In Italia esistono diversi splendidi libri sul rap che ne narrano la storia sulla scena italiana e quella mondiale, che ci parlano dei grandi protagonisti del genere e della sua evoluzione. Ve li riportiamo insieme ad alcuni dei più famosi e venduti volumi autobiografici dei rapper italiani.
Abbiamo completamente rivisto l’articolo nel 2023 aggiungendo un gran numero di libri sul rap e i rapper per restare al passo coi tempi. L’enorme interesse suscitato dal genere e il suo successo in continuo aumento si rifletto anche sulla produzione editoriale, sempre più ricca e interessante. Tra i volumi aggiunti di recente segnaliamo la nuova edizione di “Rap. Una storia italiana” e “Storia del rap italiano” pubblicato da poco, oltre al volume “Gangsta rap” che mappa con dovizia di particolari, foto e infografiche il mondo del rap gangster.
Sul fronte delle biografie abbiamo aggiunto volumi dedicati a Tupac Shakur, Fabri Fibra e Kendrick Lamar.
Ecco la nostra lista di volumi consigliati. Cliccando sulle copertine si accede alle schede complete dei libri su Amazon, con tutti i dettagli e le recensioni dei lettori. Le edizioni riportate sono le più aggiornate disponibili a febbraio 2023.
I libri consigliati
Rap. Una storia italiana
Storia del rap italiano
Gangsta rap
Dal Rap alla Trap
Nato a New York all’inizio degli anni Settanta dall’incontro tra reggae, dub, funk, soul, slam poetry e la manipolazione dei vinili per ottenere scratch e break, il rap è diventato nel corso degli anni il genere più popolare dell’epoca contemporanea. La sua influenza oggi si estende ovunque, ben oltre le classifiche dei singoli più venduti: nella cultura pop, negli stili di vita urban, nella moda, nel linguaggio giovanile, nell’arte. Questo processo di popolarizzazione del rap è avvenuto nel corso di quattro decenni, prima per gradi e poi, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, in modo sempre più rapido e pervasivo. Un’accelerazione dovuta, anche, alla crescente popolarità di alcune sue figure iconiche come Tupac, Jay-Z e Kanye West.
Quali sono i momenti cruciali dell’evoluzione del rap? Chi sono i suoi top player? Quali sottogeneri sono emersi, scomparsi e si sono reinventati strada facendo? Ecco “Il rap anno per anno”, una carrellata divertente, stimolante e ricca di illustrazioni sulle più importanti canzoni rap – dal 1979 in poi – raccontate, confrontate e analizzate. Shea Serrano sviscera ogni brano discutendo il suo effetto sullo sviluppo e il progresso della musica rap. Con una prefazione di Ice-T e analisi che coprono un’area vastissima, da Rapper’s Delight della Sugar Hill Gang all’indelebile influenza di Tupac con Dear Mama, fino all’esplosione della superstar Drake con Best I Ever Had, questo libro non tralascia alcun dettaglio della storia del rap.
Nato come una delle quattro discipline dell’Hip Hop, il movimento culturale sorto per dare forma e visibilità all’identità giovanile dei ragazzi afroamericani, il rap si è trasformato nel fenomeno musicale più importante e di successo dai tempi del rock and roll. Ma che cosa c’è dietro e dentro il mondo del rap? Da dove nasce? Chi sono stati i pionieri? Quali gli artisti, manager, discografici, che dalla metà degli anni ’70 hanno trasformato una musica che sembrava una moda passeggera, in un’industria multimilionaria? Chi è il più grande rapper di sempre? Che significa “guerra delle coste”?
Gli anni Duemila rappresentano per il rap statunitense un periodo complesso e controverso, con la sua età dell’oro alle spalle e i momenti drammatici attraversati con la tragica uscita di scena di Tupac Shakur e The Notorious B.I.G. Però anche il nuovo millennio ha indiscutibilmente scritto pagine di storia importanti. Tra queste, Eminem, è arrivato a guadagnarsi un posto tra i migliori rapper di sempre; un ex spacciatore di crack sopravvissuto a nove colpi di pistola, 50 Cent, ha riportato New York in vetta alle classifiche; il genio musicale del produttore e rapper Kanye West ha riscritto le regole del gioco, mentre il talento lirico di Kendrick Lamar ha riacceso i riflettori sulla West Coast. Ma soprattutto un nuovo sottogenere del rap, la trap, ora riempie le piste dei club.
