Edito da Books&company nel 2016 • Pagine: 128 • Compra su Amazon
Questo agile libretto raccoglie 100 "diapositive" scattate fra le mura scolastiche di alcuni licei romani da Simone Bulleri, professore di Filosofia, che negli ultimi cinque anni di insegnamento ha accuratamente annotato dialoghi, battute, situazioni surreali avvenute durante le sue lunghe giornate di lavoro in classe, e che costituiscono "quei momenti irripetibili" resi decisamente eterni dalla Memoria scolastica che appartiene a ognuno di noi. In altre parole, questo lavoro è un vera e propria raccolta di occasioni umoristiche capaci di illuminare il backstage scolastico, di fornire quindi il quadro vivo di una scuola segreta, più leggera, ma non per questo meno formativa o inadeguata ai suoi compiti istituzionali. Questo viaggio nel sottobosco tragicomico della scuola italiana permetterà così ai genitori di scoprire finalmente il lato pubblico dei propri figli, ai professori di ridere di sé e ai ragazzi di rivedersi in brevi sketch che elevano (perché no?) i loro comportamenti al rango di dignità letteraria.
La recensione di Luca Uria Mulloni
Leggere il libro di Simone è un po’ come ritrovarsi gomito a gomito sullo stesso banco di scuola, circa 30 anni fa, quando le avventure raccontate nelle sue pagine le vivevamo in prima persona, davanti a indefessi professori ed assieme ad eroici studenti con cui condividevamo i nostri anni migliori.
Già il titolo è tutto un programma, apre un mondo su dialoghi professore-alunno (quasi sempre a senso unico) e su interrogativi che resteranno per sempre irrisolti nelle menti di chi scruta il mondo scolastico (dall’esterno ma anche – e soprattutto – dal suo interno).
Ma l’interrogativo principale è: perché mai caro Simone non ci hai deliziato prima di questi irresistibili sketch? Hai atteso quasi mezzo secolo per portare alla luce un sottobosco di insoddisfazioni, interrogativi adolescenziali, situazioni grottesche e episodi di calma apparente alla macchinetta del caffè… e lo hai fatto in un modo leggero, irriverente e nostalgico.
Hai fatto bene a battere il pugno sul tavolo e dire –‘basta! Tutto il mondo deve sapere!’ – anche se quello che succede a scuola lo sanno tutti, lo hanno vissuto tutti, e lo ripeteranno tutti nei secoli dei secoli in un loop infinito, nonostante chi si trovi sui banchi di scuola per la prima volta possa pensare di lasciare in eredità ai posteri qualcosa di esclusivo, unico…
Sei stato bravo con questa nota a piè di pagina, questa raccolta di appunti, questo compendio che inneggia alla leggerezza degli anni che non tornano più e che quindi chi se ne frega ce li viviamo senza se e senza ma, complice la tua toscanità che rende ancora più appetibile e goliardico l’inchiostro che scorre su queste pagine.
Sei stato bravo a farci ridere per gli episodi surreali, a sorridere per episodi in cui ci siamo senz’altro rivisti, e a farci ridere a denti stretti leggendo di aneddoti in cui prima o poi ci siamo trovati nostro malgrado.
Bravo prof, questi anni di scuola ti hanno aiutato a prendere la vita con la stessa filosofia che insegni alle giovani menti che ti ascoltano e che saranno (speriamo!) ignari protagonisti delle prossime perle che leggeremo dalla tua disarmata – e disarmante – penna.
Recensione inviata da Luca Uria Mulloni
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