Per i tanti che sono affascinati dalle opere di Bansky proponiamo i migliori libri attualmente in circolazione dedicati alle opere e all’identità (ancora oggi incerta) del grande writer inglese. Come è facile immaginare, si tratta di volumi ricchi di bellissime illustrazioni, molti dei quali pubblicati dalla casa editrice L’Ippocampo. L’articolo è aggiornato con gli ultimi volumi e le ultime edizioni aggiornate dei testi disponibili a gennaio 2020.
Cliccando sulle copertine si accede alle schede complete dei libri su Amazon, con tutti i dettagli e le recensioni dei lettori.
Contenuti
I libri consigliati
La figura di Banksy rimane tuttora avvolta da un alone di mistero: del maggiore esponente della street art sappiamo solo che è nato a Bristol, ma non ne conosciamo la vera identità. Famosissime le sue opere sul muro di separazione tra la Palestina e Israele, e le installazioni selvagge nei maggiori musei del mondo. Gli stencil sono da sempre la tecnica preferita da Banski per i suoi lavori di guerilla art: e così, ritratti singolari ed umoristici di scimmie, di ratti, ma anche di poliziotti, soldati, vecchi e bambini si fanno i promotori di messaggi contro la guerra, il capitalismo e le istituzioni. Wall and Piece è un libro-cult. Lo stesso Banksy, autore dei testi, vi presenta per la prima volta l’essenziale del suo poliedrico lavoro.
Complementare di Wall and Piece (ma non ufficiale e volutamente dissacrante), Banksy – Siete una minaccia di livello accettabile oltre a raccogliere tutte le opere emblematiche dello street artist presenta i suoi ultimi lavori dal 2007 al 2018. Questa nuova edizione aggiornata include tra l’altro i pezzi più recenti fatti da Banksy tra cui quelli del campo profughi di Calais, Dismaland o il Walled Off Hotel di Betlemme. Un altro splendido volume dedicato all'artista pubblicato da L'ippocampo Editore.
"Banksy scrive e parla come dipinge. Delle sue parole colpisce la capacità di prendere per mano l'intervistatore o il lettore e portarlo con sé nella sua direzione, salvo poi abbandonalo sul più bello per muoversi in un verso totalmente opposto. Come di fronte a un colpo di scena cinematografico, ribalta clamorosamente la tesi del proprio ragionamento con chiose e conclusioni caustiche e disilluse che, se da un lato disorientano, dall'altro alimentano il senso di autocompiacimento dell'artista nell'essere spesso e volentieri illeggibile nelle sue contraddizioni [...]. È come se Banksy volesse metterci in guardia e ricordarci costantemente che le contraddizioni che spesso gli vengono rinfacciate non sono completamente risolte neppure nella percezione che egli ha di se stesso." Dall'introduzione.
Banksy è il simbolo dell’“arte allo stato urbano” che sta modificando il volto delle nostre città. Non si conosce con certezza la sua identità, eppure è uno dei creativi contemporanei più seguiti, da chi lo celebra come testimone geniale dello zeitgeist a chi lo declassa a effimero fenomeno commerciale. Quali sono i motivi che rendono l’autore di opere spesso elementari e destinate a vita brevissima un artista ormai di culto globale? Quale radice comune, se ne esiste una, può legare queste immagini spesso delicate e minimali alle esplosioni di colore sovente incomprensibili della street art?
In cinquant’anni, writing, street art e molte espressioni artistiche affini hanno profondamente cambiato il nostro modo di relazionarci allo spazio urbano. Street Art. Banksy & co. L’arte allo stato urbano è la prima grande retrospettiva dedicata in Italia a questo tema. Un modo per scoprire la storia dell’arte di strada nella New York degli anni Settanta e Ottanta, capire che le città vivono e comunicano attraverso un sovrapporsi non regolato di parole ed apprezzare una selezione di opere che offrono un ampio campionario della street art degli anni Duemila. Ma la mostra e il catalogo sono anche un invito alla riflessione sulla memoria di queste esperienze urbane.
