Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di Stronze si nasce di Felicia Kingsley. Il romanzo è pubblicato in Italia da Newton Compton con un prezzo di copertina di 10,00 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto)
Stronze si nasce: trama del libro
Allegra Hill è brillante, onesta altruista. Ma anche un’eterna seconda. Fin dagli anni della scuola c’è sempre qualcuno che la precede. Sempre. E senza dimenticarsi di umiliarla anche un po’. Chi è costei? Ma la classica stronza! Quella di Allegra si chiama Sparkl Jones. Non solo la vita di Sparkle perfetta, ma la biondissima e splendente ragazza riesce a ottenere sempre tutto ciò che vuole. Ma il tempo passa e a ventisei anni Allegra ha finalmente una casa tutte per sé e un lavoro nell’agenzia immobiliare più prestigiosa di Londra. Il passato, però, non sembra volerla dimenticare e mette di nuovo Sparkle Jones sulla sua strada. Questa volta le cose sembrano andare diversamente e la nemica di una vita le appare sotto un’altra luce. E tutto questo proprio quando l’incontro con un bellissimo imprevisto dagli occhi verdi come smeraldi sembra in grado di sparigliare le carte. Tra feste, intrighi e cene non proprio a lume di candela, in corsa tra le strade di una Londra magnifica, forse, per Allegra è arrivato il momento di scoprire se davvero quello che vuole è la felicità. Questa volta non può lasciare l’ultima mano alla sua adorabile, odiata stronza numero uno!
Approfondimenti sul libro
In ebook Stronze si nasce (in pdf, epub e mobi) può essere acquistato al prezzo di 2,99 euro.
«Questi posti sono uno schifo! Mi verrà il torcicollo a guardare il film da qui!», brontola Dots.
«Avanti! Lo sai che alle prime è sempre così! È già una fortuna essere riuscite a trovare due biglietti e poi…», mi muoiono le parole in bocca vedendo Thomas Underwood e Simon Kline sedersi nei posti vuoti accanto ai nostri. Il mio cuore prende a battere all’impazzata e all’improvviso mi sento la bocca arida. Thomas Underwood è il ragazzo più bello della scuola: con i suoi ricci castano chiaro e gli occhi azzurri non c’è ragazza in tutta la Allengby High che non sospiri al suo passaggio. Tranne Dots, lei lo trova vuoto e inconsistente, quindi le tengo segreta la mia cotta.
«E poi… cosa?», mi richiama Dots con una gomitata. «Cosa stavi dicendo?»
«Niente d’importante. Uh, guarda chi è appena entrata!», sussurro alla mia amica indicando l’ingresso della sala del cinema. «Quella stronza di Sparkle Jones!».
«Seguita dalla sua ombra, Quinn Cooper».
Sparkle scruta le tribune con disappunto, poltroncina per poltroncina, e io me la rido, pensando che per una volta anche la regina delle stronze dovrà accontentarsi della piccionaia.
Mentre io passerò la bellezza di due ore seduta accanto a Thomas Underwood.
Ho un’idea! «Dots, tra poco inizia il film, io vado in bagno, tu va’ a prendere un secchiello di pop-corn e un Milky Way!».
Il Milky Way è lo snack preferito di Thomas, a scuola lo mangia sempre. Se me ne starò seduta accanto a lui mentre mangio un Milky Way forse me ne chiederà un pezzo!
E magari mi chiederà anche di uscire!
Sistemati i capelli e ritoccato il lucidalabbra con il mio kit segreto, torno in sala.
Con orrore vedo Dots che sventola una mano verso di me: ha cambiato posto. Mi fa cenno di raggiungerla nelle due poltrone centrali, qualche fila avanti a Simon e Thomas.
«Dots, perché ti sei spostata?», domando con voce strozzata. «Non eravamo qui!».
«Ho fatto un affare. Al bar ho incontrato Sparkle Jones. Lei voleva un Milky Way, ma io avevo appena preso l’ultimo, così lei mi ha offerto i suoi posti in cambio della barretta. Guarda qui! Siamo all’esatto centro della sala!».
«Le hai dato i nostri posti! Le hai dato il mio Milky Way!». Trattengo a stento le lacrime. Per una volta che il destino era dalla mia parte.
«La posizione di prima era pessima rispetto a questa! E poi il Milky Way nemmeno ti piace!».
