La recensione di Valentina Colombo
Una stella brillante che conduce all’infinito racchiusa in una città circondata dal sangue. Tatiana e Alexander, una ragazza russa ancora innocente e un affascinante soldato dell’Armata Rossa, si incontrano in una strada deserta di Leningrado il 22 giugno 1941, poche ore dopo che l’Unione Sovietica è entrata in guerra contro la Germania.
Per descrivere l’emozione e l’ammirazione che mi ha suscitato la lettura di questa storia d’amore mi servirebbero troppo tempo e spazio, perciò mi limito a dire che con “Il cavaliere d’inverno”, seguito da “Tatiana & Alexander” e “Il giardino d’estate”, Paullina Simons ha ammaliato tutte le sue lettrici. Nel 2000, quando è uscito il primo volume della trilogia, Paullina era già amata in tutto il mondo, ma la passione e l’entusiasmo che ha messo nello scrivere questa storia hanno reso Tatiana e Alexander i suoi cavalli di battaglia; forse perché c’è una parte del suo passato intrappolata nella trama: infatti, Paullina è nata a Leningrado nel 1963 e si è trasferita in America con la sua famiglia all’età di dieci anni. Adesso vive a New York, tra le attenzioni da suddividere fra i suoi figli e i suoi fan; quest’estate ha tenuto dei tour in Inghilterra e in Australia per presentare il suo nuovo libro, “The tiger catcher”. Tuttavia, sta ancora ricevendo i molto apprezzati complimenti per l’impareggiabile trilogia, ricca di sentimento, ma anche di descrizioni storiche riguardanti una città che non sempre viene ricordata come, invece, merita.
L’amore di Tatia e Shura, diminutivi dei due protagonisti, è una nuvola soffice, una bomba prorompente, più luminosa del sole. Ho apprezzato particolarmente i loro sguardi, descritti attentamente dall’autrice, nei quali si rivela un trasporto profondo e violento. Ma qualcosa eclissa i loro sentimenti, i loro sorrisi, le loro vite: la guerra. Fin dall’antichità, fin dal grande Impero Romano, all’inizio di una guerra ogni Paese pensava che si sarebbe esaurita in fretta, nel giro di pochi mesi; anche Tatiana è sconcertata dalla quantità di provviste che si è procurata la sua famiglia e si rifiuta di acquistare il carburante per la stufa: sicuramente in inverno quel momento sarebbe stato un ricordo lontano, sfumato. Tuttavia presto Leningrado viene circondata, assediata dai tedeschi. Una circonferenza perfetta, un sole rinchiuso tra le nuvole. Hitler non è come Stalin, non è pronto a sacrificare tutti i suoi uomini, si limita a far morire di fame e di freddo la popolazione russa. Il cibo a ottobre scarseggia, ma a gennaio le scorte sono esaurite e nel pane delle razioni giornaliere è presente molta più segatura che farina. L’inattaccabile città russa, difesa dall’inarrestabile Armata Rossa, si trova nella stessa situazione in cui si trovò la polis di Atene durante la guerra del Peloponneso, quando i cittadini ateniesi si rifugiarono all’interno delle mura, per volere della politica attendista di Pericle, finché non scoppiò un terribile epidemia.
Sullo sfondo una famiglia ingrata, in cui la figlia minore viene picchiata; il dolore di due genitori, al culmine della propria intensità, spinge a pregare Dio che la morte prenda Tatiana, non il loro unico ragazzo. Il comunismo ha formato entrambi: lei, ignara di cos’altro esiste, ma costretta a vivere in un appartamento comune, senza nemmeno un regalo di compleanno; lui, che ricorda con nostalgia i bagni privati, le docce calde, la privacy e solo con un sogno: l’America. È vero che bisogna amare se stessi per riuscire a fare lo stesso con il prossimo, ma penso che a volte sia proprio l’amore che ci permette di conoscerci del tutto. Il destino li ha donati l’uno all’altra, perché ognuno scoprisse se stesso e la propria definizione di amore.
