Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di I passi dell’amore di Nicholas Sparks, romanzo edito in Italia da Sperling & Kupfer con un prezzo di copertina di 9,90 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto). Il titolo è disponibile anche in eBook al prezzo di euro 6,99.
I passi dell’amore: trama del libro
Nella piccola cittadina di Beauford, North Carolina, il cinquantasettenne Landon Carter ricorda l’anno in cui la sua vita cambiò per sempre: aveva diciassette anni ed era un adolescente vivace e irrequieto. Lasciato dalla fidanzata del momento pochi giorni prima del ballo della scuola, si riduce a invitare come “ultima scelta” Jamie, la figlia del pastore, una ragazza assolutamente agli antipodi da lui, piena di candore, ingenuità e tante buone intenzioni. Dopo quella sera tra i due nasce un’inaspettata e sorprendente amicizia che in breve tempo si trasforma in un sentimento intenso e travolgente, tanto che Landon ha come unico scopo della sua vita realizzare i sogni di Jamie. Ma ai desideri dei due si oppone il destino.
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All’epoca l’avvenimento principale della vita sociale cittadina era sponsorizzato dai battisti meridionali – che avevano la loro chiesa in centro – in collaborazione con la scuola superiore locale. Ogni anno mettevano in scena uno spettacolo natalizio, basato su un testo scritto dal reverendo Hegbert Sullivan, che era ministro dai tempi in cui Mosè separò le acque del Mar Rosso. D’accordo, forse esagero, ma era così vecchio che ormai aveva la pelle trasparente. Era sempre un po’ appiccicosa e traslucida – i bambini giuravano di riuscire a vedere il sangue che scorreva nelle vene – e la sua chioma era candida come il pelo di quei coniglietti che si vendono nei negozi di animali prima di Pasqua.
A parte tutto, il reverendo aveva scritto questo testo teatrale, intitolato L’angelo di Natale, perché si era stancato di veder recitare un classico di Dickens, Canto di Natale. Secondo lui Scrooge, il protagonista, era un pagano che si era redento solo perché aveva visto dei fantasmi, e non degli angeli. E chi poteva garantire con certezza che quelli fossero stati mandati proprio dal cielo? E che in caso contrario l’uomo non sarebbe tornato alla sua vita peccaminosa? La storia alla fine non lo diceva – si basava sulla fede – ma Hegbert non si fidava dei fantasmi, a meno che non fossero inviati direttamente da Dio, il che non veniva spiegato chiaramente, e questo per il ministro era un grosso problema. Qualche anno prima aveva cambiato il finale, aggiungendovi la propria versione, con il vecchio Scrooge che diventava predicatore e partiva per Gerusalemme deciso a trovare il luogo dove Gesù un tempo predicò agli scribi. Non aveva però avuto grande successo, nemmeno tra la congregazione, seduta in platea con occhi sgranati, e il giornale aveva pubblicato un commento del tipo: «Nonostante l’indubbio interesse, non era esattamente la storia che tutti conosciamo e amiamo…»
Così Hegbert aveva deciso di cimentarsi con qualcosa di scritto interamente di suo pugno. Per tutta la vita si era preparato da solo i suoi sermoni, alcuni dei quali, bisognava ammetterlo, erano davvero interessanti, specie quando parlavano della «collera divina che si abbatte sui fornicatori» e altri peccatori di quel rango. Era soprattutto questo che gli faceva ribollire il sangue, tuonare contro i fornicatori. Era il suo pallino. Con i miei amici ci nascondevamo dietro gli alberi e gridavamo: «Hegbert è un fornicatore» quando lo vedevamo avvicinarsi per strada e poi sghignazzavamo come idioti, sentendoci spiritosi.
Il vecchio Hegbert si fermava di scatto, drizzava le orecchie e si girava con la faccia paonazza come se avesse appena bevuto della benzina, mentre le vene verdi gli sporgevano sul collo: sembravano una cartina del Rio delle Amazzoni, come quelle che si vedono sul National Geographic. Con le palpebre socchiuse, sbirciava da una parte all’altra cercandoci e poi, di colpo, sbiancava di nuovo e la sua pelle tornava quella squamosa di sempre, la metamorfosi si verificava proprio sotto i nostri occhi. Ragazzi, era un vero spettacolo!
