I migliori libri sull’iconografia, ovvero dedicati al ramo della storia dell’arte che studia la descrizione e la classificazione di quanto raffigurato nelle opere, sono in grado di aprire nuovi significati a tutti gli appassionati d’arte per opere realizzate nell’arco di svariati secoli. Disciplina di per sé estremamente affascinante, l’iconografia o iconologia spazia dalle rappresentazioni simboliche sui palazzi (e quindi sulla storia delle famiglie, ciò su cui la loro storia si focalizzava, e naturalmente anche l’intento dell’esecutore) al complesso sistema di simboli proprio dell’arte cristiana e all’interpretazioni di immagini specifiche in una determinata opera, permettendo anche una conoscenza assai più completa e profonda di tradizioni come quella bizantina e di periodi come quello medievale, intriso di simbologia cristiana ma non riducibile ad essa.
Ecco allora la nostra lista di volumi consigliati. Oltre a un paio di manuali generali, includiamo nella nostra selezione i migliori libri sull’iconografia cristiana e medievale, bizantina e rinascimentale. Cliccando sulle copertine e i titoli si accede alle schede complete dei libri su Amazon, con tutti i dettagli e le recensioni dei lettori.
Contenuti
Iconologia
L’opera di Ripa offre il più vasto repertorio delle immagini simboliche che a quel tempo ricoprivano le pareti dei palazzi e ispiravano agli scultori forme mitologiche e misteriose. Ogni immagine, commentata nei suoi valori simbolici con una chiara definizione, dà corpo a ciò che corpo non ha: così l’Abbondanza veste i panni di una donna bella vestita di verde; mentre una vecchia, brutta e mal vestita rappresenta l’Accidia; l’Affanno ha il capo chino e l’Amicizia è scalza, per correre più veloce al bisogno. La sua semplice struttura di vocabolario lo rende un testo che in ogni epoca ha saputo rispondere alle esigenze dei suoi diversi lettori. Da quando poi la scuola warburghiana, Gombrich in testa, ha riscoperto l’importanza dell’iconologia come “letteratura delle immagini”, l'”Iconologia” di Ripa è ritornata al centro dell’attenzione. Il volume riprende integralmente il testo del 1603, seconda edizione dell’opera, prima con le illustrazioni, riproducendone tutte le immagini originali.
Introduzione all’iconografia
Sono molte le opere del passato che presentano figurazioni di carattere simbolico il cui significato non è immediatamente comprensibile al moderno osservatore. L’iconografia è il ramo della storia dell’arte che si occupa dei soggetti e del loro significato. Disciplina relativamente giovane, ha conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi decenni. Per la profonda connessione che lega l’opera e il suo significato al contesto di vita e al modo di pensare dell’artista e dei suoi contemporanei, l’iconografia è fondamentale non solo per lo storico dell’arte, ma anche per lo storico della cultura e della letteratura. Questo libro costituisce un’agile introduzione all’iconografia, fornendone un panorama teorico e affrontando concetti complessi e spesso ostici come quelli di simbolo e allegoria. Oltre all’esame delle fonti letterarie degli artisti e dei manuali iconografici, ampio spazio è dedicato agli aspetti di carattere pratico, in particolare a ICONCLASS, il sistema di indicizzazione iconografico elaborato da Henri Van de Waal e ormai universalmente diffuso e utilizzato. Il riferimento ai principali siti internet contribuisce a farne un valido strumento per un primo approccio al mondo complesso e variegato dell’iconografia.
Studi di storia dell’arte, iconografia e iconologia
Dal Maestro dell’Osservanza, attivo nella Siena del ‘400, ai caravaggeschi Orazio Borgianni e Carlo Saraceni; da Guercino a Mario Ceroli, dalla critica di Libero de Libero al cosiddetto ‘Ciborio di Sisto IV”; da Rutilio Manetti alle questioni lessicali delle ‘Vite” del Baglione; dall’analisi delle strutture linguistiche e retoriche sottese al metodo compositivo di Giorgio de Chirico al riesame della ‘disputa critica del Barocco”; dalla ricognizione del pensiero di Lionello Venturi sul ritratto antico all’indagine sul processo d’informatizzazione di Iconclass; dalla cultura domenicana di Caterina da Siena, a quella francescana e al suo profondo amore per la Creatura; dalla contemplatività di san Girolamo al carisma profetico di Giobbe; dalla revisione ideologica imposta alla figura di san Carlo Borromeo alla mariologia di sant’Ambrogio; dall’iconografia alla filologia, dalla ricerca archivistica all’iconologia. I saggi di questa raccolta, scritti fra il 1997 e il 2006, sono collegati dall’idea della profonda continuità della Tradizione, che vige anche al di là delle fratture e delle discontinuità, e che ancora in questi tempi, nascostamente, mantiene viva la nostra identità.
