Si parla molto in questi giorni della serie TV italiana La luna nera, da poco disponibile su Netflix. Una serie ideata da Francesca Manieri, Laura Paolucci e Tiziana Triana; quest’ultima autrice del libro Le città perdute – La luna nera (edito da Sonzogno a fine novembre 2019) che ha ispirato lo show. Il volume Le città perdute rappresenta il primo di una trilogia che uscirà per Sonzogno. È piuttosto consistente (527 pagine) ed è impreziosito da una bella copertina.
Tiziana Triana, originaria di Tivoli, che oltre a essere l’autrice del romanzo è la capace direttrice editoriale di Fandango Libri, in un’intervista condotta da Erika Zini si è detta piacevolmente colpita da come Netflix sia stata disposta a scommettere su di un nome poco conosciuto come il suo. La decisione di produrre la serie da parte del colosso dello streaming sembra sia giunta in tempi rapidissimi dopo l’esame della materiale proposto.
Ma vediamo la descrizione ufficiale del primo volume della trilogia:
Italia, campagna laziale, Diciassettesimo secolo. La giovane Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano suo fratello Valente, che è ancora un bambino. Deve fuggire da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Nel folto del bosco si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la comunità ha messo al bando. E qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una misteriosa avventura alle spalle e porta il nome di un’antica città scomparsa – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio: saranno iniziati alle arti del gruppo e ai loro segreti rituali, nell’attesa, trepida e inquieta, che si compia la grande Profezia. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i Benandanti, una congrega di uomini forti con un solo nemico, le streghe, e un potente sostenitore, la Chiesa cattolica; credono che quelle donne nei boschi siano una terribile minaccia, e sono decisi a sterminarle. Tutti, meno uno: Pietro, il figlio del capo dei Benandanti, che non crede alle superstizioni e, soprattutto, si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista. Quando scoppierà la battaglia finale tra questi nemici giurati, si scoprirà quanto labile sia il confine tra realtà e magia, tra falsità e conoscenza, e perfino tra maschile e femminile. E quanto, nella vita, l’incantesimo più difficile di tutti resti ancora quello di crescere.
Ed ecco un breve estratto dalle prime pagine del romanzo per tutti coloro che sono curiosi di dare un’occhiata al libro.
Il rumore dell’anta la sorprese mentre il sonno stava per averla vinta sulle pagine ingiallite di un vecchio libro. Il vento aveva invaso la stanza e i volumi aperti, sparsi qua e là, si sfogliavano rumorosamente come agitati da decine di mani nervose.
Ade si alzò dalla piccola sedia che usava per arrivare agli scaffali più alti della biblioteca. Si era seduta là, con il libro in mano, quasi due ore prima, nel cuore della notte, mentre il resto della casa dormiva profondamente. Si diresse verso la finestra, decisa a chiuderla prima che quel trambusto svegliasse le altre. Fu proprio in quel momento che lo vide.
Pietro stava sullo stipite, appoggiato alla grande finestra di legno che dava sul giardino segreto. I ricci gli coprivano quasi interamente il viso e, nonostante provasse a spostarli con la mano, il vento li faceva ricadere in avanti.
«Come sei entrato?» gli chiese Ade, spaventata e felice allo stesso tempo.
«Non lo so. Mi sono trovato qui fuori e ti ho vista.»
«Non è possibile. Nessuno è mai arrivato qui. Non puoi rimanere, Pietro…»
Lui accennò un sorriso complice e fece due passi verso di lei. «Vuoi veramente che vada via?»
Ade rimase in silenzio. «Tutto questo è sbagliato» disse poi ritraendosi.
«Cosa c’è di sbagliato? Non capisco!»
«Io… te… qui. Non va bene. Non possiamo. Se lo scoprono le altre saresti nei guai…»
«Io non ho paura di voi. Dovresti saperlo ormai.»
«Lo so, ma non puoi assolutamente stare qui. È vietato. Ora vai» disse spingendolo verso la finestra.
«Che leggevi?» chiese Pietro bloccandola e avvicinandosi sempre di più al suo viso.
«Un vecchio libro… niente di importante» rispose indietreggiando.
«Una contrastata storia d’amore?»
«No! Un libro sulle piante! Un normalissimo libro sulle piante…» mentì Ade continuando a indietreggiare per guadagnare spazio da Pietro, che non smetteva di avanzare verso di lei.
Arrivati alla parete di fondo, Ade si schiacciò fra gli scaffali ricolmi di libri. Pietro le era ormai vicinissimo, poteva sentirne il respiro; i suoi occhi le sembrarono d’improvviso enormi, dei pozzi scuri dove perdersi per sempre.
Pietro avvicinò pericolosamente le labbra a quelle di Ade. Poco prima che si sfiorassero, sentì qualcosa dietro di sé che lo spaventò. Si ritrasse velocemente e si guardò intorno.
«Non hai sentito anche tu?»
«Cosa? Non ho sentito nulla…»
«Delle grida… dei versi…» Pietro continuava ad aggirarsi per la stanza come se cercasse qualcosa. Si accostò alla finestra aperta e tese l’orecchio verso l’esterno. «Devo andare, ma tornerò! Stanne certa.»
Corse a prendere la mano di Ade e le stampò un delicato bacio sul dorso. «Arrivederci, Mezzagonna» disse complice, e poi si allontanò verso l’uscita.
Ade rimase immobile e lo vide scomparire oltre il giardino, così come era apparso.
Al momento non è stata ancora resa nota la data di pubblicazione del secondo romanzo della trilogia.
Tutti gli episodi della prima stagione della serie televisiva di Netflix, che vede alla regia Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi, come di consueto sono già tutti disponibili per gli abbonati. La prima stagione si compone di sei episodi ed è stata girata perlopiù a Cinecittà, ma i più attenti possono notare riprese del castello di Montecalvello, della Selva del Lamone, della città fantasma di Monterano.
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