
Edito da Valeria Savatteri nel 2022 • Pagine: 239 • Compra su Amazon
Angela ha un dono: fin da piccola, riesce a prevedere le sensazioni e le emozioni che una persona proverà nel prossimo futuro, semplicemente toccandola. Sotto la guida di Nonna Elena, ha passato la vita nascondendo il suo dono a tutti, evitando il più possibile qualsiasi controllo medico. Se il suo potere venisse alla luce, finirebbe su tutti i giornali, i suoi cari cercherebbero di sfruttare il suo dono per denaro, diventerebbe un caso di studio per la comunità scientifica, non potrebbe fidarsi di nessuno. Se invece non venisse creduta, verrebbe inghiottita dal vortice di discriminazione e isolamento che circonda le malattie mentali.
Per quasi vent'anni, Angela vive dietro una maschera di apparente normalità, con un'attenzione estrema, a tratti morbosa, verso il mondo esterno, dimentica di sé stessa e delle proprie sensazioni. E ci riesce particolarmente bene: conclude gli studi, trova amiche fidate, vive una storia d’amore, inizia una carriera di successo. Tutto sembra andare per il verso giusto… fino a quando, in seguito ad un attacco particolarmente violento, perde conoscenza e si risveglia su un’ambulanza, diretta all’ospedale più vicino. Qui, Angela farà i conti con le sue paure più recondite e con la volontà misteriosa che governa il suo cervello, fino all'arrivo di un nemico invisibile, impalpabile, che le precluderà la fonte stessa del suo dono: il contatto con gli altri esseri umani.

Spesso è una sensazione di qualche secondo, un rapido cambio d’umore, accompagnato a volte da un lieve malessere. Altre volte è un’esperienza più vivida e intensa, che perdura per tutta la durata del contatto.
Gli attacchi possono accadere all’improvviso, nei luoghi e nei momenti più disparati – sui mezzi pubblici, durante le visite mediche di routine, con una stretta di mano, nel bel mezzo di un rapporto intimo. Spesso la colgono alla sprovvista, costringendola a fingere colpi di tosse, dolori improvvisi, o inventare scuse su due piedi. Crescendo è diventata esperta nel mascherare le sue reazioni: con la scuola, e soprattutto con il suo ingresso nel mondo del lavoro, era diventata una necessità.
Nonostante innumerevoli ricerche e notti insonni passate su internet, Angela non è mai riuscita a scoprire la causa biologica
dei suoi attacchi. E nonostante desideri ardentemente conoscerne l’origine, sa bene che una diagnosi ufficiale potrebbe portare a danni irreparabili. Non può rischiare visite mediche, o esami diagnostici. Meglio di no, meglio non sapere. E soprattutto, meglio che il resto del mondo non sappia.
Per questa ragione, da quasi vent’anni Angela vive la vita in punta di piedi, destreggiandosi in un intrico di regole autoimposte, nel bel mezzo di un campo minato dove gli esplosivi aspettano solo lei.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea per la storia mi è venuta in sogno, la notte del 15 gennaio 2021. Ho sognato di una donna che era capace di prevedere il futuro delle persone semplicemente toccandole, e mi raccontava come avesse “riaggiustato” la sua intera esistenza per evitare che le persone con cui entrava in contatto si accorgessero del suo dono. Mi sono svegliata di soprassalto e ho sentito l’urgenza di scrivere qualche appunto nelle note del telefono, perché di rado mi capita di avere sogni così vividi, lucidi… e di ricordarmeli il mattino dopo. Quella pagina di note è diventata una pagina di word, poi due… e poi più di 200.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Onestamente, la scrittura in sé non mi è pesata! Sono sempre stata una persona molto determinata e costante, tratti che ho ereditato dallo sport (ho praticato per anni karate a livello agonistico, e oggi sono una di quelle strane persone che corrono 10km per divertimento). Complice il lockdown e il lavoro da remoto, mi ero imposta di scrivere ogni giorno, almeno 300 parole, sfruttando ogni momento libero: nella mezz’ora di pausa tra una call e l’altra, la sera dopo il lavoro… e ovviamente nei weekend. Di questo passo, a luglio la prima stesura era finita. La parte difficile è arrivata dopo! Mi ero inizialmente affidata ad una casa editrice indipendente, che purtroppo si è rivelata poco seria. Così, dopo innumerevoli (e dolorosi) ritardi… ho preso la situazione in mano, ho messo a tacere la sindrome dell’impostore e ho deciso di autopubblicarmi!
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Amo il realismo magico in ogni sua forma! Carlos Ruiz Zafòn è il mio autore preferito di sempre, seguito subito dopo da Isabel Allende e Gabriel Garcìa Marquez. Di recente, ho imparato ad apprezzare anche Margaret Atwood, Naomi Alderman e il distopico di stampo femminista… tra gli italiani, invece, Cesare Pavese e Elena Ferrante hanno un posto speciale nel mio cuore.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nata e cresciuta in provincia di Varese, ma dal primo anno di università ho vissuto a Milano, a Singapore e a Copenhagen. Ora sono fissa a Milano, ma appena posso torno a casa per il weekend… la città è bella, stimolante, ma correre in riva al lago e respirare l’aria buona nei boschi non ha rivali!
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto lavorando al mio secondo romanzo! Si tratta di un genere totalmente diverso: un distopico ambientato nel 2084, in cui la maggior parte delle persone di genere femminile perdono improvvisamente il ciclo mestruale e la possibilità di concepire. Un romanzo “tosto”, in cui affronto il tema dell’autodeterminazione, la riduzione del corpo femminile alla sua mera funzione riproduttiva, e alla volontà di volerla controllare a tutti i costi. E stando a quello che succede negli Stati Uniti, è un tema di grande attualità, e ad essere onesta, mi spaventa molto. Come donna, e come essere umano.