Era notte fonda e c’era silenzio: un fatto piuttosto insolito sulla via Nomentana, sempre così trafficata e indaffarata, piena di automobili che sfrecciano avanti e indietro […] Mentre, come al solito respiravo la vita e mi facevo i fatti miei, un camion e una macchina, proprio davanti ame si sono scontrati […] Era la notte del 2 giugno 1981 quando la vita di Rino Gaetano si spense in uno scontro frontale alle radici di Foglia secca, il Platano oggi meta di pellegrinaggio dei fan del cantautore che grazie alla sensibilità di Angelo Sorino offre la sua particolare quanto struggente testimonianza.
All’epoca del tragico evento ero una giovane studentessa, ribelle e profondamente divertita da Rino che con naturalezza aveva scombinato gli schemi musicali con canzoni tanto allegre quanto amare e graffianti. Di quella terribile notizia ricordo lo sconcerto, la rabbia condivisa con mio padre medico, per quel soccorso omesso che forse non avrebbe cambiato le sorti del destino ma che nemmeno ha tentato, il senso di impotenza e lo smarrimento per quel grido libero che si era spento.
Esattamente a quarant’anni da quel tragico evento il giornalista, scrittore e critico musicale Michelangelo Iossa è approdato in libreria con il suo Rino Gaetano per la prestigiosa collana, diretta da Ezio Guaitamacchi, Storia della musica italiana | I protagonisti di Hoepli editore. Iossa, per chi lo conosce, ci ha abituato a delle vere e proprie perle letterarie, autentiche chicche fatte di curiosità, storie, approfondimenti che tradiscono l’amore grande di una vita: la musica. Musica che Iossa in ogni sua narrazione declina con suggestive quanto eleganti e discrete sfumature tonali da bravo gentlemen della parola.
Esistono cantautori che hanno la straordinaria capacità di raccontare le nostre esistenze […], ne esistono altri che sono infallibili antenne sintonizzate con il pianeta Terra […]. Alcuni cantautori sembrano provenire da galassie o addirittura dimensioni lontane e altri ancora raccontano “questo teatro che è la vita dell’uomo”, proiettando un senso di incanto sull’ascoltatore” […] E poi c’è un ragazzo venuto dal sud che non somiglia a nessuno di loro: Rino Gaetano.
Così Iossa da subito ci introduce nell’universo unico di un artista che come lui stesso ama dire è “il cantautore del futuro”.
Un racconto che si snoda in dieci capitoli e due appendici, che ricordano altrettante canzoni, consente di sfogliare la vita di Salvatore Antonio Gaetano, partendo dalla nativa Crotone per giungere a Roma, passando per gli anni di formazione al Seminario di Narni. Attraverso un testo denso e gentile ricco di foto con una grafica elegante, ogni lettore può vivere il suo personalissimo incontro con questo artista unico, non catalogabile, ironico, “fuori ordinanza” come si legge nella bella testimonianza di Renzo
Arbore, in apertura al libro preceduta dalla prefazione di Sergio Cammariere, di cui il libro contiene anche un’intervista esclusiva.
Diceva Rino “La vita amico è l’arte dell’incontro” e la biografia di Iossa è proprio questo: il racconto di un incontro. Dalle pagine emerge il “suo” Rino e le parole tratteggiano un ritratto emozionante e vivace in cui la vita, le canzoni, le testimonianze si amalgamano e mescolano ricordi giovanili e riflessioni adulte.
Leggere questo libro è stato come fare un tratto di strada incontrare dal vivo Rino e le persone che hanno camminato con lui per i sentieri della musica, una passeggiata tra emozioni personali e collettive, tra presente passato e un ironico sguardo nel futuro… in un cielo sempre più blu.
Recensione inviata da Flavia Salomone
Edito da Hoepli nel 2021 • Pagine: 154 • Compra su Amazon
Il libro, che esce in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Rino Gaetano, racconta la storia del musicista partendo dal "suo sud" fino all'incredibile culto sviluppatosi negli ultimi decenni. Dall'infanzia vissuta a Crotone agli anni scolastici di Narni, passando per il Folkstudio di Roma e il Festival di Sanremo fino all'incidente mortale di via Nomentana: Salvatore Antonio Gaetano, per tutti Rino, è il protagonista di un lungo racconto biografico in cui si fondono la Magna Grecia, la scuola cantautorale romana, gli anni Settanta, lo sberleffo, il reggae e le donne di tante canzoni, da Berta a Gianna che "difendeva il suo salario dall'inflazione". Una serie di esperienze che permettono al giovane cantautore calabrese di trovare una sua personalissima strada espressiva che illumina i tardi anni Settanta con hit irregolari e amatissime dal grande pubblico come "Ma il cielo è sempre più blu" e "Nuntereggaepiù". Rino Gaetano non è, però, soltanto il cantautore sanremese con il cilindro e a dimostrarlo è la sua discografia, spesso complessa e frutto dell'incontro con grandi musicisti e session-man italiani che hanno contribuito a creare un lento e inesorabile culto fatto di canzoni che viaggiano di bocca in bocca, fiction televisive e citazioni cinematografiche.
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