Il romanzo Le correzioni di Jonathan Franzen, edito nel 2001 e pubblicato in Italia da Einaudi, è considerato alla stregua di un capolavoro da moltissimi appassionati come dai critici letterari di mezzo mondo. Nella nostra recensione de Le correzioni di Franzen ci focalizzeremo su alcuni dei punti di maggior forza del testo accludendo in fondo la traduzione di alcune opinioni della stampa estera.
Nel leggere Le correzioni di Franzen si ha subito la sensazione di trovarsi davanti a un testo che riuscirà a imprimersi nella memoria: i periodi lunghi spezzati con violenza ed efficacia, la libertà nell’uso dei corsivi e dei maiuscoli, i dialoghi magistrali e i personaggi del tutto unici del romanzo arrivano alla mente e alla fantasia nell’arco di un centinaio di pagine e occupano un posto dal quale non andranno via tanto facilmente.
Le correzioni, recensione: il senso sottile e il grande stile
La bravura di Franzen nel creare personaggi complessi, talvolta bizzarri, verosimili e problematici, è ben esemplificata da una delle prime figure incontrate nel romanzo: Enid, madre di famiglia ossessionata dal Natale, spudoratamente spilorcia, vistosamente manipolatrice, sinceramente affezionata ai figli nonostante la sua vita apparentemente non troppo complicata sia resa difficile dalle condizioni del marito, Alfred, affetto da morbo di Parkinson. Franzen riprende continuamente ciascun personaggio illuminandolo dal punto di vista degli altri componenti della famiglia e non solo, generando continui approfondimenti e aumentando la comprensione (e l’empatia) del lettore nei suoi confronti. Pagina dopo pagina, pur cambiando punto di vista, tutti i personaggi crescono. E se il realismo è grande, la sfrontatezza e la libertà con cui Franzen affronta certi temi eleva ulteriormente il testo rendendolo straordinariamente personale: basti citare al riguardo l’incredibile battaglia del vecchio e dignitosissimo Alfred contro gli escrementi (viventi e parlanti) che lo assillano durante le allucinazioni causate dai farmaci contro il Parkinson.
Le correzioni, recensioni al romanzo di Franzen dalla stampa estera
Riportiamo degli estratti dalle recensioni a Le correzioni di Franzen (titolo originale The Corrections) dall’articolo di Ed Lam sul New York Times e dall’analisi di Nicholas Lezard su The Guardian (traduzioni nostre).
Scrive Ed Lam: “Nessun libro, naturalmente, può fornire qualunque cosa noi vorremmo avere da un romanzo. Un libro forte quanto Le correzioni sembra governato soltanto dalla propria estetica autogenerata: crea l’illusione di dare un completo resoconto del mondo, e mentre ci troviamo sotto il suo incantesimo riesce ad eclissare temporaneamente qualsiasi altra cosa possiamo aver letto. E immagino che ciò sia tutto ciò che vogliamo da un romanzo – a parte il fatto che, mentre lo seguiamo, vorremmo che non finisse mai. Da questo punto di vista Le correzioni termina in maniera frustrante come inizia. Ma solo sotto questo aspetto.
Personaggi veritieri. Tutti un po’ pazzi con un fardello di condizionamenti familiari.che non finiscono mai È un libro spietato,senza banalità. Ci riconosciamo tra il sorriso e la vergogna nei suoi personaggi. Nelle loro debolezze,nelle loro fragilità e nella loro incapacità di sbagliare o di “correggersi ” Grande. Da rileggere senza ombra di dubbio.