescita felice di Serge Latouche e i testi di Maurizio Pallante passando poi a una panoramica più rapida di altri volumi italiani sull’argomento, ormai da tempo centrale nel discorso ambientalista internazionale (e non solo, naturalmente).
Contenuti
Libri sulla decrescita felice di Serge Latouche
Edito da Feltrinelli Editore nel 2014 • Pagine: 224 • Compra su Amazon
Il termine ‟decrescita” suona come una scommessa o una provocazione, nonostante la generale consapevolezza dell'incompatibilità di una crescita infinita in un pianeta dalle risorse limitate. L'oggetto di questo libro è incentrato sulla necessità di un cambiamento radicale. La scelta volontaria di una società che decresce è una scommessa che vale la pena di essere tentata per evitare un contraccolpo brutale e drammatico. Bisogna ripensare la società inventando un'altra logica sociale. Ma qui si pone la questione più difficile...
Edito da Bollati Boringhieri nel 2005 • Pagine: 105 • Compra su Amazon
Secondo Latouche, bisogna mettere in discussione i concetti di crescita, povertà, bisogni fondamentali, tenore di vita e decostruire il nostro immaginario economico, che è ciò che affligge l'occidentalizzazione e la mondializzazione. Non si tratta ovviamente di proporre un impossibile ritorno al passato, ma di pensare a forme di un'alternativa allo sviluppo: in particolare la decrescita condivisa e il localismo.
Edito da Mimesis nel 2014 • Pagine: 118 • Compra su Amazon
La crisi innescata dai mutui subprime nel 2008 non dà alcun segno di rallentamento. Non si tratta però solo di una crisi economica: essa si sta sempre più rivelando una crisi di portata generale, che coinvolge aspetti sociali, ecologici, culturali e anche psicologici. La "Decrescita" e la "Critica del valore" sono due fra le poche correnti di pensiero oggi capaci di analizzare coerentemente i motivi e i meccanismi di fondo della crisi stessa, e di abbozzare risposte convincenti e proposte coinvolgenti.
Edito da Bollati Boringhieri nel 2015 • Pagine: 152 • Compra su Amazon
Secondo le aziende costruttrici, quella della vita a termine degli oggetti di consumo, soprattutto elettrici ed elettronici, sarebbe soltanto una "triste leggenda", un sospetto infondato perché privo di riscontri fattuali. Sfidano a dimostrare l'esistenza di una difettosità deliberata, l'introduzione di qualcosa di simile a geni di mortalità in grado di far inceppare, a tempo debito, stampanti e lavatrici, televisori e computer, accorciandone la durata e costringendo gli acquirenti a sostituirli in modo sempre più compulsivo...
Edito da Elèuthera nel 2017 • Pagine: 95 • Compra su Amazon
La civiltà si scontra oggi con i Limiti al suo sviluppo: sono i limiti del pianeta stesso. Il pianeta è in pericolo e gli scenari più pessimistici sembrano superati da processi irreversibili di distruzione dell'ambiente. L'emergenza ecologica esige trasformazioni radicali dei nostri modi di vita, ma questi mutamenti non possono concepirsi che in un nuovo rapporto con il tempo. Reintrodurre la vicinanza e la Lentezza nei processi di produzione e di consumo, ridurre i tempi di Lavoro, disalienarci dalla nostra condizione di lavoratori e consumatori forsennati... queste sono le poste in gioco essenziali. Bisogna trasformare i nostri ritmi sociali per ritrovare il tempo di vivere.
Edito da Bollati Boringhieri nel 2008 • Pagine: 135 • Compra su Amazon
La decrescita - sostiene l'autore - non è la crescita negativa. Sarebbe meglio parlare di "acrescita", così come si parla di ateismo. D'altra parte, si tratta proprio dell'abbandono di una fede o di una religione (quella dell'economia, del progresso e dello sviluppo). Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un'altra logica: quella di una "società di decrescita".
I testi di Serge Latouche sulla decrescita felice sono numerosi considerando che diversi, pur non riportando esplicitamente lo “slogan” nel titolo, approfondiscono temi profondamente correlati a questa filosofia. Anzitutto ricordiamo La scommessa della decrescita, del 2007, edito da Feltrinelli, autentico pilastro della teoria sulla decrescita, termine che – come da titolo – suona come una scommessa nel mondo occidentale industrializzato, e che delinea in 215 le possibilità di ripensare la società attuale e le modalità di vita dei suoi cittadini. Prima di questo libro Latouche ha pubblicato un altro testo decisamente interessante, pubblicato da Bollati Boringhieri: Come sopravvivere allo sviluppo – Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa, ora disponibile anche con accluso Breve trattato sulla decrescita serena, altro ottimo titolo per chi vuole approfondire il tema della decrescita felice. Segnaliamo poi Uscire dall’economia, edito da Mimesi, autori Latouche e Jappe: un interessante dialogo tra decrescita e critica del valore; il libro Usa e getta – Le follie dell’obsolescenza programmata, per chi volesse approfondire il tema dell’obsolescenza; L’economia è una menzogna, in cui si trovano conversazioni con Thierry Paquot, Daniele Pepino e Didier Harpagès, e ancora Decolonizzare l’immaginario, edito da EMI.
