A 31 anni dalla pubblicazione originale in Australia, Garzanti decide di proporre la traduzione italiana, a cura di Katia Bagnoli con la prefazione di Charlotte Wood, del romanzo “La lettrice testarda” scritto da Amy Witting nel 1989.
La lettrice testarda, protagonista indiscussa di questo romanzo, si chiama Isobel Callaghan. Il lettore le sta accanto per 10 anni, dal compimento dei 9 fino ai 19, seguendo tre tappe a distanza di 5 anni: l’infanzia segnata dai suoi 9 anni, l’approdo a una prima età adulta a 13-14 anni e la maturità a 19.
La sua storia viene raccontata in 5 capitoli: “Il regalo di compleanno”, “Falsi idoli e una palla di fuoco”, “Grazia divina e abiti smessi”, “Cristallerie e altri oggetti fragili” e “La lettrice testarda”.
Isobel viene seguita molto da vicino e se ne conoscono gesti, parole, abitudini, fissazioni e pensieri. Vengono presentati anche i membri della sua famiglia, i suoi luoghi, i suoi amici e le sue letture.
Una lettrice che cresce anche grazie proprio ai testi che legge: Shakespeare, Byron, Auden, Eliot, Dostoevskij, testi agiografici e tanti altri libri che divora e assorbe. Sin dalle prime pagine Isobel lo dice chiaro e tondo: “non potrei mai stancarmi di leggere” (p. 21) è più avanti chiarisce il suo rapporto con i libri: “non è soltanto leggere […]. È più come vivere dentro il libro” (p. 125).
Isobel è timida, solitaria e insicura. Il narratore in terza persona la segue sempre più da vicino ed entra sempre più nella sua prospettiva, mettendone in luce preoccupazioni e speranze, angosce e desideri. “Era una bambina timida, e la sua unica preoccupazione era sapere cosa fare per tenersi lontana dai guai” (p. 15), ma sembra che lontana dai guai non sappia starci: fa sempre qualcosa di sbagliato, dice sempre cose fuori luogo, viene accusata di assumere atteggiamenti erronei e si sente sempre in colpa; Isobel bambina spesso si comporta male di proposito, visto che tanto viene trattata come una che sbaglia sempre: “si era rassegnata ad essere considerata un’inguaribile bugiarda” (p. 29).
Un rapporto tormentato con i genitori, con la sorella Margaret e con tutte le figure che la circondano nella sua infanzia: vicini di casa, parenti, insegnanti e compagni di scuola.
Isobel cresce e la si ritrova nel pieno della pubertà: il cambiamento d’età è affiancato da un mutamento nel carattere, per cui le sue parole e i suoi gesti cambiano, così come cambiano anche le persone che la circondano. La realtà circostante ormai è diversa e Isobel, osservatrice attenta e riflessiva, muta l’opinione che ha su tanti aspetti della vita. Si sente felice e speranzosa, e si augura che le le cose cambino per il meglio, ma… è pronta lei, per prima, a cambiare? Molto lentamente Isobel diventa consapevole del fatto che se lei non cambia, le cose non cambiano e col tempo si conosce sempre più profondamente; in realtà troppo spesso riaffiorano in lei ancora vecchi sentimenti negativi: “a Isobel pareva di portare con sé un coltello invisibile con il quale feriva le persone senza accorgersene” (p. 69).
Capisce dunque che la vita non è facile come se l’era immaginata e arriva alla conclusione che “la vita dev’essere sempre trasformazione […] quando non sei più capace di trasformarti, sei praticamente morta” (p. 120).
Ma tra l’essere pronta al cambiamento e il cambiare veramente passano altri 5 anni e, ormai diciannovenne, Isobel “voleva una causa che desse uno scopo alla sua vita” (p. 147). La troverà, o meglio: la ri-troverà, scovandola nascosta dentro di sé, sciogliendo tanti nodi che ha tenuto per lungo tempo stretti tra il cuore e la mente e finalmente “tutto tornava, la pacata euforia, il senso che ogni cosa fosse risolta, la pace” (p. 157). Isobel ci lascia col sorriso sulle labbra, con il cuore pieno di gioia e con un nuovo progetto in partenza: “è il momento più felice della mia vita” (p. 163).
Un romanzo di formazione, che parla di riscatto femminile, di forza di volontà, di autostima e di amore per sé stessi. Un romanzo pieno di grumi, di traumi irrisolti, di figure irritanti e di situazioni scomode.
Un romanzo dallo stile fortemente novecentesco, ma dalle tematiche fortemente attuali.
Con l’augurio che Garzanti editore si dedichi presto alla traduzione del seguito, si propone intanto la lettura di questo romanzo a tutti quelli che si sentono lettori testardi.
Recensione inviata da Caterina Di Cesare
Edito da Garzanti nel 2020 • Pagine: 176 • Compra su Amazon
Isobel ha nove anni e il suo compleanno si avvicina. Ma, come ogni volta, non ci saranno regali per lei. C’è solo una cosa che fa volare Isobel lontano dalle rigide regole che la famiglia le impone: leggere. Ma deve farlo di nascosto perché sua madre crede che non sia un’attività adatta a una bambina, che dovrebbe limitarsi a riordinare la casa e a preparare la cena. Isobel cresce alimentando la sua passione segreta di notte, alla luce di una flebile candela.Finché, a sedici anni, la sua vita non cambia radicalmente, quando è costretta a lasciare tutto, cercarsi un lavoro e una nuova sistemazione. È la prima volta che Isobel si scontra con il mondo. Con un mondo che non è solo la sua famiglia e il suo quartiere. È convinta di non avere gli strumenti per relazionarsi con gli altri. Le sembra di dire la cosa sbagliata, si sente fuori luogo. In fondo sua madre l’ha fatta sempre sentire così. Tanto che, quando incontra un gruppo di ragazzi che amano i libri come lei e passano le serate a discuterne, Isobel all’inizio rimane in silenzio. Ora che finalmente è in un contesto in cui può essere sé stessa, in cui può parlare liberamente di letteratura, ha paura. Ma piano piano le parole di Byron, Auden e Dostoevskij fanno breccia nelle sue insicurezze e le insegnano il coraggio di dire quello che pensa. Di far valere la propria opinione senza nascondere la cultura che si è costruita negli anni con le sue letture. Di aprire il cassetto in cui riposa il suo sogno. Il sogno di prendere una penna in mano e liberare quel flusso di parole che ha trattenuto per troppo tempo. Perché anche per una donna tutto è possibile.
Amy Witting è una pluripremiata scrittrice australiana, amata dal pubblico e osannata dalla stampa. Un’autrice che ha fatto della lotta per i diritti delle donne il suo manifesto. è un elogio della letteratura e della sua capacità di illuminare la realtà. Un romanzo di formazione sulla scoperta del proprio posto nel mondo. Una protagonista unica pronta a sfidare le convenzioni per decidere della propria vita in piena autonomia.
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