Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di Ricominciare di Danielle Steel, romanzo edito in Italia da Sperling & Kupfer con un prezzo di copertina di 19,90 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto). Il titolo è disponibile anche in eBook al prezzo di euro 6,99.
Ricominciare: trama del libro
Carole Barber si è appena trasferita a Parigi: il luogo ideale per scrivere un romanzo, lontana dai riflettori. Interprete di film e pièces teatrali, la bella Carole è una stella del cinema, dedita alla famiglia e impegnata in cause umanitarie Ma in una fredda serata di novembre un’esplosione riempie la città di terrore e provoca centinaia di vittime. Carole è ricoverata priva di conoscenza in un pronto soccorso parigino, dove giace per giorni sola, senza che nessuno scopra la sua identità. Finché amici e famigliari apprendono la sconcertante notizia: l’attrice sta lottando tra la vita e la morte. Nei giorni che seguono, i paparazzi accorrono a frotte . In ospedale si presenta anche un misterioso uomo francese. Quando la paziente si risveglia dal coma, circondata dai suoi cari, ignora tutto di sé e del proprio passato. Lontani ricordi riemergono a fatica: l’infanzia povera nel Mississippi, i primi eccitanti passi davanti alla macchina da presa, il difficile rapporto con la figlia, una storia d’amore segreta finita dolorosamente. E chi è quell’uomo che la viene a visitare e la cui presenza le dà una nuova forza? Da dove proviene quell’energia interiore che la spinge a non mollare? Il dramma, come a volte succede, si rivela un’opportunità: per fare i conti con il passato, per curare le ferite del cuore, per ritrovare un amore perduto. E ricominciare da zero, con una nuova priorità: credere nei propri desideri.
Sean era produttore e regista, e lei non era solo un’attrice, ma una diva famosa, e lo era stata da quando aveva diciotto anni. Ora ne aveva cinquanta. E da tre anni non aveva più accettato di recitare in un film. Alla sua età, pur ancora dotata di una bellezza fuori del comune, le proposte per parti interessanti erano sempre più rare.
Quando Sean aveva cominciato a stare male, Carole aveva smesso di lavorare. E nei due anni successivi alla sua morte, aveva viaggiato, andando a trovare i figli a Londra e a New York. Si dedicava a un gran numero di cause umanitarie, per la maggior parte relative ai diritti di donne e bambini, che l’avevano portata parecchie volte in Europa, in Cina e nei Paesi sottosviluppati. Le stavano soprattutto a cuore le questioni riguardanti l’ingiustizia, la povertà, la persecuzione politica e i crimini contro persone innocenti e indifese. Aveva tenuto un diario di tutti i suoi viaggi, e un altro, struggente, nei mesi che avevano preceduto la scomparsa di Sean. Negli ultimi giorni di vita del marito, avevano parlato della possibilità che lei scrivesse un libro. Sean la considerava un’idea splendida, e l’aveva incoraggiata a dare inizio al progetto. Carole aveva aspettato due anni dalla sua morte, e negli ultimi mesi ci si era dedicata con impegno. Il libro le avrebbe offerto un’opportunità che la recitazione non le aveva mai dato: quella di parlare di tutte le cose che per lei avevano importanza e di guardare a fondo dentro se stessa. Il suo più grande desiderio era portare a termine il romanzo, eppure le sembrava di non essere capace di farlo decollare. C’era qualcosa che continuava a impedirglielo, e non aveva idea di che cosa si trattasse. Forse era il classico blocco dello scrittore ma, proprio come un cane con un osso, si rifiutava di mollare. Un giorno sarebbe tornata a recitare, ma non prima di avere condotto in porto questo progetto. Lo sentiva come un dovere nei confronti di Sean e di se stessa.
In agosto aveva rifiutato quella che sembrava una buona parte in un film importante. Il regista era di alto livello e lo sceneggiatore vantava parecchi Oscar. Come coprotagonisti ci sarebbero stati attori con i quali sarebbe stato interessante lavorare. Ma dopo avere letto il copione, si era accorta che non le comunicava niente. Per lei quella storia non aveva alcuna attrattiva. E non aveva più intenzione di recitare se la parte non la entusiasmava. Il libro, per quanto ancora allo stato embrionale, era diventato la sua ossessione, e le impediva di tornare alla professione di attrice. In fondo al cuore, sentiva che questo romanzo era la voce della sua anima.
