La letteratura moderna e contemporanea offre molto agli amanti della natura. I libri memorabili sono tanti, dal bellissimo L’invenzione della natura di Andrea Wulf al Walden di Thoreau, dall’ormai celebre Nelle terre estreme di Krakauer (il libro da cui è stato tratto il film Into the Wild) al grande saggio di Merlau-Ponty in cui il pensatore francese presenta e discute le più importanti riflessioni dei filosofi occidentali dedicate alla natura. Di seguito vi riportiamo 10 volumi (tra cui un paio di romanzi e tre splendidi volumi fotografici) che raccontano la natura in modi diversi ma sempre affascinanti, per tutti coloro che la amano e vorrebbero scoprire di più su di essa e su come l’uomo ci si è rapportato nel corso della storia.
I migliori libri sulla natura
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Contenuti
L’invenzione della natura
Descritto dai suoi contemporanei come “l’uomo più famoso al mondo dopo Napoleone”, Alexander von Humboldt fu uno dei personaggi più affascinanti e stimolanti del suo tempo. Nato nel 1769 in una ricca famiglia aristocratica prussiana, rinunciò a una vita privilegiata per scoprire come funzionava il mondo. I suoi viaggi e le sue esplorazioni in ogni angolo del globo ne plasmarono il pensiero e ne fecero un personaggio leggendario, ammirato e citato come diretta influenza non solo da studiosi come Charles Darwin e Henry David Thoreau, ma anche da letterati come Goethe e Wordsworth; Jefferson scrisse che Humboldt era “tra i principali artefici della bellezza” della sua epoca. Tuttavia, questa straordinaria personalità, a cui dobbiamo il nostro stesso concetto di natura e l’idea moderna di ambientalismo, sembra oggi pressoché dimenticata, e mentre il suo nome resiste ovunque, le sue opere prendono polvere sugli scaffali delle librerie. Andrea Wulf, acclamata storica e autrice di bestseller, si è immersa nelle opere di Humboldt, ne ha seguito le tracce in tutto il mondo, visitando gli stessi luoghi e scalando le stesse montagne, per restituire a Humboldt, con questo libro, il posto che egli merita nel pantheon della natura e delle scienze.
L’orologio della natura
Ti piacerebbe imparare a prevedere il tempo basandoti sui segnali che la natura ci lancia? Oppure comprendere gli animali e le piante che ci circondano? Peter Wohlleben ci invita a educare i sensi per percepire i segnali del vento, delle nuvole, delle piante e degli animali. Fuori dalla nostra porta di casa avvengono migliaia di piccoli e grandi fenomeni, belli e affascinanti, quasi magici, dobbiamo solo imparare a percepirli, alla scoperta della natura. Possiamo capire che tempo farà osservando i fiori, le calendule possono dirci che ore sono e le gru, sapendo come guardarle, si trasformano in termometri viventi. Un manuale ricco di divertentissimi aneddoti e preziose informazioni, ma soprattutto un appassionato appello a rispettare e vivere pienamente la natura che ci circonda.
La natura
L’autore, Maurice Merleau-Ponty, uno dei più importanti filosofi francesi di indirizzo fenomenologico e uno degli intellettuali più originali del nostro secolo, legge, interpreta e discute in queste pagine le più significative riflessioni che i filosofi occidentali hanno via via dedicato alla natura. Si confronta così con il pensiero dei Greci, di Cartesio e con le riflessioni più moderne, da Schelling a Bergson, fino a Husserl. Il libro, uscito postumo, è la testimonianza dell’ultimo grande tema affrontato al Collège de France da Merleau-Ponty prima della sua improvvisa scomparsa nel 1961. “La Natura è un oggetto enigmatico, un oggetto che non è del tutto oggetto… non ciò che ci è dinanzi, ma ciò che ci sostiene”.