Le vie dell’iconografia cristiana. Antichità e Medioevo
André Grabar ci offre con quest’opera, che è stata senza dubbio la prima del suo genere e per molti versi è rimasta insuperata, una veduta d’insieme di un millennio di arte cristiana, dal III al XIII secolo. L’accento vi è spostato dalla considerazione delle forme e delle tecniche artistiche all’indagine del contenuto intellettuale e del valore semiotico delle immagini, attraverso la cui analisi viene rintracciata e ricostruita l’interpretazione dei soggetti cristiani in epoche e zone geografiche differenti. L’autore smonta il meccanismo della creazione e stana, nel momento stesso della loro genesi, temi iconografici di lunghissima durata. Una ricca erudizione, associata alla capacità di servirsi con rigore di fonti eterogenee (dalle credenze popolari alle arti minori, al magistero ecclesiastico, alle speculazioni degli ambienti colti), fa di questo libro – organizzato come un dittico di cui antichità e medioevo costituiscono i pannelli – un testo di lettura assai piacevole, in grado di illuminare la storia dell’arte come anche la storia del cristianesimo.
L’iconografia medievale
L’immagine medievale non è, come sostiene un luogo comune, la “Bibbia degli illetterati”. Sottoponendo a critica le opere fondanti di Emile Mâle e di Erwin Panofsky, Jérôme Baschet riconsidera il concetto di iconografia, sgombra il campo da tutte le dissociazioni fra contenuto e forma e presta la massima attenzione ai dispositivi plastici mediante i quali il pensiero figurativo dota di senso le immagini. Il volume alterna proposizioni di carattere generale e studi approfonditi di alcuni manufatti medievali, come i celeberrimi rilievi romanici di Souillac o il ciclo dipinto della collegiata di San Gimignano, con l’obiettivo di cogliere la coerenza di un luogo di immagini e di analizzarne la struttura di insieme, indispensabile per un’iconografia rinnovata. Lontano dai caratteri stereotipati che si attribuivano un tempo all’arte medievale, Baschet dispiega un approccio seriale che svela la straordinaria inventiva delle immagini.
I segreti dell’iconografia bizantina
Una grammatica dell’iconografia cristiana. Così potrebbe essere definita la presente pubblicazione, in cui è offerta la trascrizione di un antico manoscritto bizantino, reperito nella prima metà del XIX secolo nel Monte Athos e trasmesso di generazione in generazione negli atelier dei monaci-pittori, almeno a partire dal XV secolo. Il manoscritto si compone di quattro parti che spiegano la maniera di preparare i colori e di come impostare gli affreschi e le icone. La pittura bizantina è una delle fonti più antiche dell’arte sacra tradizionale in Occidente, da cui emerge il carattere metafisico delle regole pittoriche trasmesse fra i monaci.
Studi di iconologia. I temi umanistici nell’arte del Rinascimento
Quando questi studi di iconologia uscirono nel 1939 negli Stati Uniti si imposero subito come un libro di estrema importanza, teorica e concreta, nel quadro della critica storica delle arti figurative. Si trattava, da un lato, di un testo capace di mettere a disposizione di un più largo pubblico i risultati di un lungo lavoro di ricerca e di studio degli aspetti programmatici, letterari ed eruditi dell’opera d’arte, in contrapposizione alle indagini di tipo formale degli storici dello stile; dall’altro quel libro significava una elaborazione organica dell’iconologia, come discussione sistematica di un modo di leggere il “pensiero” dell’arte e come studio dei significati propri al soggetto prescelto nella raffigurazione artistica, e quindi del contenuto storico, sociale, religioso, filosofico, culturale di cui le immagini sono diretta espressione. Una problematica che avrà grande fortuna, in particolare in Italia dove Panofsky “parve quale il liberatore della cultura storico-artistica italiana, da un lato dagli astratti distinti della storiografia di osservanza crociana, dall’altro dall’ermetismo decadente di tanta pseudo-stilistica”.
Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte
Con numerosi riferimenti ai testi letterari, questo dizionario firmato da James Hall illustra episodi e personaggi ricorrenti nell’arte occidentale di ispirazione classica o cristiana, dal Medioevo fino al Settecento. Nel libro si dispiega il complesso dei topoi del patrimonio iconologico occidentale, siano essi temi narrativi oppure figure storiche e allegoriche caratterizzate da precisi attributi che ne contrassegnano l’identità. Il volume, pubblicato in prima edizione nel 1983, è qui proposto in nona edizione dall’editore Longanesi.
Iconografia: l’origine del termine
L’iconografia è un ramo della storia dell’arte che si occupa della descrizione e classificazione di quanto raffigurato nelle opere d’arte.
Il termine deriva dal greco εἰκών (eikón, immagine) e γράφειν (grapheïn, scrivere). L’iconografia può riferirsi a personaggi o avvenimenti storici, così come a ricerche su specifici temi, come ad esempio quelli religiosi, che a partire dal XVI secolo hanno visto una fioritura notevole di studi e pubblicazioni.