Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di L’incendiaria di Stephen King, romanzo edito in Italia da Sperling & Kupfer con un prezzo di copertina di 10,90 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto). Il titolo è disponibile anche in eBook al prezzo di euro 7,99.
L’incendiaria: trama del libro
“La Bottega”: un’agenzia governativa che ha lo scopo di sviluppare facoltà psichiche eccezionali. Charlie: una bambina dotata di un’energia terrificante e potenzialmente distruttiva. Venuta a conoscenza di questo fatto, “la Bottega” cerca con ogni mezzo di acciuffare la piccola e, quando ci riesce, si sforza di orientare verso il male le sue straordinarie capacità. Ma non ha calcolato che anche una bambina di otto anni può prendere gusto al “gioco” e provare la dolce soddisfazione della vendetta…
«Non ancora, tesoro.»
L’uomo era alto, aveva spalle larghe e portava una giacca di velluto a coste sopra robusti calzoni di cotone. Teneva per mano la bambina e quasi la trascinava su per la Terza Strada di New York con passo frettoloso, da fuggitivo. Furtivamente guardò indietro e vide che la macchina verde li tallonava ancora, procedendo a passo d’uomo, quasi a filo del marciapiede.
«Ti prego, papà, per favore!»
L’uomo la guardò e si rese conto di quanto era pallida, gli occhi cerchiati da profondi solchi neri. La prese in braccio e la sistemò alla bell’e meglio nell’incavo del braccio, sapendo, però, che non avrebbe potuto reggere a lungo la fatica: anche lui era stanco e Charlie cominciava a pesare parecchio.
Erano le cinque e mezzo del pomeriggio e la Terza Strada era intasata di traffico. Ormai avevano superato la Sessantesima e le vie laterali cominciavano a essere buie e meno affollate… ed era proprio questo che l’uomo temeva!
Investì una signora che spingeva un carrello pieno di borse della spesa. «Ehi, ma perché non guarda dove mette i piedi, giovanotto?» esclamò e subito sparì, inghiottita dalla folla frettolosa.
Il braccio che sosteneva il peso aveva cominciato a stancarsi cosicché l’uomo passò la bambina sull’altro. Sbirciò di nuovo dietro di sé. La macchina verde era sempre lì, implacabilmente sulle loro orme, a una cinquantina di metri di distanza. Gli parve che ci fossero due uomini seduti davanti e forse un terzo dietro.
E ora che cosa faccio?
Non sapeva rispondersi. Era stanco, spaventato e faticava a pensare lucidamente. Quei bastardi l’avevano preso in un brutto momento e con tutta probabilità lo sapevano. L’unica cosa che desiderasse era sedersi sul gradino del marciapiede e urlare al mondo la sua frustrazione e il suo terrore. Ma quella non era una risposta. L’adulto era lui. Toccava a lui riflettere per entrambi.
E ora che cosa facciamo?
Niente denaro. Quello, forse, era il problema più grosso; naturalmente dopo gli uomini della macchina verde. A New York non si faceva un passo senza denaro. A New York la gente senza denaro scompariva; sprofondava sotto terra e nessuno ne sapeva più nulla.
Si guardò di nuovo alle spalle e vide che la macchina verde aveva guadagnato lievemente terreno. Il sudore che gli colava giù per la schiena e per le braccia si fece più copioso. Se avessero saputo davvero ciò che lui sospettava che sapessero, se avessero avuto sentore di quanto poca spinta gli restasse, forse avrebbero cercato di prenderlo lì, senza tergiversare oltre. E al diavolo la folla che li circondava. A New York si sviluppa una bizzarra cecità verso ciò che non ti riguarda direttamente. Che mi abbiano tenuto sotto controllo? si chiese Andy disperatamente. Se è così, certamente sapranno. E in tal caso non restava nulla, nulla se non urlare. Se fosse stato così avrebbero saputo come agire. Con un po’ di denaro tutte quelle cose strane avrebbero smesso di capitare. Quelle cose che interessavano a loro.
Continua a camminare.
Certo, capo. Sissignore, certamente, signore. Dove?
A mezzogiorno era andato in banca perché il suo radar l’aveva messo in guardia, uno strano presentimento che loro stavano di nuovo stringendo il cerchio. Aveva del denaro in banca che avrebbe fatto molto comodo a lui e a Charlie se fosse stato necessario sparire dalla circolazione. E invece, guarda un po’ che strano! Andrew McGee non aveva più un conto corrente alla Chemical Bank di New York, né conto corrente, né libretto di assegni, né libretto di risparmio. Scomparsi, volatilizzati come neve al sole. E in quel momento si rese conto che questa volta avevano deciso di sferrare il colpo finale. Davvero tutto questo era accaduto appena cinque ore e mezzo prima?
