Giulio Andreotti è stata una figura di spicco della seconda metà del Novecento italiano. Per decenni leader del partito dominante, la Democrazia Cristiana, subì anche un famoso processo per associazione a delinquere di stampo mafioso. La sua figura è rimasta nella storia non solo per il potere detenuto ed esercitato e per alcuni misteri che ancora la avvolgono, ma anche per la produzione saggistica dello stesso Andreotti, da sempre armato di una penna graffiante e consapevole. Per tutti coloro che volessero capire chi era Giulio Andreotti consigliamo dodici libri attualmente disponibili in libreria, tra cui volume anche molto recenti, dato che l’interesse per questa figura storica non si è mai spento.
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Edito da Solferino nel 2019 • Pagine: 488 • Compra su Amazon
È sopravvissuto a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e la Seconda. E a sei processi per mafia e omicidio. Giulio Andreotti è stato un esemplare unico del potere in Italia per longevità, sopravvivenza agli scandali, dimestichezza con gli apparati dello Stato e del Vaticano, consuetudine con le classi dirigenti mondiali del passato. È stato unico perfino nell'aspetto fisico, che ha nutrito generazioni di vignettisti. A cento anni dalla nascita, il 14 gennaio del 1919, ripercorrere la sua vita e la sua epoca significa fare i conti con la distanza siderale tra la sua Italia e quella di oggi. Dopo essere stato incombente per mezzo secolo come uomo di governo e come enigma dell'Italia democristiana, Andreotti non c'è più. E non solo perché è morto, il 6 maggio del 2013. Non esistono più la sua politica, la sua cultura, il suo Vaticano. Rimane solo l'eco lontana e controversa del «processo del secolo», che doveva chiarire le sue responsabilità e che invece si è concluso nel modo più andreottiano: con una verità sfuggente. Nel suo libro, ampiamente rivisto e aggiornato per questa nuova edizione, Massimo Franco racconta e analizza Andreotti e il suo mondo: gli alleati, i nemici, il suo alone intatto di mistero, ma anche la famiglia invisibile per decenni, e sorprendente nella sua stranissima normalità. Attraverso la silhouette curva del «Divo Giulio», aiuta a capire che cosa siamo stati e non siamo più.
Edito da Edizioni Mondadori nel 2010 • Pagine: 371 • Compra su Amazon
Questo libro è la biografia di un "sopravvissuto" un po' speciale: due guerre mondiali, sette papi, monarchia, fascismo, prima e seconda Repubblica, e ben sei processi per mafia. È la storia delle due vite (una precedente e una successiva ai clamorosi processi che lo hanno visto imputato per un decennio) di un ex potente, che solo a fatica può definirsi ex, dato che ancora oggi continua a far sentire la propria influenza in Italia. Ma, soprattutto, questo libro è la storia di un pezzo del nostro Novecento, visto attraverso le miserie e la nobiltà della classe dirigente cattolica: nel passaggio traumatico dalle cronache politiche a quelle giudiziarie, si coglie la perdita d'identità non solo di una nomenklatura, ma di un pezzo dell'Italia moderata.
Edito da Editori Laterza nel 2018 • Pagine: 144 • Compra su Amazon
Giulio Andreotti è stato assolto dall'accusa di associazione con Cosa nostra? Molti ancora oggi lo credono. Questo libro spiega come sono davvero andate le cose. Un volume di Gianfranco Caselli e Guido Lo Forte pubblicato da Laterza.
