Ecco il riassunto della trama di 1Q84 di Haruki Murakami e un ampio estratto dal libro. Ricordiamo che l’apprezzato romanzo dello scrittore giapponese è edito in Italia da Einaudi con un prezzo di copertina di 20 euro per l’edizione Supercoralli, prezzo che scende a 12,75 euro per l’edizione tascabile. Il volume può essere acquistato, inoltre, in ePub, Mobi e Pdf al prezzo di 6,99 euro.
Contenuti
1Q84: riassunto della trama
La trama di 1Q84 inizia nel 1984, a Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce, per non mancare all’appuntamento che l’aspetta, di lasciare la tangenziale tramite una scala di emergenza segreta. Ma aggiunge di fare attenzione: “Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola”. Nel frattempo Tengo, un aspirante scrittore dotato di tecnica ma povero d’ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor gli domanda di riscrivere il romanzo di un’enigmatica diciassettenne in modo da candidarlo a un premio letterario. Ma “La crisalide d’aria” è un romanzo ricco di immaginazione eppure inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di creature che si nascondono nel corpo delle persone come parassiti turbano profondamente il giovane scrittore. L’incontro con l’autrice del testo non farà che aumentare la sua vertigine: chi è Fukada Eriko? Intanto Aomame (che, tra parentesi, nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva il mondo attorno a sé: sembra il solito mondo, eppure dei piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l’unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84. E capisce anche che quella barriera sta per infrangersi.
Per chi volesse approfondire, qui è possibile trovare il riassunto ufficiale della trama e le recensioni dei lettori su Amazon.
1Q84: un’anteprima del libro
Il primo ricordo di Tengo risaliva a quando aveva un anno e mezzo. Sua madre si toglieva la camicetta, abbassava le spalline della sottoveste bianca e offriva i capezzoli da succhiare a un uomo che non era suo padre. Nel lettino c’era un bambino piccolo che probabilmente era lui. Tengo guardava se stesso come un osservatore esterno. E se invece si fosse trattato del suo gemello? Ma no, era da escludere. Con ogni probabilità era proprio lui a un anno e mezzo di età. Lo sapeva d’istinto. Il bambino aveva gli occhi chiusi e dormiva. Si sentiva il suo respiro nel sonno. Per Tengo era il primo ricordo della vita. La scena, della durata di una decina di secondi, era nitidamente scolpita nel muro della coscienza. Senza un prima e un dopo. Come un pinnacolo in un paese sommerso da un’inondazione, quel ricordo si stagliava solitario e sporgeva la testa oltre la superficie torbida dell’acqua.
Ogni volta che ne aveva l’occasione, Tengo chiedeva alle persone intorno a lui a quale età risalisse la prima immagine che riuscivano a ricordare. La maggior parte delle persone rispondeva che risaliva ai quattro o cinque anni. Nei casi più precoci, tre. Non c’era nemmeno un caso di persone i cui ricordi andassero più indietro. Del resto, l’opinione comune è che solo dopo i tre anni il bambino riesca ad assistere a una scena che si svolge attorno a lui come a un evento dotato di un certo grado di logica, e a riconoscerla. In uno stadio precedente, tutte le scene gli si presentano agli occhi come un caos impossibile da comprendere. Il mondo è privo di struttura, informe e melmoso come una minestra di riso acquosa, e impossibile da afferrare. Scorre dietro il vetro della finestra e scompare, senza fermarsi nel cervello in forma di ricordo.
Naturalmente un bambino di un anno e mezzo non può giudicare il significato di una situazione nella quale un uomo che non è il padre succhia i capezzoli della madre. È evidente. Quindi, se il ricordo fosse stato genuino, Tengo aveva dovuto registrare la scena nella retina nel modo esatto in cui l’aveva vista, senza nessun giudizio ulteriore. Come la macchina fotografica registra automaticamente un oggetto sulla pellicola, pura combinazione di luci e ombre. Poi, forse, man mano che la sua coscienza si sviluppava, quell’immagine, che si era conservata e fissata, lui l’aveva un po’ alla volta analizzata e caricata di significati. Ma una cosa del genere può effettivamente accadere nella realtà? È possibile che un’immagine si conservi intatta nel cervello di un bambino tanto piccolo?
E se invece si fosse trattato soltanto di un falso ricordo? Qualcosa che la sua coscienza aveva creato in seguito, in modo arbitrario, spinta da qualche scopo o disegno? Una falsificazione della memoria? Tengo aveva riflettuto a lungo anche su questa possibilità. Arrivando però alla conclusione che andava verosimilmente esclusa. Il ricordo era troppo vivido, e troppo convincente, per essere un’invenzione. La luce, gli odori, il batticuore erano così autentici, avevano una concretezza tanto forte che era impossibile pensare a una contraffazione. Inoltre, se accettava l’ipotesi che la scena fosse accaduta davvero, diverse cose trovavano una spiegazione plausibile. Sia dal punto di vista della ragione che dei sentimenti.
Quella scena così vivida, di appena dieci secondi, arrivava senza nessun avvertimento. Si presentava decisa, senza bussare alla porta. Appariva a Tengo all’improvviso mentre lui era sulla metropolitana, mentre scriveva delle formule alla lavagna, mentre mangiava, mentre (come adesso) stava parlando con qualcuno. Avanzava inesorabile, simile a uno tsunami silenzioso. Quando se ne accorgeva, ce l’aveva già davanti, e si sentiva gli arti paralizzati. Il flusso del tempo si arrestava. L’aria intorno diventava rarefatta, e non riusciva più a respirare bene. Le persone e le cose che lo circondavano perdevano ogni rapporto con lui.
Altri libri di Murakami
Ricordiamo che 1Q84 – Libro 1 e 2, è seguito dall’omonimo volume sottotitolato Libro 3. Prima di questa voluminosa opera Haruki Murakami ha pubblicato un gran numero di romanzi che hanno conosciuto un ampissimo successo in tutto il mondo. Tra questi ricordiamo:
- Nel segno della pecora (1982)
- Norvegian Wood (1987)
- Dance Dance Dance (1988)
- L’uccello che girava le viti del mondo (1994)
- Kafka sulla spiaggia (2008)
Per concludere rimandiamo a Wikipedia per la bibliografia completa dello scrittore.
Interessante questo articolo ho letto il 3 libro e trovo che questo articolo sia sintetico ed esaustivo . Voto 5
I libri di Murakami sono straordinari!