Ma forse gli restava ancora una carta da giocare, anche se piccola, piccolissima. Era passata quasi una settimana dall’ultima volta, dalla sera di quel potenziale suicida che si era presentato regolarmente alla seduta del giovedì della Confidence Associates e non aveva fatto che dissertare con calma raggelante del suicidio di Hemingway. Nell’uscire, Andy aveva passato con aria noncurante il braccio attorno alle spalle del potenziale suicida e gli aveva dato una piccola spinta. Mai come in quel momento Andy si era augurato, pieno di amarezza, che ne fosse valsa la pena. Già, perché apparentemente sarebbero stati proprio lui e Charlie a farne le spese. Quasi si augurava che…
No. Allontanò quel pensiero, disgustato di se stesso. Non erano cose da augurare a nessuno, quelle.
Solo un’ultima carta, pregò in cuor suo. Nient’altro, Signore, una piccola carta. Quanto basta a cavare me e Charlie da questo pasticcio.
E Dio sa quanto la pagherai cara… oltre al fatto che dopo per un mese buono sarai come morto, morto come una radio con una valvola saltata. Un mese e mezzo, forse. Oppure morto per davvero, con il tuo inutile cervello in poltiglia che ti cola giù per le orecchie. E allora cosa ne sarebbe stato di Charlie?
Stavano prendendo la Settantesima. Avevano la luce negli occhi, il traffico era sempre più caotico e i pedoni in attesa di attraversare si stavano assiepando sull’angolo, formando una barriera. E improvvisamente Andy capì che per gli uomini della macchina verde quello era il punto perfetto per impadronirsi di loro. Vivi, naturalmente, se possibile, ma in caso di colluttazione… ebbene, in tal caso probabilmente avevano ricevuto istruzioni precise. Anche per Charlie.
Forse non ci vogliono neppure più vivi. Forse hanno deciso semplicemente di non alterare il corso degli eventi. Che cosa si fa con un’equazione sballata? La si cancella dalla lavagna.
Una pugnalata in mezzo alla schiena. Una pistola col silenziatore. Forse addirittura qualcosa di più misterioso, una goccia di veleno sulla punta di un ago. Convulsioni all’incrocio fra la Terza e la Sessantesima. Agente, si direbbe che quest’uomo abbia avuto un infarto.
No, doveva tentare quella famosa carta. Non aveva scelta.
Raggiunsero l’assembramento di pedoni in attesa. Lo stop sul semaforo ammiccava rosso, apparentemente eterno. Si guardò alle spalle. La macchina verde era ferma. Gli sportelli dalla parte del marciapiede si spalancarono e ne scesero due uomini in completo giacca e cravatta. Erano giovani e levigati. Sembravano infinitamente più freschi e riposati di Andy McGee.
A gomitate Andy si aprì un varco nella folla in attesa, cercando disperatamente con lo sguardo un taxi libero.
«Ehi, signore…»
«Cristo, amico!»
«Giovanotto, ma non vede che sta calpestando il mio cane…»
«Mi scusi… mi scusi…» ripeté Andy disperatamente. Di nuovo scrutò la strada alla ricerca di un taxi. Neanche l’ombra. In qualunque altro momento la strada ne sarebbe stata gremita. Sentiva che gli uomini della macchina verde si facevano più vicini, incalzanti, impazienti di stringere le loro grinfie su Charlie e su di lui, di portarli chissà dove, alla Bottega forse, in qualche posto maledetto o peggio, magari…
Charlie gli appoggiò la testa sulla spalla e sbadigliò.
Andy vide un taxi libero.
«Taxi! Taxi!» urlò, agitando freneticamente la mano.
Alle sue spalle i due uomini abbandonarono ogni contegno e iniziarono a correre.
Il taxi accostò.
«Fermo!» intimò uno dei due. «Polizia! Polizia!»
Ai margini dell’assembramento una donna urlò e in un baleno fu il caos.
Andy spalancò lo sportello posteriore del taxi, vi infilò Charlie e quindi si tuffò dentro a sua volta. «Aeroporto La Guardia. E ci dia dentro, per favore», ordinò!
«Si fermi! Si fermi. Polizia!»
L’uomo al volante si voltò nella direzione da cui proveniva la voce e Andy spinse appena. Una lama di dolore trafisse per un attimo la fronte di Andy e subito si ritrasse, lasciando un vago alone pulsante, simile a un’emicrania mattutina… il genere di emicrania che viene per aver dormito col collo storto.
«Credo che ce l’abbiano con quel nero dal berretto a quadri, amico», disse all’autista.
«Giusto», replicò serenamente l’autista premendo l’acceleratore, in direzione della Settantesima Est.
Andy guardò dal lunotto posteriore. I due uomini erano rimasti soli sull’angolo. I passanti non volevano aver niente a che fare con loro. Uno dei due estrasse una ricetrasmittente dalla cintura e prese a parlarvi dentro. Poi scomparve alla sua vista.
«Quel tizio, quel nero», disse l’autista, «che cosa pensa che abbia fatto? Rapinato uno spaccio di alcolici o roba del genere?»
Per la biografia e la bibliografia completa dello scrittore del Maine rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata a Stephen King.
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