Sul bonus da 500 euro per docenti le ultime news su neoassunti e come spendere l’importo aggiungono e non aggiungono novità di rilievo. Permangono dei dubbi in particolare su come spendere i 500 euro, mentre per gli assunti in fase C abbiamo la conferma che potranno usufruire del bonus. Intanto il MIUR ripubblica la precedente nota del 15-10 sul proprio sito, e i docenti restano in attesa della famosa nota successiva che dovrebbe chiarire alcuni dettagli sulla rendicontazione e (forse) su come è possibile spendere il bonus.
Vediamo le ultime news sui 500 euro ai docenti partendo dalle novità per i neoassunti in fase C.
Anche i docenti neoassunti in fase C potranno spendere il bonus da 500 euro, come riportato nella nota del 15-10 del MIUR di cui parleremo anche nel prossimo paragrafo. Detto questo, quando arriverà l’accredito? Quello che sappiamo, a oggi, è che il bonus dovrebbe essere elargito entro venti giorni da quando l’elenco dei soggetti che ne possono beneficiare sarà inviato dal MIUR al MEF.
Se si considera che il MIUR il 20 novembre conoscerà i nomi in elenco per la fase C si può prevedere che, posta una comunicazione al MEF entro venti giorni, il bonus potrebbe arrivare prima del Natale 2015. Attenzione al caso di chi continuerà con le supplenze fino al 30 giugno per prorogare la presa in servizio: per questi docenti il bonus probabilmente non arriverà, anche se non vi sono certezze assolute al momento.
500 euro docenti, come spenderli? Ancora dubbi, nuova nota MIUR si fa attendere
Il MIUR ripropone le indicazioni operative per la carta del docente – leggasi per i 500 euro – sul suo sito ufficiale. Potete trovare la nota cliccando sulla “i” del logo MIUR sul sito ufficiale o potete scaricare direttamente a questo link la nota del ministero in formato docx.
La nota del 15-10 ribadisce concetti già noti. Gli insegnanti potranno spendere i 500 euro del bonus per comprare/finanziarsi libri e ebook, riviste e altre pubblicazioni, hardware e software, corsi di aggiornamento, corsi di laurea, master, biglietti di cinema, teatro, musei, eventi culturali e altre iniziative “coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle Istituzioni scolastiche e del Piano nazionale di formazione”.
Al momento, quindi, permangono alcuni dubbi sul possibile acquisto, per esempio, di libri di argomenti lontani dalla propria disciplina di insegnamento, di software o dispositivi elettronici non correlati con l’insegnamento. Cosa fare? Un’opzione è quella di attendere la prossima nota del MIUR sui 500 euro, che tuttavia non è certo possa contenere dei chiarimenti risolutivi in merito agli acquisti possibili, un’altra opzione è quella di attenersi a spese chiaramente connesse all’insegnamento, una terza, infine, è quella di affidarsi al buon senso: se non si vuole attendere è una buona idea cercare di pensare, quanto meno, a una correlazione non stretta ma esistente con le possibilità di migliorare la propria didattica.
Nella nota del MIUR di cui sopra si parla sempre di una successiva nota con chiarimenti sulle attività di rendicontazione che, lo ricordiamo, devono avvenire entro il 31 agosto 2016. Entro tale data gli insegnanti dovranno trasmettere la documentazione (compresi scontrini e fatture) che comprova la spesa sostenuta. In caso questo non venga fatto, comunque, la somma non rendicontata sarà recuperata nel prossimo anno scolastico 2016-2017.