La foresta nascosta
Al centro di questo libro vi è un cerchio di un metro di diametro. Meno di un metro quadrato di foresta del Tennessee, che grazie all’abilità di Haskell diventa una finestra spalancata sul vasto mondo della natura: il biologo americano è infatti “convinto che le storie ecologiche della foresta siano tutte rappresentate in un’area grande quanto un mandala, e addirittura che la verità della foresta possa essere rivelata in modo più intenso e chiaro dalla contemplazione di una piccola superficie che non indossando gli stivali delle sette leghe per coprire lunghe distanze in un intero continente senza però scoprire quasi nulla”. Per un anno Haskell è andato quasi ogni giorno nel luogo prescelto e il suo resoconto è un ritratto vivido della foresta e dei suoi abitanti colti nel mutare delle stagioni. Ogni breve capitolo inizia con una semplice osservazione: una salamandra che guizza da sotto le foglie, l’effimera fioritura dei fiori selvatici primaverili, il dinamico germogliare delle felci, due chiocciole fuse in un groviglio amoroso…
Walden. Vita nel bosco
Come può un libro all’apparenza così remoto nel tempo e nello sguardo sul mondo parlare come pochi altri al nostro presente? Walden è infatti il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847 nella campagna del Massachusetts. E tuttavia è il testo da cui oltre un secolo dopo prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo. Un semplice diario, che all’esperienza intima unisce la descrizione della vita quotidiana, materiale, fatta di suoni, silenzi, paesaggi reali e immaginari, è per contrasto una riflessione sull’economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno formando come potenza. Tra le righe in cui la penna di un maestro mette in scena la semplicità della vita fra i boschi, scopriamo anche perché Thoreau è l’autore cui si ispireranno Gandhi e le controculture contemporanee.
Nelle terre estreme
Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista “Outside” che suscitò enorme interesse. In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo.
Wild
Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta. Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l’America selvaggia per oltre quattromila chilometri, tra montagne, foreste, animali, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza tutto il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente. Una storia di avventura e formazione, di paura e coraggio, di fuga e rinascita.
Wild. Incontri e natura
Il libro, pensato in occasione del ventennale dell’organizzazione Jane Goodall Institute Italia, di cui Jane Goodall è presidente onorario, è un emozionante viaggio per immagini e testi alla scoperta di luoghi incontaminati e incontri in natura. Oltre 170 immagini, accompagnate da testi, in cui il naturalista e fotografo Alessandro Bee, vincitore di 4 premi al prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year, conduce il lettore dagli iceberg della Groenlandia alle tigri del Bengala, dal deserto del Sahara ai gorilla di montagna, dalle aquile di mare della Norvegia al lago di lava del Nyiragongo, con immagini selezionate dal punto di vista dello sguardo, della luce e del movimento. Prefazione di Jane Goodall.
Nella natura selvaggia. Incontri ravvicinati con animali e paesaggi da salvare
Nella natura selvaggia è l’esordio editoriale in Italia del fotografo scozzese David Yarrow, diventato un protagonista della scena internazionale per la sua straordinaria capacità di ritrarre la bellezza e la varietà degli habitat animali e degli insediamenti umani più selvaggi della Terra con immagini artistiche rigorosamente in bianco e nero. Questo volume è una selezione di foto dai più spettacolari reportage realizzati da Yarrow negli ultimi cinque anni, in Africa – il continente che gli è più caro e congeniale – e in altre destinazioni remote sparse fra Giappone, Alaska e Antartide. Ispirato da una profonda e pluridecennale passione e dal desiderio di condividere e preservare le ultime grandi specie selvagge e le culture tribali e indigene che ancora sopravvivono nei vari continenti, Yarrow si dimostra non solo un grande fotografo, ma anche un animalista appassionato e un artista unico al mondo.
Natura selvaggia. 50 mete attraverso i continenti
Corredato da immagini inedite, descrizioni dettagliate, approfondimenti storici e preziosi consigli di fotografi rinomati, questo volume di A. Borin vi condurrà in un viaggio intorno al mondo, attraverso i continenti, alla scoperta di quei luoghi in cui la natura si rivela in tutto il suo splendore. Un vademecum per chiunque desideri conoscere le destinazioni più spettacolari, selvagge e sorprendenti del nostro pianeta.
Poesie sulla natura
Concludiamo con un paio di belle poesie sulla natura, per riflettere e viaggiare con la mente.
Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima,
per confondermi con l’universo
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere.Lord Byron
L’erba ha così poche occupazioni –
un mondo di semplice verde
con solo farfalle su cui meditare
e api da ospitare –
non ha da fare altro che cullarsi
tutto il giorno ai suoni melodiosi
che le brezze portano leggere –
e accogliere in grembo la luce –
e inchinarsi ad ogni cosa –
e infilare le gocce di rugiada
come perle, per tutta la notte –
e diventare così raffinata
che una duchessa invano attenderebbe
da lei un invito, un saluto, un’attenzione.
E quando muore, non fa che trapassare
in odori divini –
come umili spezie addormentate
o nardi che si spengono –
per poi finire in supremi fienili
e sognare tutti i giorni.
L’erba ha così poche occupazioni –
mi piacerebbe tanto essere fieno.Emily Dickinson