Edito da Manni nel 2013 • Pagine: 216 • Compra su Amazon
Giulio Andreotti, detto anche il divo Giulio, Belzebù, il papa nero, è il personaggio più longevo della storia italiana e al tempo stesso il più controverso. L'unico politico di statura nazionale di cui sono stati accertati i rapporti con la mafia almeno fino al 1980, ma anche l'amico sincero di molti pontefici e il generoso dispensatore di oboli agli orfani e alle vedove. Ascetico nei comportamenti ma capace di accumulare enormi quantità di fondi occulti per mantenere il potere. Nemico storico della sinistra, ma anche primo fautore di un governo appoggiato dai comunisti. Da Sindona a Moro, da Pecorelli a Dalla Chiesa, dai militari golpisti a Licio Gelli, dai palazzinari romani ai mafiosi siciliani, l'intera vita di Andreotti è costellata di delitti, di misteri, di nemici per bene e di amici impresentabili. Per decenni i vignettisti hanno lavorato intorno alla sua inconfondibile sagoma, la sua vita è stata costantemente illuminata dai riflettori, i suoi motti appartengono al lessico corrente degli italiani, eppure non è esistito nel paese un altro uomo così insondabile e irrimediabilmente distante dai suoi simili.
Edito da Nutrimenti nel 2012 • Pagine: 287 • Compra su Amazon
"È inimmaginabile per chiunque la quantità di Male che bisogna accettare per ottenere il Bene", afferma il Divo ritratto nel fortunato film di Paolo Sorrentino. E Giulio Andreotti, l'uomo in carne e ossa, di male ne ha attraversato tanto o, quantomeno, tante sono state le realtà opache che hanno accompagnato la sua storia. Fin dai tempi della Seconda guerra mondiale e dei suoi rapporti con i servizi segreti alleati, proseguendo con la stagione dei dossier, l'esplosione del terrorismo, le coperture degli stragisti neofascisti, l'allestimento di apparati non ortodossi, come Gladio e l'Anello, fino alle clientele necessarie per raccogliere consenso e ai rapporti ambigui con la mafia. Difficile dire se il Divo Giulio sia stato il maggiore statista italiano del Novecento o il grande Belzebù che si è nutrito della parte più oscura della storia nazionale. Quello che è certo è che ripercorrere la sua vicenda significa attraversare tutti i maggiori scandali italiani dal dopoguerra a oggi, dal golpe Borghese al delitto Moro, dalla P2 a Michele Sindona, fino all'omicidio del giornalista d'assalto Mino Pecorelli. Questa biografia di Giulio Andreotti, rigorosa e documentata, ricostruisce per la prima volta senza pregiudizi e senza timori l'intera storia.
Edito da Bur nel 31 May 2011 • Pagine: 179 • Compra su Amazon
Giulio Andreotti — sette volte presidente del Consiglio — ha attraversato come nessun'altro settant'anni della storia d'Italia, sempre ai posti di comando, con arguta e graffiante intelligenza. In queste pagine, traccia una sorta di ironica autobiografia in pillole, raccogliendo, come spiega egli stesso, "osservazioni, rilievi, indirizzi che hanno via via costituito la mia risposta o la mia reazione dinanzi a fatti, indirizzi, persone con cui mi trovavo a confrontarmi". Frammenti che paiono quasi aforismi — divertenti, cattivi, illuminanti — e che interpretano il nostro Paese molto di più di mille parole.
Edito da Skira nel 2019 • Pagine: 224 • Compra su Amazon
Questa "biografia per immagini" è stata promossa dalla famiglia di Giulio Andreotti per celebrarne il centenario della nascita, avvenuta a Roma il 14 gennaio 1919. Raccogliendo alcune delle più significative fra le migliaia di fotografie in cui Giulio Andreotti è stato ritratto nel corso degli anni, si sono volute ricostruire le fasi della sua lunga e intensa vita, sia pubblica - membro ininterrottamente del Parlamento dal 1945 al 2013, 27 volte ministro, 7 volte presidente del Consiglio - sia privata. Al contempo sono ricordati e illustrati decenni di vicende italiane e internazionali e le figure di molti altri protagonisti che con Andreotti vi presero parte, appartenenti a tutti gli ambienti, politici, culturali, del cinema, dell'arte, dello sport, di cui egli fu interlocutore ricercato e ascoltato e spesso amico personale. Preceduto dall'introduzione di Serena e Stefano Andreotti, il volume è suddiviso in sette sezioni tematiche: La vita privata; Settanta anni di politica italiana; Politica estera, la grande passione; Santa Romana Chiesa; La società civile; Lo spettacolo; Lo sport. La prima serie di immagini illustra la sua infanzia, gli studi, gli affetti familiari, i passatempi preferiti, cioè i viaggi, il gioco delle carte e le corse dei cavalli, il tifo per la squadra del cuore, la Roma.
