Nel 1982 usciva il film di Ridley Scott, Blade Runner, che scrive un nuovo capitolo del cinema di fantascienza. La pellicola rimanda al libro del 1968, Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) , di Philips K. Dick. [Read more…]
Il Cinema da rivedere: presentazione del libro e intervista a Giacomo Fogliano
Anteprima dal saggio "Il cinema da rivedere" e cinque domande all'autore
Edito da ilmiolibro.it nel 2011 • Pagine: 284 • Compra su Amazon
Un piccolo ma intenso viaggio nell'affascinante mondo della "celluloide". Opinioni, riflessioni, curiosità e importanti citazioni sui grandi film di ieri e di oggi, non disdegnando il più recente cinema d'autore. Attraverso le proposte di un assiduo cultore del grande schermo, si ripercorrono in maniera graduale quelle tappe significative che hanno contribuito non poco ad accendere in noi quell'antica passione per il cinema. Si parte con qualche accenno dalla sconfinata storia dei miti e dei divi della vecchia Hollywood, poi, mediante una lunga serie di opinioni e brevi ricordi, si ritorna un po' indietro nel tempo, rivisitando quella magica atmosfera della "nostrana" sala cinematografica, quando ci si emozionava alle struggenti storie dei fondamentali capolavori dei registi italiani. Con dei discreti salti temporali l'autore commenta una precisa filmografia, toccando un po' tutti i generi più rappresentativi di questa meravigliosa arte, attingendo dal vasto panorama delle produzioni americane ed europee con lo scopo di riproporre quell'importante "Cinema da vedere o da rivedere", da quello del passato a quello dei giorni nostri.
Buio in sala… come sono cambiati i tempi e le abitudini.
Il periodo storico compreso tra la fine della guerra e l’avvento dell’era televisiva, vede in Italia, la sala cinematografica come un luogo di massima aggregazione, lo spazio dove si “vivono” attraverso lo spettacolo visivo, avvincenti storie verosimili, riconducibili alla vita reale. Oppure si evade semplicemente, seguendo qualche modesta opera di fantasia… sognando, ridendo o piangendo… lasciandosi trasportare con entusiasmo da quelle affascinanti storie di celluloide. La sala cinematografica diventa così un luogo di ritrovo tra gli spettatori ed i personaggi dei film, dove si stabilisce una sorta di rapporto viscerale con il grande schermo che accomuna in maniera appassionante tutti i partecipanti allo spettacolo.
All’interno di quelle antiche sale si entrava in qualsiasi momento senza tenere conto dell’inizio o della fine del film, ci si accontentava anche di uno scomodo “posto in piedi” pur di assistere allo spettacolo. Mentre “l’omino” con la torcia elettrica (detto anche maschera) ci accompagnava all’interno della sala buia per trovarci una “dignitosa sistemazione”, si assisteva ad un altro “spettacolo”, quello del fumo delle sigarette degli spettatori che, innalzandosi, incrociava il “potente” fascio di luce che proiettava il film, generando delle misteriose figure oniriche sfavillanti. In quelle magiche sale si socializzava, si costruiva una memoria collettiva che accresceva piacevolmente la modesta cultura popolare, specialmente nei piccoli centri, dove lo spettacolo cinematografico era diventato un bene di consumo “primario”. Oggi si nota una grande ripresa di quel “rito sociale”, della visione cioè del film in sala, certo in maniera differente rispetto al passato e, quando si può, si preferisce uscire dalla più recente abitudine del cosiddetto “cinema casalingo”. Si esce, si va al “multiplex 12 sale”, dove si può mangiare “qualcosa” e intanto si sceglie il film da vedere, non c’è un’idea precisa, fra le tante proposte ci sarà sicuramente quella più invitante… si vive il cinema con un approccio diverso. Oggi, non è semplice proporre con disinvoltura la visione, per esempio, di un Classico del Neorealismo, perché si è orientati in linea di massima verso le nuove produzioni, si ritiene – anche se a torto – che rivedere un vecchio film sia probabilmente solo una prerogativa di un pubblico ristretto, i cosiddetti appassionati del cinema serio, dove dietro la scelta c’è sempre una sorta di ricerca accurata, un’analisi delle inquadrature, e via discorrendo… Tuttavia, quando qualcosa di nuovo e interessante viene realizzato nel panorama del cinema odierno, qualche film che si discosta ampiamente dalla routine, allora parte in maniera naturale fra gli amici e parenti una sorta di “tam tam” di pareri interessanti, che ci incuriosiscono… poi, ci accorgiamo che quel “nuovo” che ci è stato consigliato, tanto nuovo non è, perché ci riporta con la mente alle sequenze di un vecchio film. Allora come la mettiamo? E’ anche vero che quando c’è uno speciale interesse per qualcosa, non esiste stanchezza mentale o inutile impegno che tenga, e siccome la curiosità è tanta… nel dubbio è meglio andare a constatare di persona. Oggi, paradossalmente, per pigrizia o per maggiore comfort, grazie ad un fornitissimo archivio elettronico di film, restiamo in casa, comodi, in pantofole davanti al maxi schermo (per chi lo possiede… ), come dei contemplatori solitari, nascosti nella nostra “camera oscura” a goderci il nostro cinema preferito. Sarà di relax o d’autore, ma questa non era una prerogativa dei veri cinefili? Anch’io lo faccio, per me è una vecchia abitudine, ma quando mi capita esco volentieri… con amici, con la famiglia e vado tranquillamente in sala con molto piacere a vedere le novità. In estate poi, non ne parliamo… l’appuntamento serale al cinema è fisso, tassativamente nella sala cinematografica che può avere varie configurazioni, a secondo della location: all’aperto, al chiuso, in un teatro-tenda o magari in una storica e affascinante arena, l’importante è condividere con altri questo classico evento, per assaporare il film in quell’antica “dimensione corale”. Insomma, avere la possibilità di poter commentare in diretta qualche scena come avviene per uno spettacolo teatrale o per un concerto musicale, quando l’atmosfera che si crea rievoca quel sano entusiasmo di inizio spettacolo e quell’intensa emozione durante la fruizione; momenti che ci riportano comunque a quelle forti sensazioni che si provavano una volta nel vecchio cinema di quartiere. Concetto, questo, espresso in maniera magistrale dal grande Giuseppe Tornatore, nel suo famoso film «Nuovo cinema Paradiso».
