Per i tanti appassionati di orologi ecco 10 libri tra i migliori disponibili sul mercato, dedicati agli orologi da polso e a quelli a pendolo (per questi ultimi la scelta editoriale è molto più ridotta, ma qualcosa è ancora reperibile), più un paio di volumi sugli orologi solari, ovvero sulle meridiane, e un volume sugli investimenti in orologi di lusso. Oltre ai cataloghi, come potete vedere sotto, abbiamo incluso nella lista alcuni volumi dedicati alla storia dell’orologeria e alla pratica di riparazione degli strumenti.
Nel 2023 abbiamo aggiornato l’articolo sostituendo alcuni vecchi volumi fuori commercio con i migliori libri sugli orologi editi di recente, in particolare “Orologi da polso. Tutti gli esemplari che fanno la storia”, “Orologi. I modelli più rari ed esclusivi”, “Lo stile del tempo. La storia degli orologi da polso dal 1900 a oggi” e infine il manuale di orologeria Hoepli. Cliccando sulle copertine si accede alle schede complete dei libri su Amazon, con tutti i dettagli e le recensioni dei lettori.
Contenuti
Orologi da polso. Tutti gli esemplari che fanno la storia
Orologi. I modelli più rari ed esclusivi
Lo stile del tempo. La storia degli orologi da polso dal 1900 a oggi
The watch book. Ediz. inglese, tedesca e francese
L’arte di sfidare il tempo. Eberhard & Co
Orologeria. Manuale di riparazione e restauro
Orologiaio riparatore. Tecnica e pratica
Tutti i pendoli della Galileo
Formule e metodi per lo studio degli orologi solari piani
I segreti degli orologi solari. Manuale per leggere, comprendere e progettare meridiane
Investire in orologi di lusso
Orologi
Curiosità: il numero 4 negli orologi antichi
Negli orologi che indicano le ore con i numeri romani, il numero indicante le ore 4 è talvolta riportato graficamente con il segno “IIII” e non “IV”: la prima forma, quella romana originale, viene preferita o per motivi di simmetria grafica all’interno del quadrante dell’orologio o per motivi di economicità nell’uso dei materiali (soprattutto il bronzo dei quadranti più vecchi) per la compilazione del numero stesso. Infatti, scrivendo “IIII”, si avevano in totale 28 caratteri. Con quattro colate in uno stampo con una “X”, una “V” e cinque “I” si ottenevano tutte le cifre necessarie senza sprechi. La scrittura corretta prevedeva invece meno caratteri, 26, ma più colate del precedente schema.
Ma vi è anche un motivo storico: in quanto, agli albori delle meridiane, tale numero facilitava la conta delle ore alla povera gente priva di istruzione. Entrando poi così profondamente nella quotidianità, che quasi tutti i costruttori di orologi che seguirono lo adottarono.
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