La pratica dell’autodanneggiamento ha spesso radici psicologiche profonde. Gli atti più comuni sono tagli, bruciature e graffi; si riscontrano spesso negli adolescenti, anche se purtroppo negli ultimi decenni si registra un aumento anche degli atti di autolesionismo nel periodo dell’infanzia. Il più delle volte questo genere di comportamenti non sono collegati a intenzioni suicide, e si riscontrano con una certa frequenza ove sono presenti altri disturbi come depressione, ansia, abusi di droga, schizofrenia e disturbi dell’alimentazione.
Si tratta ovviamente di epifenomeni preoccupanti che non devono essere sottovalutati. Chi vuole approfondire il tema per comprendere meglio il fenomeno, le possibili cause e le possibilità di intervento per motivi di studio o professionali, perché ne soffre o conosce una persona cara che presenta tratti autolesionistici e vuole capire come poterla aiutare, abbiamo raccolto in questo articolo dieci tra i più interessanti libri sull’autolesionismo attualmente disponibili in italiano.
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Contenuti
L’autolesionismo
Autolesionismo
Autolesionismo. Quando la pelle è colpevole
La pelle e la traccia. Le ferite del sé
Volersi male. Masochismo, panico, depressione
Prima di aprire bocca. Il corpo nel disagio contemporaneo tra disturbi alimentari, autolesionismo, identità di genere e dipendenze
Prima di aprire bocca
Donne che amano troppo
L’autolesionismo nell’era digitale
La solitudine dei numeri primi
Nel DSM-5, l’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, l’autolesionismo è un disturbo riportato nella categoria “Condizioni per ulteriori studi”. Per l’identificazione del disturbo si indicano cinque giorni o più, nel corso di un anno, in cui si sono avuti episodi autolesionisti senza l’intento del suicidio, in un contesto in cui il soggetto sia motivato dalla volontà di cercare attraverso questi gesti un sollievo da un qualche stato negativo.
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