
Edito da Infinito edizioni nel 2020 • Pagine: 138 • Compra su Amazon
Un viaggio per conoscere l’orso bruno, il lupo, le balene, il rinoceronte e altri animali meravigliosi a cui l’uomo ha “dichiarato guerra”. Un vero e proprio tour mondiale, fatto anche di dati, avvenimenti di cronaca e curiosità, per entrare in contatto con straordinari esseri viventi nei loro ambienti. Ne scaturisce una fotografia chiara e
attuale per avere un’idea di quello che sta succedendo attorno all’uomo e riflettere su alcune delle principali minacce per le specie del Pianeta.
La perdita di biodiversità nasce prima di tutto dai nostri modi di pensare. La bellezza della vita che ancora esiste è il punto di partenza da cui farsi prendere per mano per trovare delle risposte efficaci alla crisi ambientale che minaccia la Terra.
“Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro. C’è un mondo intero da salvare”. (Davide Celli)
“È necessaria e urgente una nuova coscienza collettiva, basata sulla conoscenza e sull’etica”. (Alessandro Mosso e Ruth Pozzi).

C’era un tempo non lontano in cui gli orsi bruni erano i “padroni” delle foreste. Al loro interno si spostavano schivi e solitari, perlopiù camminando, senza bisogno di correre e sprecare energie preziose. Non era possibile contarli con precisione, ma non erano mai in troppi; gli orsi non amano l’affollamento. Sono i sottili equilibri della natura a dire quanti ce ne possono essere in una determinata zona (di solito pochi esemplari in cento chilometri quadrati). Si sapeva della loro presenza discreta dai segni che lasciavano abitualmente sul territorio: impronte a cinque dita ben marcate nel suolo; escrementi di grandi dimensioni dentro i quali era possibile identificare il contenuto con facilità; graffi sugli alberi; “scortecciature”; peli da un aspetto lanoso e “ondulato” rimasti imprigionati nei cespugli; buche in cui potevano avere riposato durante le ore del giorno. (…)
Per i fini numerici non c’è differenza per come è stato ucciso un orso; una morte è sempre una morte. È una presenza in meno. È una vita che si spegne.Per altre finalità le catture stabilite su di un pezzo di carta risuonano come una bomba. Si leggono in prima pagina. Spezzano gli equilibri. Accendono le battaglie. Distruggono e modificano, in un solo istante, il rapporto con quanto ci circonda. Ribaltano il ruolo dell’uomo e lo trasmettono, con forza ed insistenza, a tutte le generazioni.Il messaggio arriva con violenza ai giovani o a chi ha pensieri non ancora plasmati. I ragazzi ascoltano, imparano o raccolgono solo delle parti, dei concetti, magari reinterpretandoli.
(…)
Non esistono animali buoni o animali cattivi.
Il giudizio è qualche cosa che caratterizza la mente dell’essere umano.
L’orso è semplicemente più grande di una vespa; le sue azioni sono legate ad una immaginazione comune. Per l’uomo, i pericoli maggiori arrivano tuttavia da ciò che è molto piccolo, “invisibile” agli occhi (pensiamo ai virus o ai batteri).
Non esistono orsi pericolosi, dannosi e nemmeno con l’aureola e gli atteggiamenti di un angelo in tunica bianca. Esistono semplicemente orsi che fanno gli orsi.
Alla base di ogni animale c’è il bisogno di procurarsi il cibo necessario per la propria sopravvivenza. L’uomo non fa differenza.
(…)
Questo, per la vita sulla Terra, è un momento decisivo.
Coincide con i semi che si sono piantati negli ultimi centocinquanta anni, o forse anche un po’ prima.
Alcuni dei fiori che stanno spuntando hanno dei colori grigi, come se i petali fossero ricoperti da uno strato di polvere.
Alcuni frutti che stanno maturando hanno il sapore del veleno, tanto che non si possono mangiare.
La storia dell’orso in Trentino è molto di più di quello che potrebbe sembrare.
Non è soltanto il racconto di una popolazione che lotta per non scomparire.
È uno spartiacque tra due possibilità.
È un simbolo che racchiude un modo di vivere, di interpretare l’esistenza e di immaginare il futuro.
È un modo di pensare e di scegliere il destino della vita sulla Terra.
(….)
Negli ultimi cinquanta anni, il nostro consumo di risorse naturali è aumentato del centonovanta per cento. Dal 1970 al 2014 si è evidenziato un calo del sessanta per cento dell’abbondanza delle popolazioni di vertebrati presenti sulla Terra. Le popolazioni terrestri sono diminuite, complessivamente, di oltre il trentotto per cento; le specie di acqua dolce di oltre l’ottanta per cento; le specie marine di oltre il trentasei per cento. Si stima che ogni giorno si estinguano per sempre dalla Terra decine di specie viventi (fino a oltre cinquanta), molte delle quali ancora non si conoscono. La biodiversità si sta riducendo ad una velocità da cento a mille volte più elevata rispetto al ritmo “naturale”. Un ritmo più veloce di quello che, sessantacinque milioni di anni fa, ha portato alla scomparsa dei dinosauri. In Europa, sono a rischio di estinzione: il quarantadue per cento dei mammiferi autoctoni, il quindici per cento degli uccelli, il trenta per cento degli anfibi, il cinquantadue per cento dei pesci di acqua dolce, il quarantacinque per cento dei rettili, il quarantacinque per cento delle farfalle. Un milione di specie animali e vegetali (ovvero una su otto di quelle conosciute) sono a rischio di estinzione nel breve periodo. Sono solo numeri, freddi, decisi, senza un’anima, ma che forse servono a dare un’idea di quello che sta succedendo attorno alla vita dell’uomo.
(…)
Non si può gestire un ambiente che muore.
Si può solo impedire che ciò accada fermandosi prima.
Sono convinto che la “bellezza” sia una forza in grado di bloccare la mano dell’uomo.
La può rendere più delicata; come una carezza, che invece di strappare l’erba custodisce ciò che tocca.
Di fronte a qualche cosa di “bello” i pensieri possono anche cambiare. L’uomo può recuperare la sua vera identità è tornare ad essere quello che è.
La bellezza può ispirare la mente ed il cuore.
Se non fosse così, per il futuro “più immediato”, non ci sarebbe speranza. (…)

Come è nata l’idea di questo libro?
Dagli avvenimenti di cronaca legati alla convivenza tra uomo e orso in Trentino, che si traducono in una riflessione sull’uomo e su come stia determinando le sorti di tutti gli altri esseri viventi del pianeta.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato difficile, in quanto è bastato raccontare quello che si osserva e si sente nella quotidianità, aggiungendo, da naturalista, le mie riflessioni in merito.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Konrad Lorenz, Luca Mercalli.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo diviso tra Trentino e Sardegna, in passato ho vissuto a Bologna, mia città natale.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuare su questa strada, ovvero scrivere libri di divulgazione ambientale che possano permettere di acquisire maggiore consapevolezza.
Lascia un commento