In questo articolo scopriremo quali sono i migliori libri sui curdi e il Kurdistan, la “nazione invisibile”. In appendice riportiamo alcuni libri sulla “questione curda”, al centro di un forte dibattito culturale da anni, e un testo che consigliamo a tutti di leggere “Ghosts of Halabja: Saddam Hussein’s and the Kurdish Genocide” su uno dei grandi genocidi dimenticati dalla storia, il massacro di Halabja.
«Non abbiamo amici, se non le montagne»
Proverbio curdo
I curdi sono un gruppo etnico iranico originario dell’Asia occidentale, un popolo senza un vero e proprio stato, una nazione, che li rappresenti: tra i 30 e i 45 milioni di curdi abitano nel Kurdistan, la “nazione fantasma”, la regione geograficamente situata sul vasto altopiano che si trova nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia. Questo ampio territorio non è uno stato indipendente ma racchiude parti della Turchia, dell’Iran, dell’Iraq e della Siria.
I curdi trovano nella propria lingua il patrimonio identitario che li distingue dai vicini arabi e turchi che utilizzano idiomi afferenti a famiglie linguistiche differenti. La “questione curda”, come viene spesso chiamata, ruota intorno all’aspirazione di questo popolo verso l’autonomia e specularmente ai tentativi di assimilazione forzata, discriminazioni e persecuzioni vere e proprie da parte degli Stati in cui vivono, come la Turchia.
Le numerose rivendicazioni nazionaliste dei curdi sono sfociate nel corso della storia in ribellioni e atti di guerriglia a cui sono seguite violente ed efferate rappresaglie.
Il culmine della violenza è stato raggiunto con il genocidio dell’Anfal, uno dei grandi genocidi dimenticati della storia, che ha portato alla morte in Iraq tra 50.000 e 182.000 di curdi. Ancora oggi mancano all’appello 180.000 persone tra cui tantissimi bambini, si può solo immaginare la disperazione dei cari che sono sopravvissuti. La verità è nascosta nelle sabbie nei deserti dell’Iraq: sono ad oggi state rinvenute molte fosse comuni, tra le quali quella al confine con l’Arabia Saudita dove sono stati ammassati 2700 corpi, tutti vestiti in abiti tradizionali curdi.
Alla storia il massacro di Halabja, un atto vergognoso e di inaudita crudeltà ai danni dei curdi, avvenuto il 16 marzo del 1988 per ordine del dittatore Saddam Hussein, durante la guerra Iran-Iraq. In questa sventurata città del Kurdistan iracheno sono state usate armi chimiche contro la popolazione civile inerme, utilizzando l’iprite, acido cianidrico e gas neurotossici. Sulla città sono state sganciate bombe chimiche ogni venti metri, oltre cinquemila persone tra cui donne e bambini, sono morte in pochissimo tempo in preda a spasmi atroci a causa dei gas tossici.
Halabja convive ancora oggi con le conseguenze di questo crimine, nel suo territorio non cresce più un filo d’erba, le donne che erano state colpite con il gas hanno problemi di fertilità.
In questo nostro articolo che racchiude i migliori libri sui curdi e il Kurdistan, nonché alcuni testi molto validi sulla “questione curda”, il genocido curdo e sul massacro di Halabja.
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