Edito da Rubbettino nel 2010 • Pagine: 342 • Compra su Amazon
Il volume è il risultato degli studi compiuti sull'archivio personale di Giulio Andreotti. Il libro è diviso idealmente in due parti. Nella prima si affrontano diversi aspetti del carattere del senatore e della sua filosofia di vita: dalla Gioventù democristiana ai rapporti con la sinistra, alle posizioni sulla questione monarchica, del petrolio e del nucleare. Nella seconda parte ampio spazio è dedicato alla politica estera e ai rapporti con la Russia, l'Est e il mondo arabo, ai governi Andreotti e alla difficile Democrazia degli anni Settanta, ai suoi rapporti con il mondo cattolico e il Vaticano.
Edito da Morlacchi nel 2018 • Pagine: 416 • Compra su Amazon
Può il processo per l'omicidio di un giornalista al dentro delle cose riservate che scrive essere lo specchio di un Paese intrappolato in una rete di sangue e misteri? Sì, se davanti ai giudici ci sono un ex capo del governo, un magistrato, tre uomini di Cosa Nostra e un neofascista della Banda della Magliana. Anche se alla fine tutti saranno assolti. Sul banco degli imputati il sette volte presidente del Consiglio dei ministri Giulio Andreotti, il magistrato prestato alla politica Claudio Vitalone, il capomafia Gaetano Badalamenti, il tesoriere di Cosa Nostra Giuseppe Calò, un giovane della banda della Magliana e militante della destra Massimo Carminati, un picciotto del mandamento di Boccadifalco, Michelangelo La Barbera. Ma non è a causa dello spessore politico o criminale delle persone finite davanti ai giudici di Perugia, che il processo per l'omicidio di Carmine Pecorelli, ucciso a Roma il 20 marzo 1979, resiste all'obliterazione nell'archivio delle cose da dimenticare in fretta, resiste per un valore che travalica le sentenze e le posizioni dei singoli.
Edito da Edizioni di storia e letteratura nel 2017 • Pagine: 339 • Compra su Amazon
L'archivio Giulio Andreotti, dal 2007 all'Istituto Luigi Sturzo, conserva documenti relativi alla sfera sia privata che pubblica del senatore. Esso permette di ripercorrere in modo continuativo, dagli anni Venti del Novecento ai primi del nuovo millennio, la lunga attività di Andreotti uomo di governo e di partito, studioso, giornalista e saggista. Le carte ne testimoniano infatti il ruolo istituzionale, come ministro e presidente del Consiglio, con particolare riguardo alla politica estera e comunitaria, l'attività nel partito della Democrazia Cristiana, ma anche i rapporti con istituzioni e personalità della Chiesa, della cultura, dell'arte, dello sport, sia a livello nazionale che internazionale.
Giulio Andreotti e l’Intelligence. La guerra fredda in Italia e nel mondo
L’imputato imperfetto. Storia del processo Andreotti
Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 – Roma, 6 maggio 2013) è stato un politico e scrittore italiano. È stato tra i principali esponenti della Democrazia Cristiana, partito protagonista della vita politica italiana per gran parte della seconda metà del XX secolo.
A cavallo tra XX e XXI secolo subì un processo per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Fu assolto in primo grado dal Tribunale di Palermo. Il 2 maggio 2003 fu assolto anche dalla Corte d’appello di Palermo per i fatti successivi al 1980: per quelli anteriori a tale data, l’organo giudicante stabilì che Andreotti aveva commesso il reato di associazione per delinquere con Cosa nostra, e tuttavia fu emessa pronuncia di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. La Cassazione, infine, confermò la sentenza di appello condannando Andreotti al pagamento delle spese processuali.
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