Così, mentre ce ne stavamo ben nascosti dietro un albero, Hegbert (ma che razza di genitori possono chiamare un figlio con quel nome?) rimaneva fermo, aspettando che ci tradissimo, come se fossimo tanto stupidi da farlo. Noi cercavamo di trattenere il riso mettendoci una mano sulla bocca, ma chissà perché lui ci individuava sempre. Dopo aver girato lo sguardo da una parte all’altra, quei suoi occhi acquosi si posavano esattamente su di noi, trapassando il tronco dell’albero. «So che sei tu, Landon Carter», affermava, «e lo sa anche il Signore.» Lasciava che le sue parole decantassero per qualche istante, poi s’incamminava di nuovo e la domenica successiva, a messa, ci guardava fisso dicendo qualcosa del tipo: «Dio è misericordioso verso i suoi figli, ma i figli devono esserne degni». E noi ci facevamo piccoli piccoli sulla panca, non per l’imbarazzo, ma per nascondere un altro accesso di riso. Hegbert non ci capiva proprio e questo era strano, dato che anche lui era padre. Di una femmina. Ma ne riparleremo in seguito.
Per tornare a noi, un anno Hegbert scrisse L’angelo di Natale e decise di presentarlo al posto del testo di Dickens. La storia in sé non era male e sorprese tutti la prima volta in cui venne rappresentata. Era la vicenda di un uomo, molto devoto, che ha perso la fede dopo che la moglie è morta di parto. Questo tizio, Tom Thornton, si ritrova così ad allevare la figlia da solo, ma non è un gran padre. La bambina cresce e per Natale desidera solo ricevere un carillon con un angelo sul coperchio, di cui ha ritagliato un’immagine da un vecchio catalogo. Il padre allora fa di tutto per trovarlo, ma non ci riesce. Così arriva la vigilia di Natale e mentre lui è ancora in cerca del carillon, incontra per strada una strana donna che non ha mai visto prima, la quale gli promette di dargli una mano a trovare il regalo per la figlia. Prima, però, i due aiutano un senzatetto (allora si chiamavano barboni), poi vanno a trovare dei bambini in un orfanotrofio, quindi si recano da una vecchia sola che voleva un po’ di compagnia per quel giorno di festa. La donna misteriosa chiede infine a Tom Thornton che cosa desidera lui per Natale e l’uomo risponde che rivuole la moglie. Lei lo porta vicino alla fontana e gli dice di guardare nell’acqua, dove troverà quello che cerca. Quando lui lo fa, vi vede riflessa la faccia della sua figlioletta e scoppia a piangere. Mentre è lì che singhiozza, la donna misteriosa scompare e Tom Thornton non riesce più a trovarla da nessuna parte. Alla fine s’incammina verso casa, ripensando alle esperienze di quella sera. Entra in camera della figlia e mentre la guarda dormire, si rende conto che la piccola è tutto ciò che gli rimane dell’amata moglie e ricomincia a piangere, perché sa di non essere stato un buon padre per lei. Il mattino dopo, come per magia, il carillon è sotto l’albero e l’angelo sul coperchio assomiglia alla donna che Tom ha incontrato la sera prima.
Non era tanto male. A essere sinceri, la gente piangeva a dirotto tutte le volte che assisteva alla rappresentazione. Ogni anno c’era il tutto esaurito e alla fine Hegbert fu costretto a spostarsi dalla chiesa al teatro, che aveva molti più posti disponibili. Quando io ero all’ultimo anno di scuola superiore, lo spettacolo venne dato due volte e il teatro risultò sempre pieno. Fu un vero successo.
Anche perché Hegbert voleva che fossero gli studenti più grandi a recitare, e non una compagnia teatrale di professionisti. Immagino la ritenesse un’esperienza istruttiva per i ragazzi prima che si trasferissero all’università, dove si sarebbero trovati a faccia a faccia con fornicatori di ogni genere. Sapete, lui era fatto così, era costantemente impegnato a salvarci dalla tentazione. Voleva farci capire che Dio è sempre là a vegliare dall’alto su di noi, anche quando siamo lontani da casa e che se avremo fiducia in Lui, alla fine saremo nel giusto. Era una lezione che avrei imparato anch’io…
Per la biografia completa dello scrittore americano rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata ad Nicholas Sparks. Per la bibliografia rimandiamo invece alla nostra pagina riassuntiva su tutti i libri dell’autore.
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