Vi sono tanti, straordinari libri che approfondiscono il tema dei diritti umani e del perenne dibattito che si sviluppa intorno a essi, e che si spera divenga sempre più efficace e proficuo in tutto il mondo, specialmente nei paesi in cui vi è una chiara e terribile mancanza di attenzione verso di essi.
I diritti umani sono ciò che come società attribuiamo a ogni singolo essere umano per quanto concerne la libertà personale, la qualità della vita, la possibilità di autodeterminarsi, la libertà di culto e altro ancora. Ciò che riteniamo debba essere assolutamente concesso a ciascuno di noi.
La storia dei diritti umani è incredibilmente interessante e permette di comprendere da un punto di vista profondo l’evoluzione dell’umana società e del comune sentire umano. A determinare questi diritti abbiamo strumenti vincolanti dal punto di vista giuridico, come molte convenzioni internazionali (sul genocidio, sui rifugiati, sui diritti civili e politici, ecc.) e fonti non vincolanti ma comunemente ritenute fondamentali, come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
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I libri consigliati
Furono gli illuministi per primi a ridefinire un'etica dei diritti cosmopolita, razionale, umanitaria, fatta dall'uomo per l'uomo, capace di dar vita a un potente linguaggio politico dei moderni contro il secolare Antico regime dei privilegi, della disuguaglianza e dei diritti del sangue. Spaziando dall'Italia di Filangieri e Beccaria alla Francia di Voltaire, Rousseau e Diderot, dalla Scozia di Hume, Ferguson e Smith alla Germania di Lessing, Goethe e Schiller, sino alle colonie americane di Franklin e Jefferson, Vincenzo Ferrone affronta un tema di storiografia civile che si inserisce nel grande dibattito odierno sul nesso problematico tra diritti umani e autonomia dei mercati, tra politica e giustizia, diritti dell'individuo e diritti delle comunità.
Sessant’anni fa l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani. Evento storico, che sanciva per la prima volta i diritti e le libertà che spettano a tutti gli esseri umani, esso era non solo una reazione ai disastri della guerra appena conclusa, ma anche il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato nel '700. Dopo averne rintracciato le premesse nelle epoche precedenti, il libro di Marcello Flores ripercorre l’intera storia dei diritti umani, dall’Illuminismo a oggi. Si tratta di una storia non solo di concetti, idee, teorie filosofiche, politiche e giuridiche, ma anche di organizzazioni, associazioni, battaglie, di personaggi come Cesare Beccaria oppure Olympe de Gouges, Henri Dunant creatore della Croce Rossa oppure Eleanor Roosevelt.
A partire dalla “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” del 1948 i diritti umani sono al centro della politica globale e del diritto sovranazionale. Nel dibattito politico e sociale contemporaneo ci si richiama ai diritti, vecchi e nuovi, per contrastare o invocare interventi pubblici, per difendere valori o interessi, per sostenere differenti concezioni morali. L’idea di diritti universali dell’uomo appare tuttavia in Europa già all’inizio dell’età moderna: questo volume propone una sintetica ricostruzione storica dell’affermazione dei diritti, dalla teoria giuridica e politica del XVI e del XVII secolo fino alle Dichiarazioni internazionali della seconda metà del XX secolo.
Cosa sono i diritti umani? A che punto siamo con la loro tutela? Cosa possiamo fare noi, semplici cittadini, se non vogliamo restare sordi alle istanze di chi ne è privato? La problematica dei diritti umani, così importante sul piano politico, su quello delle ideologie e soprattutto del progresso civile degli Stati moderni, ha appassionato non solo uomini politici e organizzazioni intergovernative, ma anche associazioni religiose o sindacali, privati e organismi non governativi che si adoperano perché i governi si conformino sempre più alle norme internazionali a difesa di quei diritti.
La raccolta si propone come un agevole strumento per studenti che si dedicano allo studio dei diritti umani, principalmente nell’ambito di applicazione della Convenzione europea. A questo scopo si è deciso di non mirare alla completezza, ma di indicare specificamente alcuni temi che ci sono sembrati di maggiore interesse o rilevanza, accompagnando il richiamo alla giurisprudenza con la pubblicazione dei maggiori trattati in materia. Nella prima parte sono riprodotti alcuni testi internazionali nella loro traduzione italiana. La seconda parte contiene una scelta della giurisprudenza internazionale, con particolare riguardo a vicende o temi che hanno toccato o interessano profondamente il sistema giuridico italiano.