Quando, finalmente, aveva iniziato a scrivere, Carole aveva insistito nel dichiarare che non parlava di lei. Però, quando ci si era impegnata più a fondo, si era resa conto di come quel romanzo fosse lei. Il personaggio principale aveva molte sfaccettature del suo carattere, e quanto più lo studiava, tanto più difficile le riusciva descriverlo. Era bloccata da settimane. Era la storia di una donna non più giovane che ripercorre la propria vita. Adesso si rendeva conto che il libro era connesso con tutto quanto la riguardava, l’esistenza che aveva vissuto, gli uomini che aveva amato, e le decisioni che aveva preso nel corso degli anni. Ogni volta che si sedeva alla scrivania, si ritrovava con gli occhi fissi nel vuoto, a evocare il passato senza che niente si materializzasse sullo schermo del computer. Era perseguitata da echi del passato e, fino a quando non vi fosse scesa a patti, sapeva che non sarebbe stata capace di procedere. Le occorreva la chiave che aprisse quelle porte, ma non l’aveva trovata. Ogni interrogativo e ogni dubbio che avesse avuto riguardo a se stessa, le era riaffiorato alla mente da quando aveva cominciato a scrivere. Tutto d’un tratto si ritrovava ad analizzare ogni mossa che aveva fatto. Perché? Quando? Come? Era stata la scelta giusta o sbagliata? E le persone che facevano parte della sua vita erano veramente come le aveva viste a suo tempo? Era stata ingiusta? Continuava a porsi gli stessi interrogativi, e si domandava perché fossero diventati importanti. Eppure era così, erano enormemente importanti. Non sarebbe stata capace di sbloccarsi, fino a quando non fosse riuscita a trovare le risposte riguardo alla sua vita. Adesso non esisteva possibilità di sfuggire a tutto ciò. Le persone che aveva conosciuto le affioravano alla memoria di notte, mentre giaceva sveglia sul letto, e dominavano perfino i suoi sogni. Al mattino si ritrovava esausta.
Il volto che le tornava più spesso alla mente era quello di Sean. Lui era l’unico sul quale avesse la certezza più totale, l’unico che sapesse chi era stato e che cosa avesse significato per lei. Quanta semplicità e quanta schiettezza c’erano state nel loro rapporto! Con gli altri, no, non fino a quel punto. Carole si poneva molti interrogativi su tutti loro, tranne che su Sean. E lui aveva insistito talmente perché si dedicasse al libro che gli aveva descritto a grandi linee, da convincerla che si trattava di qualcosa che gli doveva, come ultimo dono. E voleva provare a se stessa di essere capace di farlo. Si era sentita paralizzata dalla paura di non riuscirci, di non possedere le qualità necessarie. Ormai era il suo sogno da più di tre anni, e adesso doveva sapere se era capace di realizzarlo.
Quando pensava a Sean, la parola che associava a lui era «pace». Lo considerava un uomo garbato, gentile, saggio, affettuoso, ed era sempre stato meraviglioso nei suoi confronti. Agli inizi aveva portato ordine nella sua vita, e insieme avevano saputo creare una solida base per un felice rapporto coniugale. Sean non aveva mai cercato di imporle la propria volontà, o di sopraffarla. Le loro esistenze non avevano mai dato l’impressione di essere troppo strettamente legate; era stato, piuttosto, un viaggio percorso l’uno accanto all’altra, a passo tranquillo, fino all’ultimo. E proprio perché Sean era fatto così, perfino la morte dovuta a un tumore aveva assunto l’aspetto di una scomparsa quieta, di una specie di naturale evoluzione che lo aveva fatto entrare in una dimensione nuova, a cui lei non aveva accesso. Ma proprio a motivo della profonda influenza che Sean aveva avuto sulla sua vita, Carole lo aveva sempre sentito vicino a sé. Lui aveva accettato la morte come un passo ulteriore nel viaggio della vita, un transito che a un certo punto doveva avvenire, come una grande e nuova opportunità. Era abituato a imparare qualcosa da tutto quanto faceva, e accoglieva con spirito di adattamento qualsiasi evento o imprevisto gli capitava di incontrare sulla propria strada. Con la sua morte, aveva dato a Carole un’altra lezione di vita, infinitamente preziosa.
Due anni dopo che se ne era andato per sempre, Carole continuava a sentire la mancanza di lui, della sua risata, del suono della sua voce, della sua intelligenza brillante, della sua compagnia, delle lunghe passeggiate serene che facevano insieme sulla spiaggia; aveva, però, la sensazione che in qualche modo le fosse sempre vicino, a condividere con lei una specie di miracoloso dono di serenità, esattamente come quando era vivo. Per Carole conoscerlo e amarlo era stata una delle fortune più grandi. Prima di morire, Sean le aveva ricordato come lei avesse ancora molto da fare e aveva insistito perché si mettesse all’opera. I racconti e i saggi che Carole aveva scritto gli erano sempre piaciuti. Lungo gli anni, lei gli aveva anche dedicato decine di poesie, che Sean aveva sempre conservato. Qualche mese prima della sua morte, Carole le aveva raccolte in un album rilegato in cuoio, e lui aveva passato ore e ore a leggerle e rileggerle.
Negli ultimi mesi di vita di Sean, lei non aveva avuto il tempo di cominciare il libro. Era stata troppo impegnata a curarlo e aveva voluto dedicarsi completamente a lui. Si era presa un anno «sabbatico», per assisterlo quando aveva cominciato a stare male, soprattutto nella fase terminale della malattia. Sean aveva combattuto con coraggio sino alla fine. Il giorno prima che morisse avevano contemplato il tramonto insieme, senza riuscire a trattenere le lacrime. Entrambi sapevano che la fine era vicina. Sean era morto la notte successiva, sereno, fra le sue braccia. Le aveva rivolto un’ultima, lunga, occhiata, aveva sospirato sorridendole dolcemente, aveva chiuso gli occhi e se n’era andato per sempre.
Per la biografia e la bibliografia completa della scrittrice newyorchese rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata a Danielle Steel.
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