Edito da Pietro Bertino nel 2019 • Pagine: 354 • Compra su Amazon
In un paese che ha cancellato la Storia, dove chi non appartiene alla razza eletta viene schiacciato senza pietà, un uomo ha cominciato a ricordare. Può esserci amore in un mondo perfetto? Può un granello di sabbia fermare l'ingranaggio e riportare la speranza? Un romanzo distopico che affronta i temi del nostro tempo : le migrazioni, l'inquinamento ambientale, il deterioramento della politica., il controllo ossessivo dei governi autoritari sui cittadini.
– Il certificato di purezza razziale, prego.
Il tono del giovane miliziano era cortese ma deciso. Ultimamente i controlli erano diventati ossessivi e le guardie alle porte della città cambiavano ogni giorno. A causa della grave crisi economica che aveva messo in ginocchio gli alleati, nel governo serpeggiava la paura e si difendeva nell’unico modo che conoscesse: diffondendola tra la gente, facendo aleggiare l’antico spettro del terrorismo. Marco estrasse dalla tasca interna della giacca il prezioso cartellino di plastica verde e lo porse al miliziano, che passò il tesserino sotto lo scanner e glielo restituì.
– Può andare, cittadino dirigente.
Disse salutandolo militarmente. Il cancello si aprì con un lieve ronzio e Marco entrò in città. I cartelloni di propaganda cominciavano ad accendersi in quel momento con un lieve ronzio, illuminando la sera: Diventa creatore di futuro: Partecipa alle votazioni on line- Uno vale uno- Connettiti, informati, scegli- la Storia è il farfugliare di un folle- La Rete dice sempre la verità perché la rete sei tu- Noi non guardiamo al passato, noi siamo il domani. Provò la strana sensazione di soffocamento che da qualche tempo lo prendeva ogni volta che oltrepassava il muro e vedeva quelle scritte apparire sulle facciate dei palazzi. Avrebbe dovuto sentirsi al sicuro, separato dagli impuri, protetto dalla cerchia di mura creata dagli Imprenditori per il benessere e la sicurezza dei cittadini, sul modello dell’antica cinta medioevale, era un privilegiato tra privilegiati. Invece aveva la sensazione di entrare in una gigantesca cella, impressione acuita dalle pattuglie della polizia etica che incrociava lungo la strada, dalle telecamere di sorveglianza a ogni incrocio, dagli sguardi sfuggenti dei rari passanti che non incrociavano mai il suo. Da qualche tempo, ricordava un passato diverso, un tempo senza muri, non aveva più dubbi al riguardo; in un primo momento aveva pensato che si trattasse di allucinazioni, come quelle di cui soffriva durante la rieducazione, ma adesso sapeva che non era così, e la cosa lo terrorizzava. Ricordava e sapeva che non era sempre stato come voleva far credere la propaganda ossessiva della Confederazione degli stati del nord. Ricordava che un tempo le città non erano governate dai Signori della rete, che il mondo fuori era accessibile e aperto e che impuri ed eletti vivevano gli uni accanto agli altri, mescolandosi, amandosi e, a volte, odiandosi, come esseri umani normali. Quello della normalità degli impuri era un pensiero blasfemo, contrario alla morale neocristiana e alle leggi sulla segregazione, un pensiero che gli faceva correre brividi lungo la schiena. Eppure, non poteva fare a meno di tornare con la mente al tempo in cui si facevano elezioni democratiche, durante le quali la gente sceglieva i propri governanti da un elenco di nomi e simboli, tracciando un segno su una scheda, non premendo un pulsante da casa come accadeva quasi ogni settimana. Quelle schede venivano contate una per una da persone deputate a questo, non da un software che nessuno poteva controllare…
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro nasce dalla situazione sociale dell’Italia: l’ascesa del razzismo, l’aumento di violenza verbale sui social, la scomparsa dello spirito critico nel giudicare i fatti.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La gestazione è stata piuttosto lunga, più di un anno, la stesura invece è stata abbastanza rapida, circa quattro mesi, anche perché la cronaca quotidiana era, purtroppo, una continua fonte di ispirazione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
George Orwell, Margaret Atwood e il bellissimo libro di Giulio Cavalli, Carnaio.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo e ho sempre vissuto a Genova, dove svolgo il mio lavoro di insegnante, ma sono di origine siciliana.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto mettendo in cantiere un manuale per l’insegnamento dell’antimafia nelle scuole e un giallo.
Lascia un commento