Vi sono diversi manuali di paleografia latina, greca e che più in generale forniscono approfondimenti utili agli studiosi e a chi desidera approcciarsi per la prima volta alla disciplina. Di seguito vi segnaliamo i migliori libri di paleografia tra quelli attualmente disponibili in Italia.
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Contenuti
Lezioni di paleografia
Manuale sulla paleografia libraria con citazioni su quella documentaria (soprattutto diplomatica) a partire dai tempi antichi sino ai primi libri stampati. Il libro è firmato dal professor Giulio Battelli e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana; il testo, lungo 256 pagine, è alla sua quarta edizione ed è molto chiaro nelle descrizione e facilmente fruibile non solo dagli studenti ma da chiunque voglia avvicinarsi all’argomento.
Prima lezione di paleografia
I libri, i documenti privati e pubblici, le iscrizioni, le lettere, i graffiti, le scritte pubblicitarie e altro ancora: in una lezione magistrale i problemi e il modo di operare della paleografia intesa come storia globale della cultura scritta. Un libro di Armando Petrucci pubblicato da Laterza. Ecco l’indice: Premessa – I. I luoghi e gli spazi – II. Scrivere e no – III. Potere vs. libertà – IV. Tipologie e funzioni – V. Tecniche e modi – VI. Scrivere a… – VII. Testi scritti, testi perduti, testi ritrovati – VIII. Scrivere e conservare la memoria – Riferimenti bibliografici.
Paleografia Greca e Latina
Questo trattatello contiene la storia compen diosa della paleografia greca e latina, con spe ciale riguardo ai codici; mi sono permesso di modificarlo in qualche punto, e di farvi poche aggiunte, sia nel testo, sia in nota, non con l’intenzione, in me specialmente temeraria, di correggere e completare l’autore inglese, ma di ridurre a forma perfetta di manuale indipen dente cao che non era nella redazione originale che un articolo di enciclopedia, con riferimento ad altri articoli dell’opera stessa, e di ampliarlo per la parte italiana là dove l’autore, straniero, scrivendo per gli stranieri, era stato più parco di notizie. Per le non molte aggiunte modificazioni mie mi sono valso largamente degli scritti del chiarissimo Prof. Cesare Paoli, che io qui cito una volta per tutte.
Dizionario di abbreviature latine ed italiane
Unico e insostituibile strumento di lavoro quotidiano per il vasto mondo di storici, archeologi, studiosi di letteratura e di arte antica e medievale, il Cappelli, pubblicato per la prima volta nel 1899, è un repertorio di abbreviature usate nelle carte e nei codici, specialmente del medioevo, riprodotte con oltre 14.000 segni incisi, con l aggiunta di uno studio sulla brachigrafia medievale, un prontuario di sigle epigrafiche, l antica numerazione romana e arabica e i segni indicanti monete, misure, pesi. La nuova edizione presenta, oltre a notevoli aggiunte e correzioni, un significativo numero di nuove abbreviazioni ricavate attraverso uno spoglio sistematico di fonti antiche, tardoantiche e medievali. 7ª edizione aggiornata a cura di Mario Geymonat e Fabio Troncarelli.
Paleografia latina
Questo volume di Giorgio Cencetti, ormai un classico nella materia, presenta un panorama della storia della scrittura latina dalla sua genesi, intorno al VII secolo a. C., fino al XVI d. C.; comprende anche un capitolo sulla papirologia. Il noto manuale, ristampato in forma compatta e agevole, conta 196 pagine ed è pubblicato dalla casa editrice Jouvence.
Carta e penna. Piccolo glossario di paleografia
Che cos’è un palinsesto? Quando si definisce maiuscola una scrittura? Lo studente e il lettore curioso troveranno qui risposte a questi ed altri quesiti tecnici. Il volume si propone infatti come raccolta ragionata di termini e locuzioni della paleografia latina e di alcune discipline connesse, in particolare la codicologia. Ogni voce è articolata in concise e chiare spiegazioni, talvolta con brevi digressioni sulla storia del lemma, e segnala – ove necessari – rimandi ad altre voci ed approfondimenti. Di facile consultazione, la raccolta nasce dall’esigenza di disporre di un agile strumento di supporto allo studio della paleografia latina.
