In questo articolo vi presentiamo una selezione dei migliori libri su Giordano Bruno, volumi che ne raccontano il pensiero, gli studi, la vita e la condanna del pensatore e frate italiano originario di Nola.
Nel 2023 abbiamo deciso di rivedere a fondo l’articolo e abbiamo aggiunto una selezione dei migliori volumi sull’opera dello stesso Giordano Bruno, che trovate in fondo all’articolo. In particolare troviamo in commercio delle straordinarie edizioni targate Adelphi, si tratta di volumi costosi ma completissimi, anche oltre le 1500 pagine, e pubblicate con grandissima cura. Rappresentano lo strumento perfetto per chi volesse studiare a fondo le opere originali di Giordano Bruno.
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Contenuti
Giordano Bruno e la tradizione ermetica
Il sapiente furore. Vita di Giordano Bruno
Giordano Bruno
L’arte della memoria di Giordano Bruno
Un fuoco sulla terra. Vita di Giordano Bruno
Giordano Bruno
Giordano Bruno – Vita e avventure di un pericoloso maestro del pensiero
Opere di Giordano Bruno (edizioni Adelphi)
Qui i lettori possono trovare altri libri scritti dallo stesso Giordano Bruno, alcuni pubblicati in Italia in edizioni davvero sontuose.
Da dove proveniva Giordano Bruno?
Non esistono molti documenti sulla gioventù di Giordano Bruno. È lo stesso filosofo, negli interrogatori cui fu sottoposto durante il processo che segnò gli ultimi anni della sua vita, a dare le informazioni sui suoi primi anni. «Io ho nome Giordano della famiglia di Bruni, della città de Nola vicina a Napoli dodeci miglia, nato ed allevato in quella città», e più precisamente nella contrada di San Giovanni del Cesco, ai piedi del monte Cicala, forse unico figlio del militare, l’alfiere Giovanni, e di Fraulissa Savolina, nell’anno 1548 – «per quanto ho inteso dalli miei». Il Mezzogiorno era allora parte del Regno di Napoli, compreso nella monarchia spagnola: il bambino fu battezzato col nome di Filippo, in onore dell’erede al trono di Spagna Filippo II.
La sua casa – che non esiste più – era modesta, ma nel suo De immenso egli ricorda con commossa simpatia l’ambiente che la circondava, l’«amenissimo monte Cicala», le rovine del castello del XII secolo, gli ulivi – forse in parte gli stessi di oggi – e di fronte, il Vesuvio, che egli, pensando che oltre quella montagna non vi fosse più nulla nel mondo, esplorò ragazzetto: ne trarrà l’insegnamento di non basarsi «esclusivamente sul giudizio dei sensi»,[8] come faceva, a suo dire, il grande Aristotele, imparando soprattutto che, al di là di ogni apparente limite, vi è sempre qualche cosa d’altro.
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