Libri sulla decrescita felice di Maurizio Pallante
Edito da Edizioni per la decrescita felice nel 2011 • Pagine: 173 • Compra su Amazon
I segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l'avvicinarsi dell'esaurimento delle fonti fossili e le guerre per averne il controllo, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l'aumento dei rifiuti, le devastazioni e l'inquinamento ambientale. Eppure gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti con l'ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell'attività produttiva...
Edito da Rizzoli nel 2009 • Pagine: 211 • Compra su Amazon
Siamo abituati ad associare il benessere con la crescita economica, cioè con l'aumento dei beni prodotti, misurato dal Pil, il Prodotto interno lordo. Maurizio Pallante sostiene invece da anni che la crescita non può andare avanti all'infinito, che ci sono limiti imposti dalle risorse disponibili e dalla necessità di salvaguardare l'ambiente, e che è indispensabile scegliere un modello alternativo, l'unico che ci può offrire un futuro sostenibile: la Decrescita Felice.
Edito da Lindau nel 2017 • Pagine: 187 • Compra su Amazon
Non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Facciamocene una ragione. Le limitazioni alla democrazia, il potere dispotico esercitato sui popoli dalle istituzioni sovranazionali, la prevalenza della finanza sulla politica, sono tutti effetti prodotti dall'economia della crescita continua. Un sistema che sta giungendo alla fine e che, come un animale ferito, mostra il suo volto peggiore e aggressivo, pronto a trascinare tutto e tutti nel baratro. Per arginare questa potenza distruttrice non basta riformare il sistema, ma è necessario cambiare l'orizzonte culturale e le categorie attraverso le quali pensiamo e interpretiamo il mondo.
Di grande interesse anche i libri sulla decrescita felice di Pallante, di cui citiamo La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL e La felicità sostenibile – Filosofia e consigli pratici per consumare meno, vivere meglio e uscire dalla crisi, due volumi perfetti per accostarsi alla decrescita tramite questo autore. Segnaliamo poi la favola di Plly e Silvia, con età di lettura a partire dagli otto anni, e l’interessante e agile testo denominato Sono io che non capisco – Riflessioni sull’arte contemporanea di un obiettore alla crescita, rivolto in particolar modo agli artisti.
Altri libri sulla decrescita
Edito da Edizioni per la decrescita felice nel 2009 • Pagine: 238 • Compra su Amazon
Nella primavera del 1996 Filippo Schillaci, tecnico informatico presso un ateneo romano, lascia il suo appartamento e va a vivere in campagna. Dietro questo passo non c'è né un ossequio alle mode né una scelta estrema di "esistenza selvaggia" ma la semplice decisione di non basare più la propria vita interamente sul denaro. L'autore comincia così ad affiancare alla propria convenzionale attività retribuita l'autoproduzione di beni di uso quotidiano; impara a coltivare un orto, a curare gli alberi da frutto, poi a costruire e riparare da sé semplici oggetti o anche parti della casa.
Edito da Bollati Boringhieri nel 2003 • Pagine: 256 • Compra su Amazon
La teoria bioeconomica rappresenta il primo e forse più rigoroso tentativo di articolare l'economia alle scienze della vita. Come risulta dalle carte di Georgescu-Roegen, egli intendeva, negli ultimi anni della sua vita, pubblicare un volume dal titolo Bioeconomics che ragionevolmente doveva costituire una prima sistematizzazione di questa concezione economica alternativa al mainstream. Com'è noto, egli non riuscì a portare a termine tale progetto. Il presente volume intende riprendere questa sfida...
Per chi fosse interessato alla pratica abbiamo Vivere la descrescita. Una felice esperienza di autoproduzione di Filippo Schillaci, Solo una decrescita felice (selettiva e governata) può salvarci, volume del 2017 di Pallante e Perrosa, mentre in relazione al movimento politico della decrescita abbiamo Un programma politico per la decrescita (a cura di Pallante). Per approfondimenti di natura economico-finanziaria abbiamo poi Debiti pubblici crisi economica e decrescita felice (autori vari). Andrebbero poi citati numerosi testi considerati fondamentali per la definizione del movimento stesso, volumi precursori tra i quali ci limitiamo a ricordare Bioeconomia di Georgescu-Roegen, la raccolta di articoli denominata Ecologia di Gorz e i testi di Illich Rivoluzionare le istituzioni e Descolarizzare la società, entrambi editi da Mimesis.
Invitiamo i lettori a segnalare nei commenti il loro parere sui libri che inclusi in questo post, così come a segnalarcene di nuovi: periodicamente aggiorniamo tutti gli articoli e teniamo sempre in gran conto i consigli che ci giungono dai lettori!
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