Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di Ogni istante di felicità di Danielle Steel, romanzo edito in Italia da Sperling & Kupfer con un prezzo di copertina di 14,90 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto). Il titolo è disponibile anche in eBook al prezzo di euro 9,99.
Ogni istante di felicità: trama del libro
Stephanie Adams è una madre e moglie devota, ma intrappolata in un matrimonio senza più amore: da quando ha scoperto che suo marito Bill la tradiva, il loro rapporto è diventato freddo e distaccato, ed è stato solo per i figli, ora adulti, che sono rimasti insieme. Ma, durante un fine settimana in montagna, un attacco di cuore colpisce inaspettatamente Bill. La morte del marito getta Stephanie in un mare di emozioni contrastanti, e non è facile per lei cercare di ricostruirsi una vita. Fino a quando, di ritorno da un weekend con gli amici, imbocca per sbaglio la strada verso Las Vegas: la vecchia Stephanie sarebbe tornata indietro, ma la nuova decide di buttarsi nell’avventura. Con lo stesso spirito, riparte il giorno successivo per una gita nel Grand Canyon e qui, nel mezzo della natura più incontaminata, incontra Chase Taylor. Stephanie non lo riconosce, ma è uno dei più celebri e affascinanti cantanti country al mondo. Una tenera amicizia nasce immediatamente tra i due, ed è destinata a diventare qualcosa di più: l’occasione per Stephanie di gettare il passato alle spalle, di ritrovare se stessa e aprirsi alla vita. Chase le mostrerà un mondo nuovo e Stephanie scoprirà che può ricominciare ad amare
- Vedi la scheda completa di Ogni istante di felicità su Amazon.
- Leggi le opinioni dei lettori su Amazon.
Alyson Freeman non aveva rinunciato neanche due anni prima, quando a giorni avrebbe dovuto partorire il terzo bambino. Per niente al mondo sarebbe mancata. D’altra parte, suo marito Brad era un medico. La località distava soltanto quattro ore di macchina da casa e benché Brad fosse un chirurgo ortopedico, e non un ginecologo, era certa che l’avrebbe assistita nel modo migliore se il caso avesse voluto che partorisse a Tahoe. Quel lungo fine settimana era una data intoccabile e anche quell’anno tutto si era svolto come di consueto. Era un weekend tra adulti, senza bambini né responsabilità.
Per Stephanie e Bill i figli non rappresentavano più un problema. Erano grandi e distribuiti ai quattro angoli della Terra. Due lavoravano ad Atlanta e a New York e la più giovane si trovava a Roma per completare il terzo anno di college.
Le figlie di Fred e Jean Dawson erano sposate con due fratelli e vivevano a Chicago. Brad e Alyson, fra tutti, erano quelli con i figli più piccoli ma in occasione di questa festa tra amici li lasciavano a casa con una ragazza alla pari.
Fred e Jean erano quelli sposati da più tempo e avevano qualche anno in più rispetto agli altri. Agli occhi di chi era al di fuori della ristretta cerchia di amici rappresentavano la coppia perfetta. Fred aveva inventato un software che gli aveva fruttato una fortuna. L’immensa casa a Hillsborough insieme all’aereo privato, alla Ferrari, alla Aston Martin e alle scuderie di Jean piene di purosangue inglesi testimoniavano il suo successo. Avevano soldi a palate e le umili origini di Fred erano ormai un ricordo sbiadito.
Ai tempi in cui si erano conosciuti, Jean faceva la cameriera a Modesto City: proveniva da una famiglia poverissima che aveva perso la fattoria quando il padre era morto in un incidente, lasciando cinque bambini in condizioni precarie e una vedova che pareva vent’anni più vecchia. Jean incontrava di rado i fratelli, con i quali non aveva più nulla in comune. Aveva sposato Fred una trentina di anni prima e, a cinquantun anni, faceva di tutto per mostrarsi sempre al meglio avvalendosi di qualche aiutino. Si era fatta già ritoccare gli occhi, si era rivolta a un chirurgo plastico di New York per un eccellente lifting facciale, curava la forma fisica con costanza e regolarità e ricorreva alle punturine di botox tre volte l’anno. Era una donna di grande bellezza anche se priva di espressione, ma questo non la infastidiva. Il suo maggior desiderio, però, era di non tornare mai più povera, motivo per cui rimaneva sposata con Fred.
