Uscita sul finire del 2022 per Amarganta Edizioni il “Controcanzoniere” è l’ultima fatica poetica di Furio Detti e riserva piacevolissime sorprese. La raccolta è un chiaro omaggio al “Canzoniere” del poeta triestino Umberto Saba. L’intera opera è permeata da una struggente nostalgia per una Trieste che è stata luogo di sporadici, ma intensi momenti della giovinezza del Detti. E come amico del cuore per condividere quei paesaggi, quelle sensazioni e quei sentimenti l’unica eco poteva essere l’arte di Saba, la sua ispirazione.
Ma come Furio Detti riesce a trasportarci nel cuore vivo eppure sornione di questa città? Tutto ha inizio con una poesia semplice eppure di incredibile effetto: Epigrafe. Gli ultimi versi della poesia sono bellissimi “Non voce, non memoria chiedi/tace Apollo, se mai in piedi/sta una pietra nel crollo:/è lì Berto, la vedi?” e subito facciamo amicizia con un Saba amico, non poeta freddo e scolastico, ma umano, a noi vicino.
Continuano poi poesie su animali, novelle leggendarie, personaggi di vari tipi e ritratti umani fra i più interessanti e su tutte, come una madre benevola, come un’ombra ristoratrice: Trieste. Trieste col suo mare, col suo sogno di avventure, coi suoi nobili decadenti e decaduti, col suo sogno sempre vigile eppur sornione.
Ritroviamo “Berto” che ci allunga gentilmente una mano e ci guida fra i versi che il Detti gli dedica con magistrale attenzione alle forme poetiche, al verso libero, alla rima baciata e non. La tecnica poetica di Furio Detti è una leggera ragnatela di stile che ci attira e ci cattura e dalla quale non vogliamo più uscire per restare affascinati e cullati dai suoi versi.
Leggiamo la quarta di copertina della silloge: Un libro frutto di più amori: la poesia, la poesia di Saba, Trieste. Tutti i colori, i sapori e gli odori destati dall’opera di un poeta, che hanno germinato versi minori, certo, ma ostinati e appesi alla pietra alle mura, sul mare, come piante di casa, capperi e altre miti essenze. La vita non si può riassumere, la si tratteggia soltanto negli echi e nei richiami di altre esistenze. Un tentativo che è amoroso omaggio e riscoperta di una malinconica eredità e, musicalmente, un contrappunto.
E poi godiamoci persino la setosa palpabilità della copertina fatta di una carta satinata e seducente color amaranto su cui spicca un violino: un altro indiscusso omaggio al “Canzoniere” di Saba. Copertina per la quale dobbiamo ringraziare la Amarganta editrice da sempre simbolo indiscusso di attenzione verso i propri autori e verso la buona qualità dei suoi prodotti.
Non posso che affidarvi alla lettura del “Controcanzoniere” che consiglio a tutti, una silloge breve, ma ricca e avvincente nel modo più assoluto.
Recensione a cura di Linda Lercari
Edito da Amarganta nel 2022 • Pagine: 54 • Compra su Amazon
Un libro frutto di più amori: la poesia, la poesia di Saba, Trieste.
Tutti i colori, i sapori e gli odori destati dall'opera di un poeta, che hanno germinato versi minori, certo, ma ostinati e appesi alla pietra alle mura, sul mare, come piante di casa, capperi e altre miti essenze. La vita non si può riassumere, la si tratteggia soltanto negli echi e nei richiami di altre esistenze.
Un tentativo che è amoroso omaggio e riscoperta di una malinconica eredità e, musicalmente, un contrappunto.
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