Faccio respiri profondi cercando di soffocare gli istinti omicidi che provo per Dots.
Da masochista quale sono, mi volto a osservare Sparkle seduta al mio posto, che si sistema i capelli in modo da stordire Thomas con il profumo del suo balsamo, strategicamente piegata verso di lui. Prima che il buio scenda in sala, la vedo offrirgli il Milky Way.
Al diavolo Sparkle Jones!
Liceo Allengby, 2008
«Tra dieci minuti i candidati salgano sul palco per la proclamazione!», ci avvisa il preside.
Gli studenti dell’Allengby High sono riuniti nell’aula magna per eleggere il loro rappresentante.
Anche io sono in lizza per il posto e, senza falsa modestia, credo di essere tra i favoriti. Il mio discorso è stato molto applaudito.
«Dots, quanti voti ho?», le chiedo. La mia amica si è autonominata mio agente di campagna elettorale.
«Dunque», dice lei scorrendo il suo blocco per appunti, «il club del libro è tutto tuo, militi lì dentro da sempre. E anche il club del fumetto. Ogni Natale disegni i volantini per il loro mercatino. Poi, la banda! Hai curato l’allestimento per la loro esibizione d’inizio anno. Hai una buona base di elettorato. Anche Sparkle, però».
Sparkle! Lei non frequenta nessun corso extrascolastico, e dei diritti degli studenti non l’è mai importato un accidente. Non capisco cosa le sia saltato in mente di candidarsi.
«A quanto sta Sparkle?», ringhio a Dots.
«Se proprio ci tieni a saperlo… Squadra di nuoto, squadra di calcio, comitato studentesco per le attività sociali. Oserei dire un testa a testa, sennonché…».
«Dots, finisci le frasi, non è il momento per creare suspense!».
«Hai passato il compito di chimica a quelle stupide di Susan e Kelly. Ti devono un favore e oggi è il giorno giusto per restituirtelo!».
Rassicurata, salgo sul palco con gli altri dieci aspiranti al titolo. Il preside Roberts stringe la busta con il nome. Il mio. Non può essere che il mio.
«Sparkle Jones», annuncia tonante il preside.
COSA?! «Ne è sicuro?», sbotto io senza riuscire a trattenere lo sgomento.
Roberts controlla i conteggi. «Sì, è giusto. Allegra, sei sotto di due voti. Mi dispiace».
Dots alza i palmi al cielo esterrefatta quanto me, mentre osservo Sparkle, trionfante, festeggiare con Quinn, Thomas e… Susan?!
«Dots», le bisbiglio indicandole la scena, «ci scommetteresti la vita su Susan?»
«Ora che me lo chiedi non ne sono più tanto sicura».
Poi sento una mano picchiettarmi la spalla. È Kelly. «Ehi, Allegra!».
«Ciao, Kelly», dico cercando di nascondere la delusione nella mia voce.
«Volevo dirti che mi dispiace molto. Io e Susan ti avremmo votato di sicuro ma poi Sparkle non ci avrebbe invitate alla sua festa di compleanno. Sai, è l’evento dell’anno».
Sento la mia mandibola precipitare per lo shock. «Hai scambiato il tuo voto per una festa?»
«Sarebbe stato un suicidio sociale, non potevamo rischiare. Tu non sei popolare, non ti cambia niente non essere stata eletta. T’immagini, invece, se Sparkle avesse perso? Cioè, lei non perde mai, sarebbe stato un brutto colpo». Gli occhi di Kelly sono pieni di compassione per la povera Sparkle.
Sento in bocca l’amaro sapore della bile. Sparkle è riuscita a portare Susan e Kelly dalla sua parte con il minimo sforzo.
«Kelly», dico stringendo i pugni per soffocare l’ira. «Basta così, non voglio sapere altro».
«Be’, ti volevo solo dire che, anche se non ti abbiamo votato, speriamo che comunque ci passerai lo stesso le risposte dei test!». Mi lancia un bacio con la mano e raggiunge il gruppo dei “popolari”.
Sparkle vince sempre, l’ha detto anche Kelly. Possibile che lo capisca lei e io invece no?
