In questo articolo scopriremo quali sono i migliori libri sul suicidio.
Con il termine suicidio, dal latino sui caedere (ovvero uccidere sé stessi), si indica l’atto con il quale un individuo si causa volontariamente la morte. Suicidarsi significa scegliere di voler morire: chi purtroppo prende o pensa di prendere questa via sente la vita come una sofferenza senza fine, talmente insopportabile da preferire porre ad essa fine.
Non esiste una sola causa che porta una persona a commettere suicidio: eventi gravi nel ciclo di vita, malattie, traumi di varia origine, gravi perdite o lutti possono portare a idee suicidarie. Statisticamente parlando sono a maggior rischio gli individui psicotici e le persone che si ammalano di una forma grave di depressione (sia monopolare che bipolare) che vedono nel suicidarsi l’unica strategia di coping in grado di fermare il dolore mentale. Esiste poi una forte correlazione tra alcuni disturbi della personalità e la tendenza al suicidio, come nel disturbo borderline di personalità: la natura intrinseca di questo disturbo pervasivo del tono dell’umore comporta una forte disregolazione emotiva, rabbia intensa ed impulsività.
Ma, in realtà, in certe condizioni e senza la presenza di psicopatologie pregresse, possiamo dire che tutti possiamo essere a rischio di commettere suicidio. Spesso sono i giovanissimi, gli adolescenti, che hanno tutta la vita dinanzi a sé, a suicidarsi. Ma quali sono le cause di gesti così estremi da parte dei ragazzi? A questa domanda tentano di rispondere i testi presenti in questo articolo che trattano delle idee suicidarie in età evolutiva.
Nella nostra selezione dei migliori libri sul suicidio questo fenomeno viene indagato attraverso differenti prospettive, ponendo lo sguardo non solo sull’individuo che vuole suicidarsi ma anche sui familiari che sono sopravvissuti alla morte volontaria di un proprio caro, come descritto nel bellissimo libro di Antonio Loperfido e Rosèlia Irti “La metamorfosi della sofferenza: dopo il suicidio di un familiare”. Nostra selezione abbiamo scelto di inserire anche un testo particolarmente delicato “Il suicidio e l’anima” di James Hillman: un classico della psicologia da leggere e rileggere attentamente. In questo libro l’autore “mette in discussione la prevenzione del suicidio, va a indagare l’esperienza della morte, accosta la questione del suicidio non dal punto di vista della vita, della società e della “salute mentale”, bensì in relazione alla morte e all’anima. Considera il suicidio non soltanto come una via di uscita dalla vita, ma anche come una via di ingresso nella morte”.
Cliccando sulle copertine si accede alle schede complete dei libri su Amazon, con tutti i dettagli e le recensioni dei lettori. Le edizioni qui riportate sono quelle più aggiornate disponibili.
Contenuti
Il suicidio e l’anima
La metamorfosi della sofferenza. Dopo il suicidio di un familiare
A chi appartiene la mia vita? Il suicidio nella modernità
Il suicidio. Non ci siamo mai detti addio. Lo strazio di chi resta
Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza
La prevenzione del suicidio
Il suicidio nei migliori libri di filosofia, sociologia, psicologia e psichiatria
Manuale di suicidologia
Il suicidio- L’immortalità dell’anima. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue
Il suicidio: Eziopatologia, valutazione del rischio e prevenzione
Terapia cognitivo comportamentale breve per la prevenzione del suicidio
Suicidi
Autopsia di una mente suicida
Il suicidio nella popolazione carceraria
Il rischio di suicidio. Valutazione e gestione
Di suicidio purtroppo sono morti tantissimi artisti e poeti strappandoli via alla vita prematuramente. Dal pittore Vincent Van Gogh, che si suicidò sparandosi con una pistola sull’addome al nostro amatissimo Cesare Pavese che si tolse la vita in una camera di albergo romano, ingerendo del sonnifero a neanche quarantadue anni. La poetessa Sylvia Plath si tolse la vita infilandosi la testa nel forno a gas.
Siamo ancora ben lontani dall’inquadrare e quindi combattere efficacemente questo fenomeno che causa una sofferenza straziante non solo in chi il suicidio lo tenta, ma anche nelle persone che “restano”.
Lascia un commento