Per quanti volessero conoscere le regole del giainismo
e la condotta per il cibo e l’alimentazione presentiamo una breve introduzione all’argomento. Ricordiamo anzitutto che la retta condotta nel jainismo riguarda fondamentalmente le due grandi distinzioni tra i seguaci giainisti: quella degli asceti (yati) e quella dei laici (savaga). I primi sono i monaci sottoposti a una vita caratterizzata da una stretta osservanza dei cinque precetti giainici, mentre i secondi sono tutti gli osservanti, i quali, pur riconoscendosi nella dottrina, non sono in grado di sottomettersi alla dura disciplina di questa fede.
Cos’è il Giainismo: filosofia, regole, gradi, condotta e conoscenza
Cos'è il giainismo o jainismo e quali sono le sue regole: una breve introduzione
Cos’è il giainismo o jainismo? Dal sanscrito jainī, dottrina dei jaina, seguaci di Jina. È una dottrina spirituale indiana (considerata da alcuni studiosi una corrente filosofica dalle forti connotazioni religiose) risalente al Jina (Vardhamāna, detto il Mahāvīra, Grande Eroe), la cui eterodossia consiste nella ricerca di una salvezza extramondana o antimondana, mentre la tradizione politeistica indiana tende, come tutte le religioni etniche, al conseguimento di un ordine e di una salvezza mondani. Il giainismo è sorto nella stessa epoca (VI secolo a. C.) e nella stessa regione dell’India settentrionale in cui è nato il buddhismo, e risponde a esigenze soteriologiche simili a quelle buddhiste. Entrambe le soteriologie si svolgono da una tradizione di ascesi, di rinuncia e di meditazione, che costituiva a quell’epoca l’estremo sviluppo di un lungo processo di interiorizzazione dell’antica religione vedica.