Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di Poirot sul Nilo di Agatha Christie. Il romanzo è pubblicato in Italia da Mondadori con un prezzo di copertina di 12,00 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto).
Poirot sul Nilo: trama del libro
Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. La personalità dominante è senz’altro Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d’Inghilterra, dotata di grande fascino e abituata a essere sempre al centro dell’attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori in competizione tra loro. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c’è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all’assassino.
Approfondimenti sul libro
Il libro è in vendita anche in formato eBook al prezzo di euro 7,99.
«Eccola! È lei!» disse il signor Burnaby, proprietario del Three Crowns.
Intanto allungava una gomitata al suo amico.
I due uomini rimasero a guardare con tanto d’occhi e bocche semiaperte.
Una imponente Rolls Royce rossa si era fermata in quel momento di fronte all’ufficio postale. Ne scese una ragazza: era senza cappello e indossava un abito che sembrava (ma sembrava soltanto) molto semplice. Una ragazza con i capelli biondi e le fattezze regolari, energiche; una ragazza come se ne vedevano poche a Malton-under-Wode.
A passo svelto e deciso, entrò nell’ufficio postale.
«È lei!» ripeté il signor Burnaby. E continuò a voce bassa, venata di rispetto: «Con tutti i milioni che ha… ne spenderà a migliaia nella tenuta! Ci saranno piscine e giardini all’italiana, e un salone da ballo e mezza casa buttata giù e costruita di nuovo…».
«Vuol dire che porterà un bel po’ di soldi in paese» osservò l’amico. Era un tipo asciutto e magrolino, male in arnese. Parlava con un tono di voce pieno di invidia e di rancore.
Il signor Burnaby si disse d’accordo con lui.
«Sì, è una gran bella cosa per Malton-under-Wode. Una gran bella cosa.»
Era contento di questo fatto, il signor Burnaby, e non lo nascondeva.
«Così ci rimetterà tutti in sesto, proprio come si deve» aggiunse.
«Una bella differenza da sir George, eh?» fece l’altro.
«Bah, quello lì, sono stati i cavalli a rovinarlo!» spiegò il signor Burnaby con indulgenza. «Non ha mai avuto un briciolo di fortuna.»
«Che cosa gli hanno dato per la tenuta?»
«Sessantamila sterline pulite pulite, a quello che ho sentito.»
L’uomo scarno e magrolino si lasciò sfuggire un fischio.
Il signor Burnaby continuò con aria trionfante: «E dicono che ne spenderà come minimo altre sessantamila prima di finire tutto!».
«Caspita!» sbottò l’ometto macilento. «Si può sapere dove li ha presi tutti quei soldi?»
«America, a quanto ho sentito dire. Sua madre era l’unica figlia di uno di quei milionari che ci sono laggiù… proprio come al cinema, vero?»
La ragazza uscì dall’ufficio postale e risalì in macchina.
Mentre si allontanava, l’uomo mingherlino la seguì con lo sguardo. «A me sembra tutto sbagliato…» bofonchiò. «Ricca e bella… è troppo! Troppo. Quando una ragazza è ricca come lei non avrebbe il diritto di essere così bella. Perché bella, lo è… senza discussioni! Ha tutto, quella figliola. Non sembra giusto…»
Dalla rubrica di Cronaca mondana del «Daily Blague»:
Fra le persone che cenavano da “Chez Ma Tante” abbiamo notato la bellissima Linnet Ridgeway. Era in compagnia di Lady Joanna Southwood, di Lord Windlesham e del signor Toby Bryce. La signorina Ridgeway, come è noto, è figlia di Melhuish Ridgeway che ha sposato Anna Hartz. Linnet Ridgeway ha ereditato un immenso patrimonio dal nonno, Leopold Hartz. L’incantevole Linnet è il personaggio che, attualmente, suscita sensazione nell’alta società e si dice che presto verrà anche annunciato il suo fidanzamento. Certo che Lord Windlesham sembra molto épris!
Lady Joanna Southwood disse: «Tesoro, credo che sarà tutto assolutamente meraviglioso!»
Era seduta nella camera da letto di Linnet Ridgeway a Wode Hall.
Dalla finestra si spaziava con lo sguardo oltre il giardino, sull’aperta campagna e, in lontananza, su una striscia di bosco dalle ombre azzurrine.
«Direi che è quasi la perfezione, non trovi?» esclamò Linnet.
Era appoggiata, a braccia incrociate, al davanzale della finestra. Il suo viso era dinamico, luminoso, pieno di vitalità. Accanto a lei Joanna Southwood, una donna alta ed esile di ventisette anni, dal viso lungo e intelligente con sopracciglia bizzarramente depilate, sembrava quasi scialba.
«E quante cose hai già sistemato in poco tempo! Hai fatto venire un mucchio di architetti e via dicendo?»
«Tre.»
«Che tipi sono gli architetti? Non credo di averne mai conosciuto uno.»
«Niente da dire su di loro. Però, in qualche caso, li ho trovati poco pratici.»
«Tesoro, immagino che sarai riuscita a riaggiustare tutto subito! Perché tu sei la creatura più pratica del mondo.»
Intanto Joanna aveva preso un filo di perle dal tavolino da toilette.
«Immagino che siano vere, eh, Linnet?»
«Naturale!»