Iscrizioni greche. Un’antologia
Questa antologia di iscrizioni greche raccoglie più di settanta documenti – dall’VIII secolo al 31 a.C. – presentati in edizione scientifica, corredati di lemma genetico, apparato, traduzione italiana e commento. Il libro, frutto della collaborazione di cinquanta studiosi italiani, è destinato alla ricerca e alla didattica, principalmente universitaria, per la storia greca e l’epigrafia e si presenta come uno strumento innovativo che mancava nel panorama editoriale italiano. La storia epigrafica illustrata nel volume corrisponde a una concezione estesa delle testimonianze epigrafiche, inclusiva del divenire politico, diplomatico e istituzionale, ma allo stesso tempo attenta alla società, alla cultura, all’economia, alla religione, alle emozioni, a tutti quegli aspetti cioè che, insieme, possono dar conto delle trasformazioni dell’identità dei Greci dall’età arcaica a quella ellenistico-romana. Anche per questo, diversamente dalle sillogi precedenti che costituiscono il punto di riferimento della disciplina, nel testo trova maggiore spazio la Grecia “terza”, quel vasto mondo greco che si estende al di là di Atene e Sparta e che vale la pena illustrare anche dal punto di vista epigrafico.
Breve storia della scrittura e del libro
È sempre più diffusa la consapevolezza che la storia letteraria comprende, come momento irrinunciabile, lo studio della trasmissione dei testi. Sono perciò indispensabili, a chiunque si accosti al testo letterario o documentario, le nozioni elementari di storia della scrittura, storia del libro e critica del testo. Questa guida descrive le forme del libro manoscritto, dall’antico “volumen” al codice umanistico; quelle del libro a stampa, dai primi gloriosi esperimenti quattrocenteschi ai giorni nostri; illustra l’evoluzione della nostra scrittura dalle origini alle tipizzazioni medievali e umanistiche; offre, infine, una sintesi dei problemi relativi all’edizione critica dei testi.
La scrittura. Un viaggio attraverso il mondo dei segni
L’autrice intende affrontare il problema di come culture diverse abbiano risolto l’esigenza primaria di raccogliere, memorizzare e trasmettere le informazioni attraverso 20000 anni di storia. Come la lingua, anche i sistemi di scrittura si sono evoluti, adattati ed estinti. Questo libro descrive le trasformazioni del discorso e delle idee nel loro passaggio ad una forma visibile (pittografica, sillabica o alfabetica), attraverso riferimenti cronologici e geografici. Il testo è accompagnato da 125 illustrazioni, provenienti dalle collezioni della British Library e del British Museum, e da dodici pagine di tavole che riproducono le varie forme di scrittura.
L’origine degli alfabeti e dei numeri
A lungo trascurato dalla storiografia culturale italiana, il trattato De origine hebraicarum, graecarum ac latinarum literarum deque numeris omnibus dell’umanista napoletano Benedetto Di Falco appare qui per la prima volta nella sua traduzione con testo latino anastatico. Opera atipica e affascinante per la sua straordinaria ricchezza di riferimenti alla numerologia pitagorica, alla cabbala, alla filosofia platonica, alla mitologia grecoromana e all’astrologia di stampo ficiniano, essa fu data alla luce in un anno cruciale per la storia del Mezzogiorno: quel 1541 in cui morì a Napoli Juan de Valdés e in cui cominciarono ad addensarsi i cupi nembi dell’Inquisizione su molti liberi pensatori meridionali suoi seguaci. La tesi del curatore, confortata da importanti documenti e da sorprendenti indizi, è che in realtà L’origine degli alfabeti e dei numeri sia stata il frutto della collaborazione fra Di Falco e altri personaggi della scena intellettuale napoletana della prima metà del XVI secolo: soprattutto i salentini Francesco Cavoti e Matteo Tafuri che operavano da “magistri” presso dimore patrizie della capitale come quella dell’arcivescovo di Otranto Pietro Antonio Di Capua.
Cos’è la paleografia?
Con paleografia, neologismo nato nel XVIII secolo dal greco παλαιός (palaiós), “antico” e γραφή (grafé), “scrittura”, si definisce lo studio delle caratteristiche e dell’evoluzione delle prime forme di scrittura. In particolare, essa consiste nella capacità di leggere, interpretare e datare testi manoscritti, e di saperne riconoscere l’autenticità.
Originariamente disciplina ancillare legata esclusivamente alla filologia classica (e dunque allo studio di manoscritti medievali contenenti testi latini e greci), l’espansione degli studi ha portato all’elaborazione di branche relative allo studio di testi manoscritti appartenenti a qualsiasi sistema scrittorio di qualsiasi ambito cronologico: non esiste, dunque, una sola paleografia, ma tante paleografie quanti sono gli alfabeti oggetto di studio filologico.
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