Pur essendo sconosciuta ai più, la letteratura grigia è ormai oggetto di studio da molti anni, e la sua definizione comunemente accettata è stata formulata nel 1997 durante il “Congresso sulla letteratura grigia” tenutosi in quell’anno nel Lussemburgo, e poi migliorata nel corso del tempo.
Cos’è la letteratura grigia
Di seguito la definizione al momento comunemente accettata: “Informazione prodotta a livello governativo, accademico o industriale, in formato elettronico e cartaceo, non controllata dall’editoria commerciale, cioè da organismi o enti produttori la cui attività principale non sia quella editoriale.”
Di cosa si parla, in sostanza? Di tesi di laurea, di dispense di corsi universitari di brevetti e testi di ogni genere che vengono prodotte e rimangono all’interno di determinate organizzazioni. Occorre però precisare che questa letteratura include anche materiale prodotto da dilettanti o comunque non da professionisti né da personaggi noti.
Purtroppo ancora oggi si incontrano enormi problemi nella catalogazione di questi testi, a partire dalle difficoltà nel reperire i materiali. Nonostante questo è indubbio che la letteratura grigia abbia un grande valore storico e documentaristico, essendo composta da enormi quantità di testi sugli argomenti più disparati, redatti peraltro da autori estremamente eterogenei.
Differenze con la letteratura bianca
Cos’è la letteratura bianca possiamo dedurlo facilmente dalla definizione di letteratura grigia esposta poc’anzi. La letteratura bianca è quella composta da testi inseriti nel circuito commerciale o comunque fruibili da tutti.
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