«Capisco benissimo, cara, che è “naturale” per te, ma per la maggior parte della gente non lo sarebbe affatto. Semplici perle coltivate o, magari, addirittura comprate da Woolworth! Tesoro, sono assolutamente straordinarie… e con quale cura sono state scelte sia per la gradazione che per la sfumatura di colore… Devono valere una somma favolosa!»
«Non le trovi un po’ volgari, eh?»
«No, affatto… sono semplicemente di una bellezza squisita. Ma quanto possono valere?»
«Circa cinquantamila sterline.»
«Una bella cifra, davvero! E non hai paura che qualcuno le rubi?»
«No, le porto sempre e… in ogni caso, sono assicurate!»
«Non me le lasceresti portare fino a stasera a cena, tesoro? Sento che sarebbe una tale emozione…»
Linnet scoppiò in una risata.
«Certo! Se ti fa piacere!»
«Sai, Linnet, che ti invidio proprio! Hai semplicemente tutto. Eccoti qui a vent’anni, padrona di te stessa, con tutti i soldi che vuoi a tua disposizione, oltre alla bellezza e a una salute invidiabile. Sei perfino intelligente! Quando compirai i ventun anni?»
«In giugno. Daremo una gran festa a Londra per celebrare la mia entrata nella maggiore età.»
«E poi sposerai Charles Windlesham! Tutti quegli insopportabili pettegoli dei cronisti mondani non parlano d’altro, e sono eccitatissimi. Lui, del resto, sembra proprio pazzamente innamorato.»
Linnet si strinse nelle spalle.
«Non so. A essere sincera, non avrei voglia di sposare nessuno per il momento.»
«Tesoro, come hai ragione! Dopo, non è mai più la stessa cosa, vero?»
Il telefono trillò e Linnet andò a rispondere.
«Pronto? Pronto?»
Rispose la voce del maggiordomo: «C’è in linea la signorina de Bellefort. Posso passarvi la comunicazione?».
«Bellefort? Oh, sì, certo, passatemela pure.»
Uno scatto sommesso e, subito, una voce ansiosa, dolce, un po’ affannata: «Pronto, parlo con la signorina Ridgeway? Linnet!».
«Jackie, carissima! Sono addirittura secoli che non ho tue notizie!»
«Lo so. È tremendo, Linnet, ho un bisogno assoluto di vederti.»
«Perché non vieni a Wode Hall, allora, cara? È il mio nuovo giocattolo. Come mi piacerebbe fartelo vedere!»
«È proprio quello che vorrei…»
«Allora salta su un treno o su una macchina.»
«Giusto, è quello che farò. Ho una due posti spaventosamente sgangherata. L’ho comperata per quindici sterline e ci sono dei giorni in cui va a meraviglia. Ma è di umore molto mutevole. Pertanto se non sarò arrivata per l’ora del tè, vorrà dire che ha fatto i capricci. A presto, cara.»
Linnet appoggiò il ricevitore sulla forcella e tornò vicino a Joanna.
«È la mia più vecchia amica, Jacqueline de Bellefort. Abbiamo studiato insieme in un collegio di suore, a Parigi. Poveretta, è stata talmente sfortunata! Suo padre è un conte francese; sua madre, un’americana… del Sud. Il padre se n’è andato con un’altra donna e la madre ha perduto tutte le sue sostanze nel crollo di Wall Street. Jackie è rimasta completamente al verde. Non so davvero come abbia fatto a cavarsela, e a tirare avanti, in questi ultimi due anni.»
Joanna stava lucidandosi le unghie rosso sangue con il piccolo strumento da manicure di cuoio morbido, imbottito, dell’amica. Piegò leggermente la testa su una spalla, tirandola un po’ indietro per giudicarne l’effetto.
«Tesoro» disse con voce strascicata «non ti pare che sia un po’ fastidioso? Se ai miei amici capita qualche disgrazia, io li lascio perdere immediatamente! Potrà sembrare crudele da parte mia ma se tu sapessi quante noie mi risparmia in seguito! Altrimenti ti cercano sempre per chiederti denaro in prestito, oppure qualcuno di loro apre una sartoria e ti vedi costretta a comperare certi vestiti talmente orribili… o magari, si mettono a dipingere paralumi o imparano a fare le sciarpe di batik.»
«Dunque, se io perdessi tutti i miei denari, tu mi “molleresti” fin da domani stesso?»
«Sì, cara, è proprio quello che farei. Non dirmi che non sono franca a parlare a questo modo! A me piace soltanto la gente che ha successo. Ma ti accorgerai che, più o meno, è così per tutti, o quasi… solo che, in genere, nessuno ha voglia di ammetterlo. Dicono semplicemente che non se la sentono più di sopportare Mary o Emily o Pamela! “Con tutte le disgrazie che ha avuto, è diventata così amara e così indisponente, povera cara!”.»
«Sei tremenda, Joanna!»
«Io bado al sodo, insomma, come tutti gli altri.»
«Ma io non sono fatta così!»
«Grazie tante! Tu non hai nessun bisogno di fare calcoli sordidi e meschini come questi dal momento che i tuoi amministratori americani, tutte brave e simpatiche persone di mezza età, ti versano cospicue rendite ogni tre mesi!»
Per la biografia e la bibliografia completa dello scrittrice britannica rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata a Agatha Christie.