Liceo Allengby, 2009
«Tesoro, è per te!». Mia madre fa capolino dalla porta della mia stanza allungandomi il telefono. Sono nel pieno dei preparativi del mio compleanno e stasera, a casa mia, si terrà una festa senza precedenti: ballo in maschera a tema Carnevale veneziano. Sarà qualcosa di pazzesco, a scuola se ne parlerà per mesi!
«Chi è?», mugugno trattenendo le forcine tra le labbra.
«Una tua compagna di classe, Brittany».
Forse vuole qualche suggerimento su come vestirsi. Prendo il telefono e faccio cenno a mia madre di uscire.
«Ciao, Brittany! Tutto bene?»
«Purtroppo no». La sua voce è mogia. «Ho la febbre e mal di gola. Credo che non potrò venire al tuo compleanno stasera. Scusami».
«Oh, Brittany, mi dispiace davvero che tu stia male. Non c’è problema! Rimettiti presto!», le rispondo comprensiva. Spero non ci sia qualche virus in giro.
Mentre armeggio con l’arricciacapelli rovente, mi arriva un messaggio di Lucas e per leggerlo quasi non mi ustiono. La sua auto non parte, si trova fuori Londra. Anche lui non riuscirà a essere alla festa ma mi fa tanti auguri.
Suona il campanello e dopo pochi minuti Dots entra in camera mia nell’esatto momento in cui il telefono squilla di nuovo.
«Ciao, Allegra, sono Julie! Mi sono ricordata che ieri il professor Stingson mi ha assegnato un compito extra e devo consegnarlo lunedì. Questa sera dovrò darci dentro con la storia contemporanea».
Un’altra disdetta?! Nooo! Di questo passo alla festa saremo pochissimi!
«Posso darti una mano io», mi ascolto mentre le rispondo aggrappandomi con voce quasi implorante. «Voglio dire, se vieni da me un po’ prima della festa, possiamo fare il saggio insieme!».
«Ti ringrazio, Allegra, ma Stingson se ne accorgerebbe, devo sbrigarmela da sola», risponde Julie risoluta. «Comunque, grazie ancora. Ah, e buon compleanno!», dice prima di riattaccare.
«Chi era?», mi chiede Dots, spaparanzata sul mio letto con Cat Stevens, il mio gatto nero diabetico e incontinente. Non dovrebbe stare sul letto ma non ho il cuore d’impedirglielo. Al gatto, non a Dots.
«Julie. Non verrà perché ieri Stingson le ha dato un compito extra», dico cercando di non dare a vedere il mio dispiacere.
«Non c’era ieri», osserva Dots.
«Come?», domando stranita.
«Julie e io frequentiamo lo stesso corso di storia. Stingson non c’era ieri, era in malattia. Sei sicura che abbia detto proprio Stingson?»
«L’ho sentito con le mie orecchie!». Il mio tono si è alzato di parecchie ottave.
«Allegra, calmati. È solo un’invitata in meno su quaranta, che differenza fa!».
«Non è solo lei. Brittany sta male e l’auto di Lucas ha dei problemi».
Prima che la mia amica possa ribattere, il telefono riprende a squillare e in rapida successione altri tre invitati, per un motivo o per l’altro, danno forfait.
Mi accascio a sedere sul pavimento in una nuvola di tulle, con una scarpa sì e una no. «Può esserci di mezzo solo una persona», osservo sentendo già ribollire il sangue.
«Chiamo quel genio di Kelly, sa sempre tutto di tutti», esclama Dots. Prende il telefono e inizia a parlare con concitazione. Tutto ciò che colgo è “Sparkle” e “Brighton”. Solo quando la mia amica chiude la conversazione, ho un quadro più chiaro.
«Le cose stanno così: Sparkle ha una casa libera a Brighton. A quanto pare, sta partendo un corteo di auto con tutti i nostri compagni di scuola diretto laggiù, con Sparkle in testa, per una festa lunga due giorni».
Meno male che sono già a terra altrimenti potrei perdere i sensi. Sparkle Jones, ancora! Perché ha questa bravura naturale di rovinare, con tempismo perfetto, tutta la mia vita?
«Non preoccuparti, Allegra. Siamo all’ultimo anno!», tenta di consolarmi Dots.
Per la biografia e la bibliografia completa dello scrittore rimandiamo i lettori alla pagina del sito Newton Compton dedicata a Felicia Kingsley.
Lascia un commento