La “Storia di una gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare” è ambientata ad Amburgo in Germania.
Uno stormo di gabbiani finisce in una chiazza di petrolio (loro la chiamano la peste nera) che esce da una imbarcazione in mezzo al mare.
Per la precisione la gabbiana Kengah che dovrebbe deporre un uovo vi resta invischiata mentre sta pescando.
Però nonostante questo riesce a liberarsi e può riprendere a volare tuttavia è talmente stanca che arriva appena sul balcone di una terrazza di una casa.
Proprio qui la gabbiana affida, poco prima di morire, il suo uovo al gatto Zorba che è il micio di casa e gli chiede di prendersene cura e gli fa fare tre promesse: non mangiare l’uovo, prendersi cura del nascituro e insegnargli a volare.
Zorba insieme ai suoi amici Colonnello e Segretario cerca di curare la gabbiana però nonostante tutti i loro tentativi Kengah muore.
Ovviamente per il gatto, proprio per la sua natura, non è facile allevare una gabbianella però grazie all’aiuto di molto amici felici del porto riesce a crescere Fortunata, questo è il nome della gabbianella, felice e contenta in un mondo che sicuramente non è il suo.
Fortunata è messa al sicuro e al riparo da molto pericoli che trova sulla sua strada grazie a Zorba e, per l’appunto, ai suoi amici a quattro zampe.
Addirittura i felini riescono a mantenere la promessa che avevano fatto alla gabbiana mamma e le insegnano perfino a volare.
Fortunata spicca il suo primo volo, davvero con grande maestria, dal campanile di San Michele.
Questo libro è una delle opere più apprezzate dello scrittore cileno Luis Sepulveda.
Sepulveda è stato uno scrittore, sceneggiatore, giornalista, poeta, regista attivista cileno che però era naturalizzato francese. È nato il 4 ottobre 1949 in Cile ed è morto in Spagna il 16 aprile 2020.
Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1986 ed è una favola sia per piccini sia per adulti perché affronta grandi temi esistenziali seppur sotto forma di favola. Da questo racconto è stato fatto anche un cartone animato nel 1998 che è stato chiamato semplicemente: “La gabbianella e il gatto”.
Cosa insegna questo libro?
Sicuramente il primo messaggio è quello di aiutare chi è in difficolta e non importa da dove arrivi e chi sia.
Il secondo insegnamento è quello che questa è un’amicizia, ma anche un amore, disinteressato senza pregiudizi perciò è puro. È un rapporto che va oltre le diversità di genere dato che la gabbianella e il gatto vengono senza ombra di dubbio da due mondi totalmente diversi e opposti.
Un altro tema importante è il coraggio che è la base per affrontare al meglio le avversità che la vita ci mette davanti è che non bisogna scoraggiarsi mai quando ci sono dei problemi ma mettersi d’impegno per superarli.
Ultimo, ma non ultimo, argomento trattato il problema dell’inquinamento e della salvaguardia dell’ambiente.
Concludo affermando che la grande lezione che ci insegna Zorba è quella che l’amore ci dà la forza necessaria per non fermarci davanti alle diversità e ai pregiudizi e che si può voler bene anche a chi non è come noi.
Difatti per poter permettere a Fortunata di volare, come aveva promesso a sua mamma, Zorba domanda un aiuto ad una persona, a un poeta per essere precisi, e in questo modo il gatto viene meno alle regole del regno dei felini.
Ma nel momento esatto in cui la gabbianella potrà volare Zorba si senta liberato dai condizionamenti che l’hanno tenuto legato, ancorato al suolo, e solo allora si sentirà realmente libero.
La grande lezione che questo libro ci lascia è che dovremmo imparare da Fortunata a spiccare il volo verso i nostri sogni perché solo in questo modo possiamo realizzare quello che vogliamo veramente…. Facendo così un grande salto verso i nostri desideri.
Da Zorba, invece, possiamo imparare ad accettare gli altri anche se non sono come noi perché in questo modo possiamo guadagnare qualcosa e non perdere una bella opportunità solo perché abbiamo dei pregiudizi nei confronti di chi non è esattamente come noi.
Autrice della recensione
Mi chiamo Monica Palazzi e sono nata un pò di anni fa a Bergamo dove tuttora vivo. Amo molto viaggiare sia in Italia sia all’estero e di questa passione ne ho fatto un lavoro perché sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo.
Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere. Mi piace molto cucinare e i miei piatti “forti” sono il risotto, in tutte le sue forme, e i dolci come la torta di mele con il cioccolato. Stravedo per gli animali soprattutto i cani.
commento e presentazione ben fatti!
Si Monica, fa proprio dei bellissimi articoli!
Ok