Paullina Simons ha il dono straordinario di fondere l’amore con la storia, mettendo in evidenza entrambi; un linguaggio energico, passionale, a volte straziante, racconta come la neve ricopra anche i cuori di Tatiana e Alexander, facendo bruciare ancora di più il dolore causato dalla fame, sia di cibo sia l’uno dell’altra. Lo struggimento trapela dalle pagine del libro, la sofferenza di chi sente che non può vivere senza un’altra persona, come se loro due fossero il tronco di un albero dipendente dalle foglie e viceversa. L’immensità dell’universo è alle porte, ma l’uscita è bloccata dalla brama di potenza degli uomini. Shura, un maggiore nutrito a sufficienza, sorregge e protegge la sua Tatia dai pericoli incombenti, descritti con distacco e passione contemporaneamente. Nelle pagine si riscontrano numerosissimi particolari, che all’apparenza risultano insignificanti, ma hanno un potere inimmaginabile: leggendo si pensa di essere in una Leningrado assediata e quando ci si sveglia dal sogno a occhi aperti ci si chiede come sia possibile avere le dispense della cucina piene di provviste. Alexander afferra Tatiana al volo quando scivola sulle scale ghiacciate, le regala una pistola perché si difenda dai cannibali con gli occhi colmi di follia, ferma i pugni del padre e della sorella che la stanno per colpire; la trascina su una slitta, tra le strade di una Leningrado massacrata, quando non riesce nemmeno a tenere gli occhi aperti, sussurrandole che la ama, che deve sopravvivere per lui. E Tatiana apre gli occhi per Alexander, perché il suo amore può ridarle la grande energia di cui necessita lei, una piccola stella, per continuare a brillare; il suo amore la induce a dirigersi verso la luce degli edifici che bruciano, distrutti dalle bombe, per riscaldarsi. I crampi allo stomaco, il sangue che esce dalla bocca, il corpo che si restringe e rifiuta di obbedire ai comandi sono soltanto disturbi fisici. Tatiana, che ogni giorno vede la morte sul volto delle persone a lei care e sui corpi abbandonati in strada o davanti all’ingresso del cimitero, e Alexander, che sente il fragore continuo delle bombe che scoppiano, desiderano solamente essere isolati in una bolla di sapone dai colori dell’arcobaleno; forse, in fondo, è meglio la morte: silenzio, calma, benessere. Entrambi sanno che le loro anime voleranno in un rifugio comune, in un prato vicino al fiume che scorre nel bosco.
Qual è l’ordine dell’amore? La famiglia o l’amante? Una domanda scomoda, ma importante, che il libro pone ripetutamente. Infatti nell’animo lascia qualcosa di più di una conoscenza storica: uno stile di vita, dei principi. Fra questi ultimi io ritengo che quelli fondamentali siano l’amore ed il fatto che la vita valga sempre la pena di essere vissuta, comunque essa sia.
Durante quella terribile guerra, la seconda che coinvolse l’intero mondo, i civili, russi, tedeschi, inglesi, italiani, francesi, non erano arrabbiati con il nemico o determinati a vincere, ma stanchi. Anche Tatiana e Alexander lo erano, per questo cercarono rifugio in Dio, non per chiedere la fine della vita, bensì l’inizio di una nuova. Lei recitava un verso sopra i corpi freddi dei suoi familiari: “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Era l’unica parte della preghiera che conosceva, ma sperava che a Dio bastasse. Perché anche se lei e tante altre persone erano sole, affamate e senza una via di fuga, c’era una sola cosa che non avrebbe mai ceduto alla morte: la speranza. La speranza di sorridere ancora una volta, di vivere di nuovo, di continuare ad amare.
Edito da Bur nel 2003 • Pagine: 700 • Compra su Amazon
Leningrado, estate 1941. Tatiana e Dasha sono sorelle e condividono tutto, perfino il letto, nella casa affollata dove vivono con i genitori. Una mattina il loro risveglio è particolarmente agitato: Dasha ha un nuovo innamorato e non vede l'ora di raccontare tutto a Tatiana. Ma un annuncio alla radio manda di colpo in pezzi la loro serenità: il generale Molotov sta comunicando che la Germania ha invaso la Russia. È la guerra. Uscita per fare scorte di cibo, Tatiana incontra Alexander, giovane ufficiale dell'Armata Rossa, e tra loro si scatena un'attrazione irresistibile. Ancora non sanno che quell'amore è proibito per entrambi e potrebbe distruggere per sempre ciò che hanno di più caro. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa micidiale, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana e il valoroso Alexander troveranno nel legame segreto che li unisce la forza per affrontare avversità e sacrifici. Con la speranza di un futuro migliore.
Recensione inviata da Valentina Colombo
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