
Edito da Diego Rossi nel 2022 • Pagine: 200 • Compra su Amazon
Il numero “25” compare all’improvviso sulla superficie della Luna. Il fenomeno è visibile a occhio nudo dalla Terra e in poche ore provoca sorpresa e confusione. La gente non sapendo cosa voglia dire vuole scoprirlo. Grazie ai telescopi si notano altri particolari che cominciano a decifrare l’enigma. L’ipotesi più credibile sembra essere che sia stato scritto da una cultura extraterrestre. La Presidente degli Stati Uniti decide di far parte della missione che andrà sulla Luna per tentare un primo contatto. Intanto il direttore dell'ESA e una linguista dello staff presidenziale, ispirati da un'intuizione comune, seguono alcuni indizi sulla Terra per decifrare quello che viene definito il “messaggio lunare”. L’interpretazione è sconcertante...

Per una strana coincidenza, Kitaki Kaito cercava spesso la Luna di prima mattina. Kaito era un famoso ricercatore, che aveva passato metà della sua vita in mare. Quando navigava aveva l’abitudine di calcolare la longitudine confrontando la posizione tra la Luna e il Sole a un’ora stabilita. Non c’era più bisogno di stratagemmi così antiquati, ma per il professor Kitaki questo restava un esercizio piacevole, che lo riportava indietro nel tempo.
Il 14 agosto del 2084 la Presidente degli Stati Uniti, Linda Stark, e il capitano di una nave da ricerca diretta a Taiwan, Kitaki Kaito, avevano cercato con gli occhi la Luna nello stesso istante.
Washington era deserta, erano le 18:00 di un’afosa serata estiva e Linda Stark si trovava ancora al lavoro con il suo staff, alla Casa Bianca. Era appena terminata una riunione per il vertice sul risanamento ambientale.
Dall’altra parte del pianeta, il peschereccio R.V. Nippon rientrava sulle coste orientali di Taiwan, a circa cento km in linea d’aria da Taipei. Kaito sorseggiava una tazza di tè in piedi sulla prua della barca. Si godeva gli spruzzi del mare. L’orologio segnava le 07:00 in punto.
A Washington la serata era limpida e la Luna, ancora molto vicina alla Terra, appariva più grande del normale. A Taipei il sorgere del Sole schiariva il cielo e la Luna cominciava a scomparire. Linda e Kaito avevano notato un mutamento sul bordo superiore del satellite nello stesso momento.
Linda Stark stava facendo finta di esaminare un rapporto, accostata alla ringhiera del balcone della sala ovale, ma in realtà stava ponendo la sua domanda al cielo e non riusciva a credere ai suoi occhi. Vide qualcosa di strano e pensò che fosse un aereo di passaggio a confonderla.
Il capitano Kitaki Kaito scrutò due marinai che stavano col capo sollevato e immobilizzati sul ponte. Erano comparsi strani segni neri sulla superficie della Luna, forse erano lo scarabocchio di fumo dell’ultima ciminiera sulla costa, oppure gli sbuffi di scarico di una petroliera in lontananza.
All’inizio il fenomeno somigliava a piccole macchie d’inchiostro che si spandono su un foglio, ma lentamente i punti erano mutati in righe spesse fino a ricongiungersi. Non poteva essere il caso, né un fenomeno geologico a formare il numero…
«Venticinque!» si sentì urlare da un marinaio del peschereccio, mentre indicava la Luna.
La tazza del capitano Kitaki era scivolata sul timone, andando in mille pezzi. Il rumore di cocci aveva portato un brivido sulla nave, colmando il vuoto di un silenzio ingannevole, capace di ingoiare il boato di frane e di terremoti che potevano abbattersi in quel momento sulla superficie lunare.
«Venticinque,» sussurrò Linda Stark, poi chiamò il segretario e con voce accorata gli chiese «cosa diavolo succede?»
Erano trascorsi pochi secondi, milioni di nasi erano all’insù, milioni di bocche restavano spalancate. Uomini, donne, bambini così sbalorditi da trattenere il fiato, lanciarono un grido all’unisono. La notizia si diffuse per imitazione di altri, solitari o raccolti in gruppi, ognuno ripeteva il gesto istintivo di alzare la testa per capire e poi perdersi, dimenticando qualunque altra cosa.
«È una pubblicità?»
«…E di cosa?»
«È uno scherzo?»
«…Fatto da chi?» si chiedevano le persone dello staff, provando a cercare affannosamente un telescopio. Le luci dell’intero edificio presidenziale erano state abbassate per migliorare la visuale. Il livello di sicurezza era arrivato a defcon 4. La Presidente Stark mormorò la definizione del defense readiness condition:
«Allarme verde, rischio generale di livello 4 in tempo di pace. Misure di sicurezza e dei servizi segreti aumentati. Ogni operatore può seguire le operazioni quotidiane. Non ci sono minacce imminenti in nessuna operazione eseguita.»
Sospirò. Fissava, ancora incredula, la scritta emersa in un punto familiare della volta celeste. Cercò di immaginare le conseguenze. Due domande le confondevano la mente, «Com’è stato possibile?», e soprattutto «Perché?»
Il suo segretario stava coordinando le due assistenti, entrate in contatto rispettivamente con la NASA e il Centro Astronomico.
Nella libreria della sala ovale spiccavano una edizione rara dell’Amleto, quella scientifica dei Principia Mathematica di Newton e quella fantastica di Dalla Terra alla Luna di Jules Verne. Linda Stark, turbata dal rumore delle sirene della polizia e dei pompieri, non si sentiva più il Capo di Stato di una superpotenza. Nel mezzo del trambusto, si era seduta sul divano, impotente. Impotente come appariva in quell’istante il cuore, la ragione e la fantasia umana, paragonata ai libri che brillavano proprio davanti a lei nella luce lunare. Afferrò il telefono e, non avendo figli né marito, sussurrò con un filo di voce:
«Ciao mamma… Hai visto fuori? Come stai?»
Sua madre stava piangendo senza una ragione evidente e Linda si rese conto che le sue mani avevano iniziato a tremare.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata da un piccolo problema di Fisica (riportato alla fine del romanzo) e da un racconto scritto nel 2012 e pubblicato in una raccolta dal titolo “Io sono cattivo”, il racconto si intitola Rolex.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Ho impiegato circa 4 anni, mi hanno aiutato grandi professionisti, amici che hanno reso la passione di scrivere più matura per una pubblicazione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Per Encelado i miei autori di riferimento sono nella dedica… A mio figlio per l’ispirazione Jules Verne per l’ottimismo Michael Crichton per l’immaginazione Carl Sagan per la poesia.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
A Roma.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Leggere fantascienza e immaginarla.