L’editoria italiana ha molto da offrire sulla figura e le opere di Artemisia Gentileschi; i libri che vi consigliamo sono alcuni dei più bei volumi illustrati dedicati alla grande pittrice italiana, corredati da alcuni dei saggi più interessanti sulla sua vita e la sua carriera artistica.
Artemisia Gentileschi (nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli nel 1654) fu figlia del pittore Orazio Gentileschi, con il quale instaurò prima un discepolato e in seguito una vera e propria collaborazione. Purtroppo la mal riposta amicizia del padre nei confronti di un altro pittore, Agostino Tassi, artista dai trascorsi criminali, lo portarono ad affidare Artemisia alla sua guida. Tassi la violentò nel 1611, un evento drammatico che inevitabilmente segnò la vita e il percorso artistico di Artemisia. La pittrice negli anni successivi ebbe modo, spostandosi per l’Italia, di affinare la propria arte e realizzare molte opere che la resero una delle più grandi pittrici della scuola caravaggesca.
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Contenuti
Artemisia Gentileschi e il suo tempo
Artemisia Gentileschi a Napoli
Artemisia Gentileschi. L’artista in Italia
La passione di Artemisia
Artemisia di Anna Banti
Artemisia di Alexandra Lapierre
Lettere precedute da «Atti di un processo per stupro»
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Lettere di Artemisia
Gentileschi. Padre e figlia
Artemisia Gentileschi. Il cuore sulla tela
Artemisia Gentileschi nacque a Roma l’8 luglio 1593 da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei figli. Orazio Gentileschi era un pittore nativo di Pisa dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico Roberto Longhi, prima di trasferirsi a Roma «[…] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi). Fu solo dopo l’approdo nell’Urbe che la sua pittura raggiunse il suo apice espressivo, risentendo grandiosamente delle innovazioni del contemporaneo Caravaggio, dal quale derivò l’abitudine di adottare modelli reali, senza idealizzarli o edulcorarli e, anzi, trasfigurandoli in una potente quanto realistica drammaticità.
Battezzata due giorni dopo la sua nascita nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, la piccola Artemisia divenne orfana di madre nel 1605. Fu probabilmente in questo periodo che ella si avvicinò alla pittura: stimolata dal talento del padre, la bambina spesso lo guardava affascinata mentre si cimentava con i pennelli, sino a maturare un’ammirazione incondizionata e un lodevole desiderio di emulazione. Leggi la biografia di Artemisia Gentileschi su Wikipedia.