Sapeva che lui l’aveva tradita più volte durante il matrimonio, ma ormai la cosa la lasciava indifferente, dato che l’amore tra loro era finito da un pezzo. Avrebbe potuto chiedere il divorzio e ricavarne una fortuna, ma lo stile di vita e lo status che Fred le offriva erano troppo piacevoli per rinunciarvi. Alle amiche diceva scherzando di avere stretto un patto con il diavolo… e il diavolo, naturalmente, era Fred. Non si faceva illusioni su di lui e non aveva intenzione di cambiare nulla dello stile di vita che conduceva. Le bastavano i suoi cavalli, gli amici, le visite che faceva alle figlie a Chicago ogni volta che lo desiderava. Tra lei e il marito vigeva un tacito accordo conveniente per entrambi. Aveva un carattere spigoloso, dovuto al modo in cui si era evoluta la sua vita, e non nutriva molta stima nei confronti del marito e degli uomini come lui. Era convinta che nessuno si sarebbe fatto il minimo scrupolo a tradire la moglie. Fred, d’altra parte, la tradiva da sempre; era andato a letto con segretarie, assistenti, sconosciute incontrate ai cocktail party, sul lavoro, in ascensore, in aereo. Le uniche con cui non ci aveva mai provato – era pronta a metterci la mano sul fuoco – erano le sue amiche più care. Almeno gli era rimasto un briciolo di buon gusto… La maggior parte di queste amiche, inoltre, erano troppo vecchie per lui. Jean era convinta che con loro il marito non ci avrebbe mai provato; non era una cattiva persona, solo un dongiovanni con il chiodo fisso delle venticinquenni.
Il loro era un rapporto civile e conveniente per entrambi, anche se privo di calore. Jean aveva dimenticato cosa significasse sentirsi amata, e non ci pensava più da tempo. Dal punto di vista materiale aveva tutto quello che si poteva desiderare. Di recente avevano acquistato un Picasso per la sala da pranzo che il marito aveva pagato quasi dieci milioni di dollari. La loro collezione d’arte era una delle più famose di tutto l’Ovest.
Il punto debole di Jean era l’affetto che provava per le amiche Alyson e Stephanie. Adorava i weekend che passavano insieme e non c’era attività più gradevole per lei che sentirle ogni giorno. Pur godendo di lussi che gli altri non potevano permettersi, nessuna era gelosa. A dispetto delle scelte fatte, Jean possedeva un lato indiscutibilmente umano e un’onestà verso se stessa che tutti ammiravano. Non fingeva mai: amava la ricchezza e il fatto di essere la moglie di Fred Dawson, condizione per la quale accettava qualunque compromesso. Quella che aveva scelto era una sorta di carriera: moglie di rappresentanza di un multimilionario che molto presto sarebbe diventato miliardario nel settore high-tech. Fred Dawson possedeva il tocco di un novello re Mida; gli uomini lo ammiravano e lo invidiavano mentre le donne erano irresistibilmente attratte dall’aura di potere che emanava. Da parte sua, Jean acquistava sempre più purosangue inglesi e favolosi dipinti di impressionisti, e possedeva più Hermès, Louis Vuitton e gioielli Graff di qualsiasi altra donna. Eppure era perfettamente in grado di godere di un fine settimana nella Squaw Valley insieme ai suoi quattro migliori amici.