Parlare di Cinema…
Oggi, a differenza del passato, ci accorgiamo che (per mille motivi) è sempre più complicato, purtroppo, “investire” parte del nostro tempo libero nella visione di un bel «filmone», come accadeva una volta… e penso per esempio, ai kolossal – quelli senza tempo – come: «Quo Vadis?», «I dieci Comandamenti», «Ben Hur», «Via col vento», «La Tunica», «Spartacus», «Cleopatra», «Il Colosso di Rodi»… che andrebbero visti o rivisti tutti a mio parere, perché fanno parte di quel patrimonio eccezionale di capolavori irripetibili.
Il desiderio di pianificare qualche serata per dedicarci a questa «doverosa», per quanto piacevole “full immersion” cinematografica, non ci dovrebbe mai mancare. Questi film che Hollywood all’epoca produceva con grande successo, prendendo spunto dal maestoso periodo storico dell’Impero Romano… (un mondo di guerrieri ed eroi), oppure dalle Sacre Scritture, avevano come obiettivo principale “lo spettacolo visivo”. Opere epiche, purtroppo non benvolute dalla critica ufficiale, ma che riuscivano a trasmettere in modo incantevole l’immensa magia del cinema, utilizzando attori protagonisti bravissimi, decine di migliaia di comparse, costumi fantastici e memorabili colonne sonore. Un “genere” che con il passar degli anni ha allargato la visuale su nuove tematiche. Qualche esempio: «Il Gattopardo», «Lawrence d’Arabia», «Il dottor Zivago», «Barry Lyndon», «Incontri ravvicinati del terzo tipo», «Gandhi», «L’ultimo imperatore», «Schindler’s List», «Titanic»…
Come è nata l’idea di questo libro?
Questo libro nasce dall’idea di mettere insieme una buona parte di quelle mie modeste «opinioni» sul cinema, sparse nel web con lo pseudonimo di ziogiafo, scritte nel corso di questi ultimi anni e pubblicate su vari portali per cinefili. Opinioni, devo dire, che inaspettatamente hanno avuto un largo consenso da parte degli appassionati del cinema. Visti i molteplici riscontri e i tanti commenti scritti da coloro che hanno condiviso i miei pareri per quel particolare film, oppure per quell’accesa discussione sugli “effetti speciali” – iniziata in un forum e sfociata in altri cento – mi sono deciso a selezionare un po’ di «materiale», raccogliendo in questo piccolo volume e, quindi, “fermando” finalmente su carta, buona parte di quelle mie opinioni sui grandi film di ieri e di oggi, non disdegnando comunque il più recente cinema d’autore. Ho aggiunto poi delle importanti citazioni, simpatiche curiosità, dei miei ricordi e qualche riflessione… talvolta completata con brevi riferimenti a semplici informazioni tecniche. Il tutto orientato ad un piacevole approfondimento di questo «fantastico mondo». L’intento vuole essere quello di stimolare la curiosità degli appassionati del cinema e di dare qualche spunto nella scelta dei film a coloro che in genere sono un po’ indecisi sul “cosa guardare”, suggerendo qualche titolo. Nel contempo, rinnovo a tutti l’invito – questa volta in una forma più intima come quella di un libro – a vedere o a rivedere una determinata cinematografia, consigliandola a chi magari oggi si perde nel “mare magnum” di una vastissima offerta commerciale che sicuramente non tiene conto della qualità e dei contenuti che sono alla base del fascino della “Settima Arte”.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Molto impegnativo ma non difficilissimo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Prediligo i grandi autori della letteratura russa e non solo.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Napoli.
Dal punto di vista letterario quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuare a leggere molto, ma anche a scrivere… Intanto oltre a questo piccolo saggio sul Cinema, ho pubblicato – sempre in self-publishing con ilmiolibro.it del Gruppo Editoriale GEDI – anche due romanzi: «Il mistero oltre ogni confine…» (2013) e «La libertà del sole…» (2016).
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