Ma chi è Banksy? Com’è diventato quello che è adesso? Nell’esigente tradizione del giornalismo d’investigazione anglosassone, Will Ellsworth-Jones, in questo primo tentativo di biografia, parla con gli amici del writer, con gli artisti rivali, con chi lo frequentava quando era ancora uno sconosciuto e con chi gli era accanto mentre tentava di venire a patti con la sua improvvisa fama, chiedendosi infine quale sia il senso profondo della sua opera. Edizioni L'ippocampo.
Questa antologia abbraccia la carriera di Banksy dagli esordi nel 1999 a Dismaland (2015) sino alle creazioni più recenti realizzate nel 2016 e nel 2017 come The Walled Off Hotel a Betlemme. Un'immagine fotografica e un'analisi approfondita presentano in modo cronologico ogni opera, la sua genesi e i molteplici livelli di significato. Una serie di mappe con le coordinate geografico-cronologiche dei suoi lavori documenta l'evolversi di questo fenomeno planetario, dagli interventi nei musei alle aste memorabili di alcuni suoi pezzi. Robin Hood dell'era moderna, Banksy rimane avvolto nel mistero anche se spesso si diverte a monopolizzare le prime pagine di cronaca spiazzando tutti con un concentrato di genialità.
La sua arte si manifesta come un'esplicita e aspra provocazione nei confronti dell'arroganza dell'establishment, del conformismo, della guerra, del consumismo. Ma chi è Banksy? Molte le congetture, ma ad oggi si hanno poche certezze: tracciarne la biografia è impossibile, nonostante in molti abbiano tentato di farlo. La figura di Banksy è tuttora avvolta in un alone di mistero che si autoalimenta, definendo di fatto i tratti di un mito dei nostri tempi. La mostra di Milano e il catalogo ad essa affiancato raccontano l'origine del messaggio artistico dell'anonimo artista, proponendo una riflessione critica su quale sia e quale potrà essere la collocazione di Banksy nel contesto più generale della storia dell'arte.
Un omaggio all'opera di Banksy come graffitista nella sua città natale, Bristol. Lo colloca nello stesso contesto di 3D, di John Nation con il suo Barton Hill Youth Club, di Inkie, di FLX e degli altri artisti e musicisti che hanno fatto da collegamento tra Bristol e il giro hip hop originario di New York. Il libro è un resoconto dettagliatissimo degli anni formativi di Banksy e contiene oltre cento immagini, di cui molte inedite, delle sue opere realizzate a Bristol. Steve Wright fa risalire le radici di Banksy alla cultura rave degli anni 90 e fa un ritratto a tutto tondo di un artista la cui aura non accenna a declinare.
Chi potrebbe essere Bansky?
Il nome e l’identità di Banksy continuano a rimanere sconosciuti. Secondo uno studio condotto dal Mail on Sunday nel 2008, tuttavia, l’elusivo artista britannico sarebbe Robin Gunningham, già studente della Bristol Cathedral Choir School; i risultati di quest’inchiesta sono stati confermati dagli studiosi della Queen Mary University di Londra che, servendosi del cosiddetto «profilo geografico criminale», mutuato dalle tecnologie usate dalla polizia per ricercare i criminali, hanno fatto corrispondere l’identità di Banksy a Gunningham.
Alcuni, anche dopo un accenno fatto involontariamente durante un’intervista dal musicista britannico Goldie, ritengono che Banksy sia in realtà il musicista (e graffitista) Robert Del Naja dei Massive Attack.
Ciò malgrado, sulla reale identità di Banksy continuano i confronti e i dibattiti, e nessuno sa ancora con certezza chi si nasconda dietro quel nome; è stato speculato anche che Banksy in realtà si tratti di una donna, o di un collettivo di sei artisti riuniti sotto lo stesso nome.
Lascia un commento