Aperti gli ordini per Km 123 il nuovo romanzo di Andrea Camilleri targato Mondadori. Il libro arriverà sugli scaffali delle librerie (e nelle case di chi lo avrà preordinato) il 26 marzo 2019. Vediamone trama, copertina e un breve estratto.
Edito da Mondadori nel marzo 2019 • Pagine: 160 • Compra su Amazon
Tutto inizia con un cellulare spento. A telefonare è Ester, a non rispondere è Giulio, finito in ospedale a causa di un brutto tamponamento sulla via Aurelia. A riaccendere il telefonino, invece, è Giuditta, la moglie di Giulio, che ovviamente di Ester non sa nulla. Potrebbe essere l’inizio di una commedia rosa, ma il colore di questa storia è decisamente un altro: un testimone, infatti, sostiene che quello di Giulio non sia stato un incidente, ma un tentato omicidio, e la pratica passa dagli uffici dell’assicurazione a quelli del commissariato… Andrea Camilleri, maestro indiscusso del giallo d’autore italiano, ci regala un pasticciaccio pieno di humour e altrettanto mistero, in cui tutti i personaggi – e noi che leggiamo con loro – indizio dopo indizio si convincono di aver indovinato la verità.
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Anteprima dal capitolo Uno
MESSAGGI RICEVUTI
——Ester——
Non capisco xchè tuo cell da ieri pomeriggio è spento.
Ho necessità assoluta di parlarti. Chiamami
——Ester——
Ti prego ti prego ti prego. Che fine hai fatto?
Xchè non mi chiami?
——Ester——
Non riesco a capire il tuo silenzio sono tanto preoccupata.
Penso al peggio
——Ester——
Che succede? Xchè mi stai facendo tanto soffrire?
Ti devo assolutamente parlare
——Ester——
Non costringermi a telefonare a tua moglie per avere notizie.
Chiamami! Sto malissimo
«Signora, mi chiamo Giacomo, sono l’infermiere addetto a questa stanza. Le volevo dire una cosa.»
«Mi dica.»
«Dato che la degenza di suo marito non sarà certamente brevissima, le consiglio di riportarsi a casa i suoi effetti personali.»
«Il vestito, ridotto com’è, lo potete buttare via. E anche le scarpe.»
«Va bene. Ma non mi riferivo solo a quelli.»
«Cioè?»
«Be’, signora, aveva in tasca il portafogli, il cellulare, le chiavi…»
«Ah, già.»
«Se lei ora mi vuole seguire di là, glieli consegnerò.»
«Ma senta, non può portarmeli qui?»
«C’è da firmare la ricevuta. È da fare anche il riscontro.»
«Che riscontro?»
«Signora, è la prassi. Suo marito aveva in tasca il portafogli, no? Dentro c’erano una forte somma, tremila euro se non ricordo male, due carte di credito, il bancomat, un libretto d’assegni, la patente… All’atto dell’accettazione viene preso nota di tutto, in modo che poi non sorgano contestazioni alla riconsegna… Mi sono spiegato?»
«Sì. La seguo.»
— Pronto? Casa Davoli?
— Sì. Chi parla?
— È la signora Giuditta Davoli?
— Sì. Ma chi parla?
— Sono Ester Russo, signora.
— Chi?
— Ester Russo. Ci siamo già conosciute, non ricorda?
— Io non…
— Il mese scorso, in casa di Anna De Robertis, per quella riunione di beneficenza…
— Ah, sì, ricordo. Come sta?
— Bene. E lei?
— Non c’è male. Mi dica.
— Veramente io volevo parlare con suo marito.
— Con Giulio?
— Be’, sì.
— Dica a me, riferirò.
— Signora, io sono un avvocato, forse non gliel’ho detto quando ci siamo conosciute. Sono, come dire, tenuta al segreto professionale, capisce?
— Capisco.
— Suo marito non è in casa?
— No.
— Sa se ha sempre lo stesso cellulare?
— Sì.
— Non ne ha un altro?
— Che io sappia, no.
— Perché l’ho chiamato e non risponde.
— Non può rispondere.
— Perché?
— Non lo sa?
— Che cosa?
— C’era persino sul “Messaggero”!
— Ma che cosa?
— Giulio ha avuto un brutto incidente d’auto.
— O Dio mio! E ora come sta?
— Non è grave. Ha un trauma cranico, la mascella fratturata e tre costole rotte. Non è in grado di parlare.
— O Dio mio, Dio mio, Dio mio…
— Non sapevo fosse tanto amica di Giulio.
— No… è che… abbiamo ottimi rapporti… professionali… ma una notizia così improvvisa… capirà…
— Capisco.
— Senta, signora, mi dica dove l’hanno ricoverato.
— Perché?
— Devo andare a trovarlo… abbiamo una grave questione di lavoro in sospeso…
— Per ora i medici hanno proibito le visite, temono complicazioni a causa della ferita alla testa… Per questo le ho detto di dire a me, io posso andarci quando voglio. Se è una cosa importante…
— Importantissima.
— Allora…
— Senta, signora, facciamo così. Gli dica che appena può si metta immediatamente in contatto con me, con qualsiasi mezzo.
— Come ha detto che si chiama, scusi?
— Ester Russo.
— Glielo dirò.
— Grazie, signora. Lei è stata veramente gentile.
— È sicura che non possa aiutarla io?
— No.
Andrea Camilleri
Andrea Camilleri nasce nel 1925 a Porto Empedocle. Vive a Roma dalla fine degli anni quaranta e dal 1968 trascorre alcuni mesi l’anno a Bagnolo, nel territorio del Monte Amiata. Dal settembre 2014 è cittadino onorario del borgo toscano, da lui descritto come suo “luogo del cuore”.
Dal 1939 al 1943, studia al Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento dove nel 1943 otterrà la maturità senza fare esami, poiché, a causa dei bombardamenti, le autorità scolastiche decisero di chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale. Tra il 1946 e il 1947 vive a Enna, in due misere stanzette, e comincia a frequentare con la Biblioteca Comunale. Camilleri ricorda che il periodo ennese lo indusse a partecipare a certamen letterari, e fu proprio nel 1947, durante il suo periodo ennese, che vinse il Premio Firenze con alcune sue poesie. Per il resto della biografia rimandiamo alla pagina di Wikipedia dedicata ad Andrea Camilleri.
Qui potete trovare tutti i libri del commissario Montalbano in ordine cronologico.
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