Con una panoramica sulle violazioni dei diritti umani, sulle lotte degli attivisti e sulle sfide vecchie e nuove, questo libro attraversa regioni geografiche e temi trasversali per scattare una foto del 2018 e immaginare il futuro: i conflitti, il commercio di armi, i diritti economici e sociali, la libertà d’espressione online e offline, i diritti delle donne e dei migranti. Le donne sono state le protagoniste di un anno di lotte per i loro diritti ma anche per difendere le loro comunità e le persone più vulnerabili. Per questo sono state prese di mira, vessate, attaccate. I difensori dei diritti umani, uomini e donne, non arretreranno finché i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani non saranno garantiti a tutti.
Il sistema internazionale di protezione dei diritti umani, la cui origine risale alla Dichiarazione universale del 1948, è in continua evoluzione. Una fitta rete di convenzioni impone agli Stati parti obblighi di astensione da certi comportamenti e obblighi di prevenzione e repressione di questi; e affida a comitati e a corti regionali il compito di interpretare tali obblighi in maniera dinamica e di gestire procedure di garanzia del loro rispetto. Dal 2006, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite svolge un’attività di controllo politico sull’osservanza dei diritti umani, principalmente attraverso le “procedure speciali” e la “revisione periodica universale”.
Un confronto inedito tra esperti di diritti umani e antropologi, in grado di andare oltre gli steccati del politicallly correct e le barriere delle proprie aree disciplinari, per indagare sulla possibilità di convivenza tra i diritti umani così come sono stati definiti nell’Occidente e le aspirazioni autentiche di popoli e persone di tutto il mondo. Guerre, movimenti di profughi e migranti, traffici di donne e bambini, nuove schiavitù, pulizie etniche, rivendicazioni di gruppi marginali, ridefinizione di confini nazionali e dei diritti sociali e civili sono i fenomeni al centro delle numerose ricerche sul campo in diversi paesi del mondo (Libia, Perù, Sri Lanka, India, Haiti, Italia, Congo) che compongono il volume.
I contesti sociali di questi ultimi tempi stanno stimolando numerose riflessioni sulla necessità di investire nella costruzione di contesti inclusivi e capaci di dare vita ai diritti umani. Per tutto questo è necessario l’apporto di discipline e saperi diversi. La sfida di questo volume è quella di fornire una lettura multidimensionale dei contesti sociali attuali e un’analisi delle barriere all’inclusione, che vanno ben oltre quelle architettoniche, e si nascondono nel linguaggio, nelle abitudini, nei pregiudizi sociali, nelle scelte politiche; di declinare i contributi che diverse discipline possono fornire alla costruzione di contesti inclusivi, incentrati sui diritti umani e sul benessere delle comunità e di tutte le persone.
Impiegare la forza della comunità internazionale per proteggere i più deboli: è questa una delle tendenze emergenti sul palcoscenico della grande politica. In realtà, tuttavia, l’umanitarismo serve interessi politici. Ricostruendo le guerre in cui, negli ultimi vent’anni, il movente umanitario è stato maggiormente utilizzato, gli autori dimostrano a quale logica ubbidisca questa tipologia di guerra caratteristica della nostra epoca, evidenziandone gli elementi più controversi. L’intervento militare trasforma spesso i deboli in forti e le vittime in carnefici. Non è quindi uno strumento perfetto per affermare il regno del diritto su scala universale. È invece un mezzo duttile per perseguire altri obiettivi, sfruttato tanto da attori locali quanto dalle grandi potenze.
La Dichiarazione universale dei diritti umani spiegata ai bambini. Immagini semplici e dirette come le domande dei bambini, ma essenziali e vitali. Per festeggiare i sessant’anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, un libro che ripropone tutti i 30 articoli. Ma questa volta diretto ai bambini a partire dai 6 anni, ai genitori, agli educatori e a quanti amano le cose semplici. Il testo si rivolge a chi spesso viene negata l’infanzia e a chi costruirà le basi del domani. A sottolineare l’universalità del tema le illustrazioni firmate da artisti provenienti da tutti i continenti che hanno voluto dire ai bambini che cosa significa essere liberi.
I diritti umani (o diritti dell’uomo) sono una branca del diritto e una concezione filosofico-politica. Essi rappresentano i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede.
Tra i diritti fondamentali dell’essere umano si possono ricordare: il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all’autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un’esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto.