Riccardino, il volume pensato come chiusura della serie con il commissario Montalbano, esce oggi nelle librerie italiane, fisiche e online, in una doppia versione: oltre alla normale edizione Sellerio l’editore pubblicherà anche la versione con inclusa la prima stesura del romanzo, risalente al 2005.
L’attesissimo romanzo di Andrea Camilleri, scomparso nel 2019, ha già registrato un’impressionante mole di preordini, a testimonianza dell’affetto nutrito dai lettori italiani per lo scrittore siciliano e il suo più famoso personaggio.
Le differenze tra la prima stesura del 2005 e quella definitiva del 2016 sono principalmente di carattere linguistico: la trama è sostanzialmente la stessa, ma lo stile, l’impasto lessicale cambia, si evolve. Da qui la decisione, considerando anche il grande interesse dimostrato dall’autore per le sue fatiche stilistiche, ecco la scelta dell’editore di presentare entrambe le versioni al pubblico, occasione che molti fan siamo certi vorranno cogliere. Ecco le due copertine e la descrizione ufficiale:
Anno 2005: Camilleri ha appena pubblicato La luna di carta. Sta lavorando alla successiva avventura della serie, ma in estate consegna a Elvira Sellerio un altro romanzo con protagonista il commissario Montalbano. Si intitola Riccardino. L’accordo è che verrà pubblicato poi, un domani indefinito, si sa solo che sarà l’ultimo romanzo della saga Montalbano.
Anno 2016. Sono passati 11 anni durante i quali sono usciti 15 libri di Montalbano. Andrea Camilleri sente l’urgenza di riprendere quel romanzo, che è venuta l’ora di «sistemarlo». Nulla cambia nella trama ma solo nella lingua che nel frattempo si è evoluta. Né muta il titolo che allora considerava provvisorio ma al quale ormai si è affezionato e che nel 2016 decide essere definitivo. Un titolo così diverso da quelli essenziali ed evocativi e pieni di significato ai quali siamo abituati, in cui risuonano echi letterari: La forma dell’acqua, Il giro di boa, Il ladro di merendine, L’altro capo del filo. Ma Riccardino segna quasi una cesura, una fine, ed è giusto marcare la differenza sin dal titolo.
Ma come è nata l’idea, e soprattutto perché?
Racconta Andrea Camilleri in una vecchia intervista che a un certo punto si era posto il problema della «serialità» dei suoi romanzi, dilemma comune a molti scrittori di noir, che aveva risolto decidendo di fare invecchiare il suo commissario insieme al calendario, con tutti i mutamenti che ciò avrebbe comportato, del personaggio e dei tempi che man mano avrebbe vissuto. Ma poi, aggiunge, «mi sono pure posto un problema scaramantico». I suoi due amici scrittori di gialli, Izzo e Manuel Vázquez Montálban, che volevano liberarsi dei loro personaggi, alla fine erano morti prima di loro. Allora «mi sono fatto venire un’altra idea trovando in un certo senso la soluzione».
Ecco: la soluzione la scopriranno i suoi tantissimi affezionati lettori di questo Riccardino che pubblichiamo ricordando Andrea Camilleri con gratitudine grandissima.
Non possiamo che concludere augurando a tutti i fan del commissario Montalbano una buona lettura.
Lascia un commento