I libri sul Santo Graal sono sempre molto affascinanti, data la straordinaria leggenda che avvolge la coppa con la quale si suppone Gesù abbia celebrato l’Ultima Cena e dove Giuseppe D’Arimatea raccolse il sangue del figlio di Dio dopo la sua crocifissione. La leggenda del Santo Graal avrebbe un’origine gotica, orale, con i primi racconti che sono incentrati su Percival.
La ricerca del Sacro Graal ha una grande importanza nella letteratura europea, nondimeno la questione è così affascinante da esser divenuta centrale in una lunga serie di romanzi e di film (tra cui val la pena di ricordare, quanto meno, il popolarissimo “Indiana Jones e l’ultima crociata” di Steven Spielberg). Vediamo allora quali sono i migliori libri sul Graal, tra saggi e romanzi.
Le più recenti aggiunte alla nostra lista di libri sul Sacro Graal sono “Il Santo Graal. La verità sulla tradizione del calice di Cristo” di Orazio Antoniazzi e “Il racconto del Graal. Un mito universale fra storia, cultura e simboli”, a cura di Giacomo Prati e Alessandro Coscia, edito da Jouvence. Cliccando sulle copertine si accede alle schede su Amazon con i dati dei libri e le recensioni dei lettori.
Contenuti
Il Graal. I testi che hanno fondato la leggenda
Metamorfosi del Graal
Il libro del Graal. Giuseppe di Arimatea-Merlino-Perceval
I tre cavalieri del Graal
Il mistero del Graal
Il racconto del Graal. Un mito universale fra storia, cultura e simboli
Il Santo Graal
Sulle tracce del Graal
Il Santo Graal. La verità sulla tradizione del calice di Cristo
Il Graal ritrovato
Il codice segreto del Graal. Misteri e cospirazioni
Il libro segreto del Graal
L’eroe di Poitiers: Alla ricerca del Santo Graal
Richard Wagner. Parsifal e il segreto del Graal
L’origine della leggenda
Il mito del calice o piatto di Gesù affonda le sue radici in epoche remote antecedenti al medioevo. La fonte di questa credenza è Jacopo da Varagine, il quale nel 1260 circa, racconta nella Legenda Aurea che durante la prima Crociata del 1099, i Genovesi trovarono il calice usato nell’Ultima Cena.
Uno dei primi reperti a cui si attribuì la leggenda fu quello che ad oggi viene chiamato il Sacro Catino, ovvero il piatto o calice utilizzato da Gesù nell’Ultima Cena; si tratta di un vaso, intagliato in una pietra verde brillante e traslucida, recuperato dal condottiero della Repubblica di Genova Guglielmo Embriaco Testadimaglio dalla Terrasanta, quando al fianco di Goffredo di Buglione contribuì in maniera decisiva alla caduta di Gerusalemme. Re Baldovino fece scrivere sopra la porta del Santo Sepolcro: Praepotens Genuensium Praesidium, a ricordo della incredibile impresa dei Genovesi e riportò nel 1101 il reperto, che è ancor oggi conservato al Museo del Tesoro della cattedrale di San Lorenzo a Genova… Per altre informazioni storiche rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata al Santo Graal.
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