Edito da Palombi Editori nel 2019 • Pagine: 72 • Compra su Amazon
Un salto indietro - un quartere dentro la storia - riporta l'attenzione sul quindicennio che va dalla fine degli anni '60 all'inizio degli anni '80. Episodi raccontati dall'interno di un quartiere, l'Africano, di cronaca nera, di droga e di terrorismo, insieme ad altri più ludici, legati a fatti sportivi e di calcio. Un libro dedicato in particolare a tutte quelle persone che hanno vissuto le città degli anni '70 e '80 del '900. Direi anni pieni, completi, coinvolgenti, assolutamente formativi. E difficilmente ripetibili. A coloro che hanno vissuto e frequentato i bar della vecchia Roma che non c'è più. A quelli che giocavano a pallone soltanto in strada, senza essere mai entrati in un campo di calcio vero. A chi passava ore e ore in macchina, insieme agli amici, ad ascoltare musica, notte compresa. Tredici capitoli, tanti come i punti che si dovevano fare alla vecchia e storica schedina del Totocalcio, fino agli anni '70 e '80.
Recensione
Partire dai ricordi della propria infanzia e adolescenza vissuta all’interno di un quartiere romano (l’Africano) per raccontare la Roma e l’Italia degli anni Settanta e Ottanta. È quello che fa Antonello Colaiacomo in “Un salto indietro. Un quartiere nella storia”, Palombi editore.
Un’autobiografia, una raccolta di racconti, un saggio sociologico: l’opera prima di Colaiacomo è tutto questo e altro ancora.
Con uno sguardo sincero e appassionato, l’autore ci accompagna in un viaggio a ritroso in un’epoca, una città e un Paese che non esistono più. Una realtà segnata dalle contraddizioni, in cui i ragazzini giocavano a palla in strada e bevevano spuma ai Vini e Olii, mentre quelli poco più grandi di loro morivano di eroina o si uccidevano per un’opposta ideologia (Valerio Verbano, Francesco Cecchin, Paolo di Nella).
E tutto questo avveniva e conviveva all’interno di un quartiere che era una comunità, dove tutti si conoscevano, riconoscevano e rispettavano, anche se collocati su opposti schieramenti calcistici o politici. Una comunità dove non mancavano i “personaggi leggendari”: dal barbone esperto di economia, all’ultras “intellettuale”; dal camminatore solitario alla giovane “vedetta” che informava gli abitanti in tempo reale su tutto quel che accadeva; da Romeo, detto “pennellone”, guardia giurata uccisa in un agguato a fuoco, all’allenatore di calcio che, malato di Alzheimer, smarrisce la strada e tutto il quartiere si mobilita per cercarlo.
E nella puntuale ricostruzione di quegli anni non può certo mancare l’episodio che più di tutti li segnò: il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, con cui si conclude il libro.
Anche quest’ultimo capitolo, come gli altri dodici che compongono il libro – ognuno dedicato a un evento, un ricordo, un personaggio – è narrato attraverso lo sguardo di Antonello bambino e si concentra sul ricordo di quel che accadde il giorno del rapimento dello statista, con l’uscita anticipata da scuola, i carri armati per strada e il senso di sgomento di un ragazzino di undici anni davanti a tutto questo.
Un libro che parla di memoria, con il cuore e la ragione. Una riflessione genuina, priva di forzature narrative, che a chi quegli anni li ha vissuti donerà la possibilità di riconoscersi e rivivere certe atmosfere andata perdute, mentre per i più giovani potrà essere l’occasione per confrontarsi con un’altra modalità di vivere l’adolescenza e la socialità: nelle piazze reali, non virtuali.
Flavia Novelli è nata a Pontebba (UD), ma vive da sempre a Roma. Laureata all’Università La Sapienza in Sociologia, con specializzazione in comunicazione, si è dedicata per diversi anni all’attività didattica e di ricerca e alla scrittura saggistica. Ma la sua vera passione è la poesia. A maggio 2017 ha pubblicato la sua prima silloge, “Vennero i giorni”, Edizioni Progetto Cultura. Il suo secondo libro, “Universi femminili”, Herald editore, è stato presentato a dicembre 2018 presso la Casa internazionale delle donne di Roma. Ad aprile 2019 è uscito il suo ultimo libro, “Parole nude”, edizioni Montag. È presente nelle antologie “Aspettando Santandar – Autori in evoluzione”, “Premio Mangiaparole Poesie” Edizioni Progetto Cultura, “Come Aquiloni” – Autori in evoluzione”, “Mi illumino d’immenso”, casa editrice Pagine, “Premio Afrodite”, Editrice Montecovello (vincitrice dell’omonimo concorso), “Poesia 2019. Centocinquanta poeti in antologia”, Il Viandante, “Lingua Madre Duemiladiciannove – Racconti di donne straniere in Italia”, Edizioni Seb27.
Il suo sito ufficiale: Più o meno poesia. I suoi account social: Facebook • Instagram • Twitter • YouTube
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