Ecco il testo del DDL Scuola 2015 targato Giannini e Renzi in versione integrale: il documento base per la riforma del settore scolastico che sta scatenando proteste e manifestazioni in tutta Italia, e che in questi ultimi giorni ha visto Renzi alle prese con difficoltà impreviste, data la battuta d’arresto al Senato, nella I Commissione Affari Costituzionali e la precaria maggioranza nella Commissione Istruzione del Senato.
Il testo del DDL Scuola 2015 del ministro Stefania Giannini per la riforma fortemente voluta dal premier Matteo Renzi è al centro del dibattito politico e sociale di queste settimane. Il voto definitivo al Senato sull’approvazione della riforma scolastica è previsto tra il 22 e il 29 giugno 2015, ma per arrivarci Renzi dovrà passare dalla Commissione Istruzione del Senato dove sembra possa mancare la maggioranza, e molti si augurano che le grandi difficoltà incontrate dal Presidente del Consiglio possano condurlo a rivedere alcuni punti cruciali della riforma.
Testo DDL Scuola 2015 Giannini-Renzi: la versione integrale in PDF
Il testo del DDL Scuola 2015 per la riforma consta di circa 140 pagine ed è liberamente consultabile, in versione PDF, al seguente link fornito dal sito OrizzonteScuola.
In questo link al sito della Camera dei Deputati si trovano le importanti schede di lettura sulla “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” e la sintesi degli emendamenti approvati dalla Commissione Cultura sul DDL Scuola del 2015. Naturalmente è bene mantenersi aggiornati perché nuovi emendamenti potrebbero essere approvati nei prossimi giorni.
DDL Scuola 2015, gli emendamenti al testo completo presentato alla Camera
Si parla di oltre duemila emendamenti al DDL Scuola per la riforma voluta da Renzi, ma come sempre in questi casi pochissimi saranno gli emendamenti effettivamente approvati prima della votazione definitiva del testo. La vera domanda, quindi, è quali modifiche, tra le tante, avranno l’okay di Renzi e dei suoi uomini al governo. A oggi 11 giugno si hanno poche certezze: da qualche giorno si sta effettivamente lavorando a modifiche relative alla tanto criticata figura del super–preside, ma occorre subito precisare che i cambiamenti in questione al testo del DDL Scuola 2015 saranno probabilmente lontani da quanto chiesto dagli operatori del mondo della scuola. La strada sembra essere quella di piccole modifiche utili, perlopiù, a rendere più facilmente e rapidamente applicabile la riforma stessa.
Altro emendamento che potrebbe passare, dato che secondo le ultime notizie sul DDL Scuola Renzi sarebbe incline ad accettarlo, è quello relativo all’introduzione di un tetto alle detrazioni fiscali fruibili da chi manda i propri figli in delle scuole private/paritarie. Ma il megastanziamento di fondi alle scuole private resterebbe, pertanto è facile capire come quest’altra, minuscola, modifica al DDL per la riforma della scuola appaia come un contentino a chi protesta, quasi uno sberleffo. La rabbia nel mondo dell’Istruzione è ancora forte e diffusa in modo omogeneo: come ammesso dallo stesso Premier la riforma è riuscita a far arrabbiare tutti, ma l’ammissione di Renzi non sembra indicare la volontà del presidente del Consiglio di cambiare realmente una legge che per molti è talmente deleteria che andrebbe semplicemente ritirata.
Da qui a fine giugno, a meno di ulteriori slittamenti che non sono affatto da escludere, si conoscerà il destino del disegno di legge sulla scuola, quindi su assunzioni, presidi, sussidi, concorsi e via discorrendo. Le prossime settimane, è facile prevederlo, saranno di fuoco.
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