Partendo dall’assunto che è inconcepibile e forse quasi blasfemo tentare di “manualizzare” una disciplina che nasce dalla strada e che si apprende solo sul campo, con il contatto diretto e il confronto con gli altri rapper, questo libro si propone di sintetizzare poche indiscutibili regole. La scansione del tempo, l’impostazione vocale, la grammatica e le dinamiche del racconto, cioè regole che sono trasversali al genere rap perché valide anche per le altre forme di scrittura musicale odi narrazione in assoluto. Il valore aggiunto è rappresentato dall’esperienza, maturata in anni di attività, che l’autore, esponente della scena italiana, mette, a disposizione. Il manuale non offre risposte esaustive e assolute certezze, ma umilmente propone un punto di vista concreto e fondato. E, per non cadere nella trappola dell’univocità, è colorato dagli interventi di vari rapper.
Non un romanzo né l’ennesima inutile autobiografia di un vip. Chi lo ha scritto è il protagonista indiscusso della scena rap nel nostro Paese, Fabri Fibra, pluri-disco di platino. Lo ha scritto per dire che il rap, musica della ribellione e dell’emancipazione ovunque, da noi risuona a vuoto, trovando un terreno sterile per il proprio messaggio. Perché? Il problema è l’Italia, Paese che ha la delirante pretesa di paragonarsi ad altre realtà socialmente avanzate, come la Francia, l’Inghilterra o gli Stati Uniti, ma è dominato da una generazione di vecchi che hanno schiacciato i giovani, hanno ucciso la creatività, hanno ipnotizzato le menti. È un “matrix”, come lo definisce Fibra, una palude nella quale gli italiani sono felicemente intrappolati.
Tutto ha inizio sulla statale Milano-Lecco dove di cose da fare ce ne sono poche e prospettive ancora meno. Emilietto ha un padre artista che entra ed esce dagli ospedali per un disturbo della personalità, una madre che si spacca la schiena per portare un po’ di soldi a casa, e tanta rabbia in corpo. Consuma i pomeriggi al parchetto e le serate in discoteca, ma all’improvviso nella sua vita irrompe l’hip hop. È uno shock, è l’America. Con il freestyle, i graffiti e il rap, Emilietto scopre che New York è a un euro da casa sua. Basta arrivare a Cologno e da lì prendere la metro per essere al Leoncavallo, al Cantiere, al muretto di piazza San Babila e in tutti i luoghi di Milano che hanno fatto e continuano a fare la storia dell’hip hop in Italia.
Nel 2003 usciva "Mi Fist", un disco che avrebbe cambiato per sempre le sorti della musica italiana; i suoi artefici sono i Club Dogo, un gruppo che, con il suo talento e il suo immaginario, è ormai entrato nella storia della musica. Con un linguaggio inedito e coraggioso, un sound senza compromessi e originalità e credibilità, il collettivo ha aperto la strada a generazioni di rapper e producer. Ma come si arriva a rivoluzionare un genere musicale e, con esso, la cultura stessa di un Paese tradizionalista e restio alle novità come il nostro? A raccontarlo è Don Joe, che dei Club Dogo è il produttore e con le sonorità da lui create ha gettato le fondamenta per un cambiamento epocale. Don Joe rivela i retroscena dietro la sua carriera. Una storia ricca di aneddoti e consigli utili a chi si trova a intraprendere la stessa strada oggi.
Tutti vogliono un fenomeno. La storia di Fabri Fibra
Tupac. Storia di un ribelle
The butterfly effect. La storia di Kendrick Lamar
Aggiungiamo alla lista anche la biografia di Eminem in lingua inglese intitolata The Way I Am.
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