Erano partiti da Hillsborough con la nuova Ferrari di Fred, pronti a trascorrere tutti insieme – i Fantastici Sei, come diceva Jean – quell’ennesimo weekend di festa. Ai tempi in cui l’amicizia delle tre coppie aveva cominciato a consolidarsi, Fred era già avviato sulla strada del successo. Persino Jean ammetteva che la quantità di denaro guadagnata negli ultimi anni dal marito era ridicolmente elevata… Si sentiva una regina, e nel suo mondo lo era. La sua mente brillante, la scaltrezza e l’onestà che la contraddistinguevano, però, facevano sì che tutti la accettassero di buon grado. Talvolta era rude, forse a causa della disillusione nei confronti del matrimonio; gli amici però la amavano per quello che era. Fred, invece, era attratto solo dalle donne giovani, e per quanto ancora bella fosse la moglie, l’età che si portava addosso l’aveva privata di ogni attrattiva ai suoi occhi. A cinquantacinque anni, Fred preferiva le donne sotto i trenta, che nutrivano il suo ego di maschio, come Jean sapeva fin troppo bene. A dispetto degli interventi di chirurgia plastica, delle iniezioni di botulino o del duro lavoro che faceva costantemente con il suo personal trainer, Fred non provava più alcun desiderio nei suoi confronti. E Jean aveva smesso di illudersi. Aveva sviluppato una personalità molto forte, che le permetteva di non soffrire più per quella condizione, e si consolava con le carte di credito.
Brad e Alyson Freeman erano l’opposto di Jean e Fred. Dopo dodici anni di matrimonio si amavano ancora alla follia; Alyson era totalmente presa dal marito. Aveva lavorato come rappresentante per una compagnia farmaceutica e a trentacinque anni pensava di rimanere single per sempre; poi, però, la sua vita si era trasformata in quella di una novella Cenerentola. Brad l’aveva notata mentre consegnava alcuni campioni di medicinali al suo studio. Lui era uno scapolo incallito di quarantun anni e l’uomo dei sogni non soltanto di tutte le sue infermiere ma anche di Alyson. Era un chirurgo ortopedico di successo, che si era innamorato di lei all’istante. Otto mesi dopo avere cominciato a frequentarsi, si erano sposati e la vita di Alyson aveva iniziato a cambiare. Appena aveva saputo di aspettare un bambino aveva lasciato il lavoro, e da allora si era dedicata con tutte le sue energie ai tre bambini che si erano susseguiti nel tempo. Ora, dopo anni di vita insieme, parlava ancora di Brad come se fosse un santo, grata per tutto ciò che faceva per lei, entusiasta di quanto condividevano. Lui era un marito amorevole e devoto, e un padre perfetto; così, ogni volta che Jean sparava uno dei suoi acidi commenti sugli uomini sempre pronti a tradire, Alyson lo difendeva asserendo che da quando erano sposati non aveva guardato nessun’altra donna.
«Lo so che Brad è perfetto e che è il marito più fedele del pianeta, ma è pur sempre un uomo», commentava sarcastica l’amica. Anche Alyson manteneva la sua bellezza, sebbene solo di rado avesse il tempo di mettersi in ghingheri. I figli la impegnavano costantemente. Tuttavia non rinunciava a fare ginnastica un paio di volte a settimana, a giocare a tennis e, quando poteva, a trascorrere qualche weekend sulla neve con gli amici. Persino Stephanie, di tanto in tanto, la prendeva in giro per il modo in cui idolatrava il marito. Vederli insieme, però, era dolcissimo. Brad era buono, i loro figli – di undici, sei e due anni – erano adorabili, e marito e moglie rappresentavano la coppia perfetta. Abitavano in una bella casa a Ross, uno dei quartieri più lussuosi e floridi di Marin. Brad era sempre gentile e sollecito, innamorato di Alyson come lei lo era di lui. Era il capo del gruppo scout del figlio maggiore, portava la figlia al campo di calcio e a danza nel fine settimana e ogni sabato sera aveva un «appuntamento» con Alyson in uno dei migliori ristoranti di San Francisco. Anche la sua vita professionale – era uno stimato chirurgo – era un successo. Portava benissimo i suoi cinquantatré anni e aveva un grande fascino.
Ciascuna delle due coppie rappresentava un estremo sulla scala della felicità coniugale. Alyson e Brad erano profondamente innamorati, mentre Fred e Jean avevano trovato un accordo che li soddisfaceva ma che era inesorabilmente privo di amore.
Per la biografia e la bibliografia completa della scrittrice newyorchese rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata a Danielle Steel.
Lascia un commento