“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
(Marcel Proust)
In libreria per Edizioni Espera il nuovo libro di Ada Foschi, archeologa classica storica dell’arte e giornalista, dedicato all’antica città di Palmira.
Tadmor | Palmira tra due mondi. Spazi per gli dei a misura degli uomini è sì un libro di archeologia, ma è soprattutto un libro per viaggiare. Ada Foschi infatti nelle 84 pagine di questo bellissimo testo, caratterizzato da una elegante grafica ed impreziosito da alcune tavole dell’artista Maurizio Aprea, restituisce al lettore una visione inedita dell’antica città siriana.
Come dice Roman Payne “Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città o del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati”. E proprio alla scoperta del volto della Sposa del deserto ci guida la Foschi.
Ferita profondamente dalla guerra civile islamica, questa città ha ancora molte storie da raccontare e il cammino che ci suggerisce l’autrice è un percorso quasi intimo: il suo sguardo oltre alla ricerca e alla descrizione del volto architettonico di Tadmor, in lingua locale significa appunto Palma, ci porta a leggere dentro e al di là dei suoi monumenti con l’appassionata voglia di condividere e ricordare il tempo in cui questo luogo pulsava di vita, crocevia di vie mercantili e culturali.
Nel periodo di più grande splendore, la città entra nell'orbita del potere romano e si trova a essere in equilibrio tra due mondi: spartiacque tra l'influenza culturale occidentale e la fortissima identità locale. … Era in un certo senso un enigma tra Oriente e Occidente, un ponte in equilibrio, quasi un miracolo tra due mondi.
Le pagine di questo volume ci svelano l’edilizia degli antichi santuari, ci raccontano lo spazio e la sua suddivisione e grazie alla scrittura immaginifica della Foschi possiamo immergerci nel tempo che fu: così ci ritroviamo invisibili spettatori di culti antichi all’interno dei suoi templi o per le strade testimoni della vita vivace e multiforme all'ombra dell'oasi.
Molto si è scritto su Palmira ma per la prima volta in questo libro si ha la sensazione non di leggere di una antica città, ma di viverla e di respirarne i profumi e i fermenti. Si viene rapiti dal fascino di un popolo nomade che ha saputo nutrirsi degli scambi con altre genti, che ha saputo fondere culture e tradizioni senza perdere la propria identità, che nell’essere nomade ha tratto la forza per vivere il deserto.
Recensione inviata da Flavia Salomone
Edito da Espera nel 2021 • Pagine: 84 • Compra su Amazon
Per ricostruire il volto di una città i monumenti non bastano. Bisogna leggere dentro di essi e al di là di essi. Bisogna decifrare i modi economici e sociali che ne sono alla base. Molti hanno scritto di Palmira, ma in questo volume c'è, oltre alla ricerca e alla descrizione del volto architettonico della città, l'inquietudine appassionata di condividere e ricordare, di far conoscere ai lettori ciò che è stata Palmira nel corso della sua storia antica, nel suo periodo di più grande splendore, quando la città entra nell'orbita del potere romano e si trova a essere in equilibrio tra due mondi: Palmira resterà ancora durante l'età imperiale, nonostante l'influenza culturale occidentale, una città ibrida, con una fortissima identità locale.
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