
Edito da Transeuropa nel 2022 • Pagine: 38 • Compra su Amazon
Poesia elettrica al battere di denti. Il sensismo e il sentimentalismo sono banditi dalla poesia di Boncaldo: nessun elemento di realtà, nessun “mero fatto” viene esaurito in una descrizione. Qui il linguaggio gioca una partita contro sé stesso, i suoi limiti, per far emergere l’illimitato, o se vogliamo l’irriducibilità dell’essere al contenuto di una proposizione. Climax di versi indomiti, ascesa da atmosfere rarefatte, anche ironiche, che addensano l’espressività in una deriva che frange gli io, la parola, fino a perdere ogni referente.

come brina sulle sgretolate screpolature
vieni
e sobilli atavici sedimenti
di fiori sconosciuti e incandescenti
incredule ombre
che l’acqua non regna, lontana
che bagna:
suffragetta, partigiana, femme.

Come è nata l’idea di questo libro?
È successo un autunno, i Sovversi hanno deciso di insorgere contro il loro autore per rendersi pubblici, non accettavano più di essere subalterni alla titolarità autoriale e così in un atto democratico si sono sollevati per emergere nel panorama editoriale, non riconoscendo più l’autorità dell’autore per riprendersi la loro attualità
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Il libro non è mai stato portato a termine, è ancora in fieri. Non credo possa esaurirsi, forse solo materialmente.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Cattafi, Rosselli, Campana, Cavalli, Ungaretti, Rilke fra i grandi poeti. E poi Cortàzar, Huxley, Tondelli, Frank Herbert, Tadini, Dostoevskij.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho vissuto in Sicilia, sono partito, dopo il naufragio mi sono ritrovato a Bologna, che mi ha adottato. Sono ancora qui, ma ogni tanto torno alle origini.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il progetto è liberarmi di me. Sto lavorando ad un nuovo lavoro, che dovrebbe essere il naturale proseguo dei Sovversi. Si chiamerebbe Senzanome, come ciò che sottace, libera e muta in affollata solitudine.